Trotsky a Mill e a Leonetti

10 giugno 1931

(...) Sono stato molto contento di leggere nei verbali del Segretariato Internazionale la posizione del compagno Souzo su una serie di questioni scottanti. A proposito, il compagno Souzo ha ricevuto la mia risposta alla sua lettera che gli avevo inviato durante la vostra assenza.

1. Ho l'impressione che la Nuova Opposizione Italiana abbia un atteggiamento troppo prudente, troppo dolce, troppo attendista nei confronti dei bordighisti. Comprendo benissimo come all'inizio si dovesse avere molto tatto per vedere se era possibile collaborare con questo gruppo, se esso era sensibile alle nostre argomentazioni, ecc. Ma ho l'impressione che la natura di questo gruppo sia ormai assolutamente chiara: è la cultura del più puro settarismo ermeticamente chiuso verso l'esterno e ormai abbastanza inacidito da un'atmosfera soffocante. Lo spirito sprezzante e settario è il tratto caratteristico di queste persone: da un lato esse non tollerano alcuna obiezione critica ed alcuna ingerenza nei loro affari interni, e dall'altro si rivolgono agli altri con un tono di superiorità, e talora perfino d'insolenza, senza che questo loro atteggiamento sia minimamente giustificato. È molto probabile ed anche possibile che al loro interno ci siano degli elementi che vorrebbero respirare un po' d'aria fresca. Ma la nostra politica eccessivamente prudente e attendista frena questo processo di liberazione degli elementi sani. È tempo di finirla con questo metodo. In verità, noi abbiamo compiti infinitamente più grandi che non quello di trascinarci dietro tutti i rottami ed i residui dei vari gruppi e delle varie sette sopravvissute.

L'atteggiamento verso Prometeo è particolarmente chiaro, perché, checché se ne dica, esso ha una posizione. Nel mio lavoro sulla Spagna critico apertamente Prometeo (tengo conto che la vostra critica è apparsa solo sul Bollettino).

Litigare con Prometeo a proposito dei suoi intrighi, delle sue manovre, ecc., è del tutto inutile. È molto meglio batterlo apertamente e chiaramente sulla sua linea di principio. Questo gruppo ha delle divergenze con noi su ogni problema e spinge la sua posizione fino all'assurdo. È un ostacolo alla via dello sviluppo del comunismo in Spagna. La Nuova Opposizione deve farsi strada. Noi dobbiamo aiutarla. La posizione personale di Bordiga non mi è nota. Ma noi dobbiamo fare i conti con la realtà, quale essa è: la posizione di Prometeo è un misto mostruoso di anarchismo, sindacalismo, opportunismo nascosto dietro un conservatorismo settario. Ecco perché questo gruppo appoggia quasi automaticamente qualsiasi gruppetto che si batte contro di noi in qualsiasi parte del mondo. Bisogna farla finita. I problemi della rivoluzione spagnola aprono una base di discussione con Prometeo molto favorevole e questo dibattito deve assumere un carattere internazionale.

Le opposizioni tedesca e francese devono pronunciarsi nel corso delle loro prossime Conferenze con tutta la chiarezza e l'intransigenza necessaria contro il confusionismo di Prometeo: ciò sarà un duro colpo soprattutto per i gruppi Landau e Gourget e renderà difficile loro ulteriori manovre. La Conferenza Internazionale dovrà risolvere questo problema in modo definitivo e nel suo aspetto organizzativo. Mi piacerebbe conoscere l'opinione del compagno Souzo e del suo gruppo in proposito... Mi soffermo ancora sulla questione spagnola. L'idea del compagno Souzo di pubblicare un manifesto internazionale sulla rivoluzione spagnola è eccellente. Questo manifesto dovrebbe essere firmato da tutte le sezioni nazionali e in primo luogo, ovviamente, dal Segretariato Internazionale. Il manifesto dovrebbe contenere una critica non solo al PC ufficiale ma anche alla Federazione Catalana (...)

Note:

1) Questo brano era praticamente una lettera indirizzata a Leonetti per il tramite di Mill, uno dei membri del SI. L'estratto riprodotto riporta questioni riguardanti l'opposizione italiana, in particolare ai rapporti col gruppo Prometeo.

2) Pseudonimo di Leonetti ideato da Trotsky.

3) I rapporti tra Prometeo e l'OSI da tempo erano tesi; risale ad un anno prima lo scambio di corrispondenza nel quale vengono alla luce le divergenze di fondo tra le concezioni settarie dei bordighisti italiani e le posizioni di Trotsky sul partito rivoluzionario e la lotta per i diritti democratici in regimi dittatoriali. Trotsky ha già consumato (sia politicamente che psicologicamente) la rottura con Prometeo. La possibilità o meno di collaborazione con questo gruppo, per il dirigente bolscevico è ormai un problema superato, risolto. Il tono particolarmente aspro usato in questa occasione e in queste lettere testimonia la sua profonda insofferenza per l'atteggiamento di mediazione che, a suo avviso, ancora caratterizzava il comportamento della NOI verso un gruppo che (agli occhi di Trotsky) era irrimediabilmente votato all'isolamento.

4) Prometeo aveva sempre anteposto la propria disciplina di gruppo a quella dell'OSI, anche nel periodo di maggior collaborazione, quando si dichiarava interno al progetto politico dell'Opposizione.

5) La rivoluzione spagnola e i pericoli che la minacciano.

6) Si tratta probabilmente dell'articolo "Noi e la sinistra bordighiana", che comparirà però sul Bollettino italiano della NOI ad agosto di quello stesso anno.

7) La Preconferenza internazionale dell'OSI riunitasi nel febbraio del '33 a Parigi voterà infatti una risoluzione preparata dallo stesso Trotsky che sancirà definitivamente la rottura con i bordighisti.

8) Trotsky ritorna ancora sulla questione del manifesto in una lettera di pochi giorni dopo, il 18 giugno, indirizzata al SI e interamente dedicata alla questione spagnola e ai compiti dei bolscevico-leninisti: "Dopo un certo lavoro preparatorio -scrive- sia delle sezioni nazionali che del Segretariato Internazionale, è indispensabile elaborare un Manifesto della sinistra internazionale sulla rivoluzione spagnola, che deve essere il più possibilmente legato alla situazione concreta e realizzato in stretta collaborazione con la sezione spagnola. È necessario dare la più ampia diffusione a questo manifesto". Ma il manifesto non vedrà mai la luce e Trotsky ne riterrà responsabili sia i compagni spagnoli sia Mill (all'epoca segretario amministrativo dell'OSI).

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