Numero 114, 25 settembre 2007

Mai la merce sfamerà l'uomo

Gli ecologisti sono serviti. La produzione di biomasse da cui distillare etanolo come additivo per i cosiddetti biocarburanti sta intaccando la produzione alimentare. Il fenomeno è dovuto alla legge della rendita capitalistica: ogni aumento della richiesta di prodotti agricoli o minerari provoca la messa a coltura delle terre prima abbandonate o investimenti per aumentare la "resa" di quelle già coltivate. Con l'impennarsi del consumo di petrolio il prezzo di quest'ultimo sale fino a rendere convenienti sia lo sfruttamento di giacimenti più profondi o situati sul fondo del mare, sia lo sfruttamento di terre prima adibite alla produzione alimentare. Negli Stati Uniti stanno raddoppiando ogni anno gli stabilimenti per la distillazione di mais, barbabietola e canna da zucchero. Nel 2006 il 20% della produzione di mais è stato utilizzato per la produzione di etanolo. Fra il 2006 e il 2007, a causa della conversione produttiva da frumento a biomasse per etanolo il prezzo della materia prima per il pane è raddoppiato. L'ONU prevede che in tre anni la richiesta mondiale di biocarburanti salirà del 170%. Essi colonizzeranno inesorabilmente le terre, prima le peggiori, poi le migliori per via della resa più alta, sottraendole al cibo.

1953: Mai la merce sfamerà l'uomo
2001: L'uomo e il lavoro del sole
2007: Metti l'irrazionale magico nel motore

Fuochi d'estate

Si sono spenti gli incendi in Italia, Grecia, Siberia, Amazzonia, Indonesia, ecc. Ma quell'inferno ricorrente rimane inspiegabile senza un riferimento al sistema che lo produce. Si tratta di un fuoco interclassista che lega da tempo l'intera umanità tramite la cieca rincorsa all'interesse privato. L'interesse dei pastori, dei palazzinari, dei forestali precari, dei ricattatori mafiosi, dei contrabbandieri di legname (i grandi alberi muoiono ma non bruciano), dei ricchi agrari o dei miserabili contadini assetati di terra. I media che hanno pubblicato impressionanti foto satellitari dei milioni di ettari di vegetazione in fiamme non potevano mostrare il vero incendiario.

Violenza nelle periferie

Di fronte alla microdelinquenza diffusa c'è ancora, specie a sinistra, chi parla di integrazione sociale per ripristinare l'ordine. Ma una società in disintegrazione non può integrare un bel niente. Adesso ad esempio le periferie danno filo da torcere al governo britannico: da alcuni mesi crescono gli omicidi e le violenze da parte di agguerrite gang giovanili, per la maggior parte composte da minorenni dei sobborghi. Il fenomeno, partito dagli slum più miserabili del mondo, quelli dimenticati, che a malapena fan notizia sui giornali, sta esplodendo dunque anche nelle metropoli del capitalismo maturo (putrefatto). La "vita senza senso" stringe nella sua rete le grandi estensioni urbane dove, tra lavoro precario, disoccupazione e atomizzazione sociale, si forma una miscela esplosiva fatta di rabbia, frustrazione e disincanto verso tutto e tutti. Quando le metropoli occidentali non erano colpite dal fenomeno, si leggeva dei niños de rua omicidi di Rio e Sao Paulo come di un fenomeno esotico. Sapevamo che bande "informali" di sbirri assassinavano i bambini di strada. Qui sono allo studio sistemi meno diretti. Forse.

2005: Una vita senza senso
2006: Nous, les zonards voyous (l'incendio delle periferie francesi)

Le guerre americane nei parlamenti, sui giornali e sul campo

Da anni andiamo affermando che la politiguerra americana non si giudica dai singoli aspetti militari sul terreno, luogo per luogo. E' in gioco non tanto la "vittoria" in Afghanistan o in Iraq, quanto la sopravvivenza stessa degli Stati Uniti come potenza imperialistica. Il generale Petraeus, comandante in capo delle operazioni in Iraq, ha finalmente esposto la sua relazione sull'andamento della guerra. Il rapporto era di tono ottimistico, nonostante le cifre ufficiali continuino a mostrare un aumento dei morti e dei feriti, sia iracheni che americani. Camera e Senato hanno manifestato una contrarietà di circostanza non tanto sulla guerra quanto sulla mancata vittoria. Giornali e televisioni contestano le cifre ufficiali e denunciano "errori strategici" del governo e dei militari. Intanto si rafforzano le gigantesche basi dell'esercito di occupazione, e anzi una nuova, la più possente di tutte, sarà costruita ai confini con l'Iran. L'ottimismo di Petreaus, che se ne frega di morti e feriti, è quindi giustificato: anche chi parla di futuro ritiro delle truppe deve sapere che esso non significa "ritorno a casa" ma spostamento dalle zone abitate dove avvengono le operazioni odierne a quelle desertiche dove sorgono le basi. Le quali stanno proliferando e ingigantendosi nel mondo intero, prefigurando una occupazione militare planetaria.

2003: Teoria e prassi della nuova politiguerra americana - cap. V, L'invasione degli ultracorpi

Ennesima conferma

La cosiddetta globalizzazione sta devastando la struttura sociale dei paesi sviluppati più di quanto non devasti quella dei paesi che i terzomondisti ritengono le sole vittime. Nel 2006 Foreign Affairs aveva formulato una previsione secondo cui entro il 2015 il 28-42% dei posti di lavoro nel settore americano dei servizi sarebbe stata soggetta a delocalizzazione all'estero. Ora, i servizi negli Stati Uniti rappresentano l'84% del Prodotto Interno Lordo. La cosiddetta classe media (in realtà la fascia media di reddito) è in via di sparizione: i lavori più richiesti sono quelli di cassiere, cameriere o addetto alle pulizie. Già oggi 16 milioni di americani vivono in estrema povertà. Secondo l'Oakland Institute, 30 milioni di americani "conoscono la fame o sono in pericolo di provarla". E il rincaro del prezzo del grano non li aiuterà. In compenso, le 300.000 persone più ricche d'America possiedono più di tutti gli altri americani messi insieme. Come all'incirca avviene nel resto del mondo, dove il 10 per cento più ricco del pianeta possiede l'85% della ricchezza.

2006: Legge della miseria crescente e "sviluppo sostenibile"

L'albergo diffuso

Anticipazioni di futuro stravolte dalla miserabile forma borghese. Cresce, specialmente nelle metropoli, l'esigenza di sperimentare forme di vita in comune. Si va dalle aggregazioni di tipo comunistico agli esperimenti urbani di co-housing, dai villaggi Common Interest Development (che possono avere fino a 40.000 e più abitanti) alle intentional communities di vario tipo. Naturalmente queste forme si stanno sviluppando soprattutto negli Stati Uniti, dove coinvolgono ormai più di 50 milioni di persone. L'industria immobiliare si è già appropriata del fenomeno offrendo soluzioni "chiavi in mano" per comunità di ogni tipo. L'industria turistica, come per esempio il gruppo internazionale Four Season non poteva rimanere indifferente: borghi abbandonati con aspetti di particolare interesse da un punto di vista architettonico e urbanistico vengono acquistati, ristrutturati e trasformati in albergo "diffuso". Una reception centralizzata cui fanno capo stanze e alloggi suggestivamente distribuiti nell'antico centro riportato a nuova vita. Una "struttura ricettiva orizzontale" o "albergo a cielo aperto". Una forma abitativa comunitaria passibile di essere liberata dall'ipoteca del profitto.

2001: Il castello del padrone umanista
2002: La dimora dell'uomo
2002: Decostruzione urbana

Vaffa-day

Oggi quella che Lenin chiamava "campagna sistematica di denuncia" contro gli effetti della dominazione borghese la fanno i borghesi stessi, gli uni contro gli altri. Dall'ONU ai format giornalistici televisivi, dal cinema engagé ai comici politicanti. La chiamata di Beppe Grillo alla piazza si appoggia a una diffusa ripulsa del politicantismo, ma si riduce alla fin fine a una raccolta di firme contro il malaffare e per una società capitalistica senza i difetti del capitalismo. I vari Grillo non sono fuori dal sistema, vi sono immersi fino al collo. Non vogliono il superamento del sistema dell'automobile, vogliono un'impossibile automobile che non consumi; non vogliono il superamento del cretinismo parlamentare, vogliono un impossibile parlamentarismo non cretino; non vogliono il superamento del mercato, vogliono un mercato "equo e solidale". Non siamo neppure più a quello che chiamammo "cretinismo extra-parlamentare" siamo al "cretinismo neo-parlamentare".

1949: Pagliacciate parlamentari
1952: La légalité nous tue
2000: Donchisciottismo

Fare e disfare

Tra gli avvenimenti che contribuirono alla nascita della cosiddetta Seconda repubblica ci fu anche un referendum, proposto da Segni e vinto a maggioranza "bulgara", per ridurre drasticamente le preferenze sulla scheda a una sola. Questo allo scopo, si disse, di "arginare il voto clientelare". Da allora, dopo vari cambiamenti cervellotici, si era giunti a quella che lo stesso estensore dell'ultima versione, Calderoli, aveva definito "una porcata": liste bloccate senza alcuna scelta di preferenza da parte dell'elettore. Oggi arriva Grillo che, 16 anni dopo il referendum "antipartitocratico" di Segni, riscopre le virtù democratiche delle preferenze clientelari col bollino-qualità.

1947: Abbasso la repubblica borghese, abbasso la sua costituzione

Fast food nation

L'ultimo film di Richard Linklater segue la falsariga dei pluripremiati Crash e Babel, eredi del precursore Short cut (America oggi) di Altman: un intreccio di storie separate che però fanno parte di un unico mosaico, in questo caso il sistema produttivo alimentare americano. Non vi sono "personaggi principali" nella pellicola in quanto il vero protagonista è la "macchina", metafora del capitalismo che riduce gli uomini alla stregua delle vacche destinate al macello e, nonostante tutto, consenzienti. Non serve a nulla togliere gli steccati per "liberare" gli animali, come nel film tentano di fare gli attivisti "ecologisti". Le vacche infatti continuano a pascolare tranquille nel recinto poiché "hanno abbastanza da mangiare, e non riescono a vedere oltre il recinto stesso".

2001: Mucca pazza e i suoi untori

Fetish uniform

Aula universitaria americana. Uno studente pone alcune domande al senatore John Kerry dopo un comizio. Eccede nel tempo e viene richiamato. Insiste, fa l' "impertinente". Allora, quattro tipi in divisa poliziesca cercano di prenderlo e allontanarlo dall'aula. Al tentativo di sottrarsi alla presa, viene brutalmente immobilizzato e sadicamente trattato con il Taser, la pistola che scarica 50.000 volt sul corpo. Ridotto alla calma, viene ammanettato mentre una sbirra dominatrix si china su di lui e inveisce. Il filmato amatoriale porno-sadico, è prontamente messo in rete e in esso vediamo chiaramente che sullo sfondo della voce piatta del politicante gli studenti assistono ridacchianti, masochisticamente passivi di fronte allo speciale bondage.

2002: Arrestate cassandra!

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