Bordiga ai compagni emigranti (19 giugno 1926)

Napoli, 19 giugno 1926

Carissimi,

ricevo la lettera del 16 di Rossi e Michele, da cui con piacere apprendo che le tesi son giunte ... Ma non ho affatto avuto la lettera di Bruno a cui accennate e che mi avrebbe data la prima conferma dell'arrivo delle tesi. Come si spiega?? Non capisco chi è F. che vi ha scritto e che anche là le cosa van male, ammeno non si tratti di Milano.

Quanto a Ceriello mi premerebbe che lo trovaste, perché apprendo che versa in tristissime condizioni, e ciò perché si diffida di lui per la mancanza di documenti o altro che provi le sue qualità. A lui diedi l'indirizzo del Rest. a voi comunico che il suo è semplicemente "poste restante, Paris, Ippolito Ceriello". Se non avete preso contatto alla vista di questa mia vi prego con tal mezzo di fissargli un qualunque appuntamento mostrandogli poi per riconoscimento questa mia lettera. Credo che potrete attestare per lui senza esibizione della mia lettera a voi e a lui, perché queste parlano dei nostri rapporti su cui è meglio non fare chiasso. Raccomandateglielo.

Sicché non potrete avere una voce nel congresso? E' spiacevole. I tedeschi pare si siano messi su una china pericolosa e si facciano espellere in molti. La nostra situazione è difficile. Bisogna evitare di farsi trascinare dove non abbiamo deciso di andare, e di determinare crisi a carattere puramente organizzativo e disciplinare, infeconde agli effetti del nostro compito politico che presto o tardi vedrà l'ora del suo "épanouissement"

Saluti carissimi

Saluti

Ippolito

(lettera di Amadeo, con firma autografa, a compagni dell'emigrazione francese)

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