Numero 122, 28 febbraio 2008

XXXI incontro redazionale. Rimini, 4-5-6 aprile 2008

Anche quest'anno apriamo due delle nostre riunioni trimestrali ai lettori di n+1. Chi fosse interessato ci scriva, gli invieremo il programma dettagliato. Consigliamo di arrivare la sera di venerdì 4 aprile per cena. Le relazioni occuperanno tutta la giornata di sabato e la domenica mattina. Il costo è di 76 euro (due giorni di pensione completa in hotel tre stelle).

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L'esplosiva cerniera balcanica

Il Kosovo si è dichiarato Stato indipende. Gli Stati Uniti l'hanno subito riconosciuto. Invece i paesi europei si sono mossi in ordine sparso: alcuni hanno riconosciuto l'indipendenza, altri no, altri ancora stanno "riflettendo". E' la stessa situazione che si ebbe quando iniziò la disgregazione della Jugoslavia, cui seguì l'ennesima guerra balcanica. L'Unione Europea fu inesistente, e i principali paesi presero iniziative che andavano in senso opposto al percorso che un minimo di fiuto geopolitico avrebbe consigliato di imboccare. Un'Europa che balcanizza i Balcani dopo che una sanguinosa storia li aveva in parte unificati non può avere la faccia tosta di proclamarsi "unita".

2005: La grande cerniera balcanica e il futuro dell'Unione Europea
2007: Feticcio Europa, il mito di un imperialismo "europeo"

L'ecologismo è idealismo

Carlo Petrini, il promotore del buon cibo per ricchi, scrive su Repubblica che la "vecchia saggia scuola dell'economia domestica" dei nostri nonni potrebbe risolvere il problema dei rifiuti, il cui volume è oggi rappresentato per il 60-70% da imballaggi, confezioni e merci usa-e-getta e per il resto da materia organica. La soluzione consisterebbe nell'educare produttori e consumatori all'ecologia. Dunque una ricetta ideologica contro il bisogno scientifico dell'industria, che deve fabbricare e poi smaltire, due processi utili ad accrescere il Prodotto Interno Lordo. I rifiuti sono la misura della dissipazione sociale di energia e nel capitalismo il rapporto energia utile/energia dissipata è il peggiore dell'intera storia umana. Non l'ideologia può cambiare questo dato di fatto ma la forza reale. L'ecologismo, inventato da nobili nostalgici e ricchi borghesi, non è altro che un modo per far accettare il capitalismo rassicurando la cattiva coscienza. Di per sé rappresenta un ulteriore ramo industriale, capitalisticamente produttivo, responsabile come tutti gli altri di dissipazione energetica.

2001: L'uomo e il lavoro del Sole

Malattie da farmaci

L'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali ha segnalato che dal 2000 al 2006 il consumo di farmaci in Italia è salito del 48%. Ciò è dovuto in parte all'invecchiamento della popolazione, ma soprattutto alle strategie di marketing delle aziende farmaceutiche. Sapevamo che per "incidenti" negli ospedali muoiono più persone che per incidenti stradali, adesso sappiamo che buona parte dei ricoveri ospedalieri (dal 3 all'8%) è dovuto a vari tipi di sensibilità ai farmaci. In Malati di farmaci il suo autore, Mario Di Leo, medico internista, denuncia le case farmaceutiche: esse fabbricano medicinali per guarire le malattie, ma fallirebbero all'istante se le malattie sparissero davvero.

2001: Controllo dei consumi, sviluppo dei bisogni umani

Partigianerie cercasi

Con la creazione in provetta dello stato kossovaro, gli USA inseriscono un altro cuneo nel cuore di un'Europa che in quanto a Unione già non sta troppo bene. La popolazione albanese ha sventolato significativamente bandiere a stelle e strisce davanti alle telecamere. Quella serba mugugna, ben sapendo che per adesso i giochi sono fatti. Bandiere più metaforiche ma non meno significative sono state sventolate dalle cancellerie di Serbia e Russia. Popoli sventurati vengono presi nel mezzo di scontri più grandi di loro e ci sono dei pazzi che inneggiano all'autodeterminazione o all'unità statale come se gli scontri fra paesi imperialisti potessero non produrre schegge nazionalistiche. E non producessero di conseguenza ideologie partigiane per l'uno e l'altro schieramento. Gli americani, che se ne intendono, chiamano proxi wars, guerre per procura, gli scontri fra piccole nazionalità che avvengono all'ombra dei grandi paesi imperialisti.

1949: Marxismo o partigianesimo

Merry England

Nell'Inghilterra che viene dalle due lunghe e prospere ere di Margaret Thatcher e Tony Blair, in una cittadina del Galles in circa un anno si sono tolta la vita 17 adolescenti. Sarebbe per i media un gioco macabro diffuso tra i giovani attraverso quella che sempre più spesso è considerata la sentina di tutti i mali, Internet. Esorcizzare i fatti con le parole (è un "gioco") è facile; più difficile chiedersi come mai il gioco della morte sia preferito a quello della vita in quei paesi orgogliosi del proprio lifestyle.

2006: Una vita senza senso

Biocarburanti e legge della rendita

Un ministro indonesiano ha definito "crisi internazionale al momento senza soluzione" il rialzo del prezzo della soja, che in quel paese è un bene di prima necessità. L'aumento del prezzo sul mercato asiatico sembra derivi dalla diminuita produzione in USA, dove i farmers puntano ormai in massa sulla coltivazione di cereali da combustibile, molto più remunerativa (anche per via dei finanziamenti governativi) di quella della soja come alimento umano diretto o mangime. La legge della rendita è così ulteriormente verificata: dato un tipo di terreno, si coltiverà su di esso il prodotto che più spingerà a un guadagno differenziale, con buona pace di chi strilla che è inumano sottrarre cibo alle masse "povere" per far marciare le automobili dei "ricchi" (e vorrebbe magari un capitalismo benefico).

1953: Mai la merce sfamerà l'uomo
2007: Perché gli agrocarburanti affameranno il mondo

Un mondo "out of control"

Non ci sono sbocchi per il macello infinito della Palestina. Il Kossovo si autoproclama indipendente innescando una bomba a tempo nei Balcani. Il Libano è di nuovo sull'orlo della guerra civile. L'Afghanistan e l'Iraq, invasi e nel caos, sono ormai inesistenti come stati. Nelle repubbliche ex sovietiche serpeggiano conflitti sanguinosi. In Africa nessuno ha la possibilità di verificare sul terreno l'entità degli scontri e delle vittime, che sono milioni e milioni. Persino il piccolo Belgio è sull'orlo del collasso nazionale. Il mondo intero si è adeguato a un'economia di guerra permanente, iscrivendo in bilancio spese crescenti per controlli interni e per truppe inviate ovunque. Sempre più spesso si improvvisano missioni "congiunte" per le quali alcuni mandano soldati e altri pagano. E più aumentano le truppe inviate per mantenere l'ordine, più aumenta il grado di disordine sociale che esse stesse provocano.

2007: Dall'equilibrio del terrore al terrore dell'equilibrio

Interclassismo e decadentismo

Due operai sopravvissuti al rogo della Thyssen Krupp sono capolista in Piemonte per il PD e l'Arcobaleno. Sono candidati per i PD anche due capitalisti, uno dei quali s'è distinto durante l'ultima lotta per i contratto dei metalmeccanici come falco antioperaio. Nell'intruglio veltroniano ci sono i mangiapreti illuministi in ritardo e pure i fondamentalisti preteschi medioevali. Il nuovo partito aspira a risolvere le contraddizioni fra classi e fra ideologie, ma è solo un gran pasticcio. Beninteso, all'insegna del "nuovo" che avanza. Talmente nuovo che l'unico riferimento possibile è con l'interclassismo della vecchia DC, la quale però aveva davvero alle spalle una forza nazional-popolare. Niente a che vedere con le acrobazie politiche del decandentismo veltroniano.

1946: La classe dominante italiana e il suo stato nazionale

Arcobaleno-arlecchino

E' nata a sinistra una misteriosa creatura ispirata ai colori dell'arcobaleno, cioè ai valori della pace, della non-violenza, della pluralità dei soggetti e dei programmi. Ed è un bene che questi rappresentanti della piccola borghesia isterica trovino casa comune in un minestrone interclassista. A dire il vero lo schieramento carneval-arlecchinesco potrebbe essere ben più vasto e comprendere i veltroniani. Non si capisce infatti come mai non si arrivi addirittura alla costituzione di un soggetto politico unitario sotto una bandiera semplice-semplice: demagogia, interclassismo, riformismo, ordine. L'identità con l'armata berlusconiana sarebbe perfetta, le elezioni un optional.

1951: Tartufo o del pacifismo
1950: Riformismo e socialismo

Alla faccia del liberismo

Meraviglie del determinismo. Dopo aver blaterato per anni intorno alle meraviglie del liberismo, il governo inglese ha dovuto, incalzato dalla crisi, retrocedere a posizioni che in realtà non aveva mai abbandonato: l'intervento dello Stato in economia. La Northern Rock, appena nazionalizzata, è una banca che si dedica principalmente alla concessione di mutui. La scorsa estate si è trovata in gravi difficoltà finanziarie a causa della crisi di liquidità scatenata dalla vicenda dei mutui subprime. Adesso la voce che altre banche, più importanti, dovranno essere salvate dal fallimento, viene addirittura dalla FED, la banca centrale americana. La disputa fra dirigisti e liberisti in fondo è surreale: entrambi vogliono l'intervento dello Stato, solo che divergono sul grado di ingerenza nel mercato. Al primo segnale di crisi, però, bando alle ciance: tutti d'accordo nel privatizzare i guadagni e statalizzare le perdite.

1952: Pubblica utilità, cuccagna privata

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