Bordiga a Togliatti

8 settembre 1923

eel a Palmiro – ave – otto settembre = avuta la tua del primo. Ho mandato il "documento" che rende superflua una lunga risposta alle tue considerazioni. Credo che "non siamo lontani". Sui soli punti di dissenso che accenni non ci siamo capiti: io non sono per la "rotazione" del gruppo alla dirigenza del partito! Quando finalmente l'internazionale sarà un partito mondiale centralizzato, ma in modo serio e non con equivoci surrogati di centralismo, fatti da arbitrio e da intrigo, allora non vi dovranno essere più "gruppi" di sorta. Nel documento insisto sul fatto che siamo in un caso "anormale": da qui la risorsa "di transizione" di non entrare alla dirigenza del partito. Sai poi già come ho attenuato tale posizione.

Ma non siamo d'accordo affatto sulla tua difesa della linea seguita! Voi l'avete "deformata", dopo il mio arresto, più che altro, per il vizio (grave di Umberto) di non richiamarsi avanti tutto lo sviluppo precedente di una quistione prima di risolverla. Vi ricordo ancora come stavano le cose: al CC prima del quarto congresso non si stabilì di collaborare alla fusione! Siccome vi era un certo dissenso sul da fare "a fusione deliberata" si diede su ciò mandato libero alla delegazione. A Mosca questa, anche non concorde, finì col seguire questa linea: ma a effettuare ogni decisione del congresso, non le persone, ma il partito. Ciò voleva dire che noi ci impegnavamo sì, ma come semplici militanti, non come dirigenti. La collaborazione mi fu poi chiesta, ma io la negai: e intendevo parlare di me e degli altri del vecchio esecutivo.

Potrei dire: via io si è cambiato, segno che io influivo... artificialmente. Ma no: il resto dell'esecutivo avrebbe forse voluto che a mosca io fossi stato ancora più esplicito; e come ti ho ricordato, si preparò... a andarsene: Ecco i fatti: e poi vi fu, senza alcuna mia pressione, la decisione di dimissioni prima dell'allargato. E infine vi è la questione di cui mi secca parlare: quistione di lealtà, per cui si doveva dire: niente "esecuzione" dissimulata: o tutti o nessuno, e tutti ci dimettiamo. Se non capite questo, non se ne parli più. E bada che io non sono per nulla urtato personalmente della cosa, e mi sento obiettivo nel dire che non è stata "bella". Quanto dici di baule non mi stupisce. Come avete fatto male a non dirmi resta!

Infine: protestiamo per le notizie incomplete e poco chiare sulle fregature. Diteci bene che ci è stato preso, in tante città e parti; cosa hanno detto i giornali; e perché vi saranno conseguenze – io credo di no.

APC 190/12 e verso, cifrata manoscritta. In "Storia Contemporanea" ottobre 1980.

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