Newsletter numero 144, 8 aprile 2009

L'avidità e la socializzazione

"L'avidità è valida (…) chiarifica, penetra e cattura l'essenza dello spirito evolutivo". La battuta di un film famoso (Wall Street di Oliver Stone), è il credo di ogni liberista doc. Ma quando l'avidità produce disastri, lo stesso liberista chiama lo Stato al salvataggio. Eppure la vera essenza del capitalismo non si spiega con categorie morali. Gli animal spirits del mercato e lo statalismo hardcore, l'avidità e il rattoppo in sala di rianimazione sono fenomeni secondari rispetto alla crescente autonomia del Capitale nei confronti dei suoi possessori privati. L'essenza del capitalismo, dice Marx, è quella di rivoluzionare in continuazione il proprio assetto interno, quindi i rapporti sociali; e ciò significa soppressione del Capitale come proprietà privata nell'ambito stesso dell'economia di mercato.

2008:Capitalismo che nega sé stesso

Sdegno peloso, terrore vero

Come nel '29, ritornano in America le tendopoli e le code per la minestra pubblica. Ai margini delle maggiori città, migliaia di disoccupati "vivono" nelle nuove bidonville. Obama reagisce con sdegno: "E' inaccettabile che in una nazione ricca come la nostra, bambini e famiglie si trovino in queste condizioni". Dietro alle lacrime da coccodrillo c'è il terrore per una situazione sociale che potrebbe rivelarsi fuori controllo. Nelle scorse settimane la borghesia americana s'è spaventata per un picchetto volante di cinquanta senza-casa seguiti da duecento giornalisti come in un film "on the road"; bande armate farneticano sul diritto di secessione; esperti militari si dedicano a una superproduzione di articoli sulla guerra controinsurrezionale. Per un paese dove i cittadini sono degli sfegatati moralisti e posseggono 280 milioni di armi personali non è forse prudente metterla sulla morale.

Infame accumulazione

I meccanismi capitalistici di produzione e distribuzione che determinano l'enorme accumulo di valore in pochissime mani, nello stesso tempo sono causa della crescente miseria a scala planetaria. Minacciati da disoccupazione, fame, epidemie, un numero crescente di disperati è spinto ad assaltare i maggiori paesi capitalistici. Dall'Europa agli USA, moderni lager aspettano quelli che riescono ad arrivare. Per i meno fortunati c'è l'annegamento in mare, l'asfissia nei container, la morte per sete nei deserti. L'impossibilità di trovare soluzioni all'interno di questa società si vede nell'offerta massiccia di garitte, di filo spinato, di sbirri con fucili spianati e, negli States, persino di asettici forni crematori.

2001: Rottura dei limiti d'azienda (la società futura e le migrazioni)

Arrivano i barbari

L'odio - scrive Engels - è l'unico sentimento con cui "l'operaio possa continuare ad essere uomo", ed è "necessario" ai fini della sua liberazione dallo sfruttamento economico e dalla schiavitù politica. Nelle ultime settimane un po' di questo odio s'è manifestato spaventando persino la redazione del "Sole-24 Ore": in Francia operai incazzati hanno sequestrato dirigenti e, nelle banlieues, improvvisato scontri con la polizia; in Scozia hanno assaltato ville di banchieri; in Grecia hanno fracassato negozi di lusso. Ai proletari non può che giovare la messa a nudo dei rapporti reali, il giocare allo scoperto nella quotidiana guerra di classe. Alla borghesia invece conviene condurla ipocritamente, sotto il segno illusorio e ingannevole della pace sociale e... della filantropia. Beh, i tempi che si annunciano non sembrano propizi al compromesso.

1951Avanti, barbari!

Commedia (dell'arte) economica

Dopo l'economia reale cara a Tremonti, Emma Marcegaglia ha chiesto al governo assicurazioni sui soldi veri devoluti al sistema produttivo. Per un capo della Confindustria accusare il governo d'essere falsario non è cosa da tutti i giorni. È vero che c'è il precedente di Dante contro Filippo il bello che falseggiava la moneta, ma quella era fatta di metallo prezioso, mica di carta. Come si fa a sapere se un segno cartaceo di valore è vero o falso, se in ogni caso esce con tutti i crismi da un decreto di Stato? Filippo riduceva il peso dell'oro, ma Tremonti non potrà diminuire quello dei bit nel computer della Banca Centrale. Emetterà moneta fasulla, come tutti, e ovunque pagherà il solito Pantalone.

1950:Imprese economiche di Pantalone

Bolle? Colpevoli? Processi?

Quando scoppia la ricorrente "bolla" tutti si scoprono assetati di regole, leggi e vendetta. Che poi valgono lì per lì solo per qualche capro espiatorio. Un Pubblico Ministero, parlando ai rappresentati di "Banca Etica", ha spiegato che centinaia di manager e funzionari di banca erano perfettamente a conoscenza di un mercato saturo di titoli tossici. "Se sapevano della situazione finanziaria - ha detto - hanno commesso un reato...". E allora che cosa si dovrebbe fare? Processare tutti? Mandare in galera manager, economisti, legislatori, impiegati delle agenzie di rating, giornalisti? Suvvia cari borghesi, quando nella vostra rivoluzione voleste tagliare la testa al Re, Robespierre rifiutò di processarlo per "colpevolezza": la testa di Luigi XVI doveva saltare semplicemente perché era quella del Re.

2003Parmalat, tentata fuga dalla legge del valore

Troppi galli a cantare...

Il G20 di Londra ha deciso un controllo sui cosiddetti paradisi fiscali. Troppi "speculatori" che imboscano troppo denaro per sé sarebbero pericolosi per la tenuta complessiva del sistema. Ma davvero siamo in "crisi di liquidità"? Con un milione di miliardollari sul solo mercato dei derivati? Non sarà invece che siamo in sovrapproduzione di merci, che vuol sempre dire sovrapproduzione di capitali? Mettiamo pure che sia "colpa" degli speculatori: ahimè, per neutralizzarli occorrerebbe un miracolo, cioè centralizzare in un governo unico mondiale le forze centrifughe delle innumerevoli borghesie nazionali, irrimediabilmente concorrenti.

Il fascismo è più moderno della democrazia

In piena corrispondenza con la nostra "scandalosa" analisi storica sul fascismo, i democratici, vincitori sul piano militare, ne realizzano all'ennesima potenza i programmi economici. Governi liberali arrivano ad attribuire l'allocazione del credito ai poteri amministrativi delle prefetture, sottraendola alla libera attività aziendale, caposaldo del vangelo capitalistico. Finirà che vedremo gli sbirri nelle banche non per allontanare i rapinatori ma per dispensare i crediti?

1984: Marxismo contro fascismo e antifascismo

Capitolazioni ideologiche

Per contrastare la "crisi finanziaria" i governi hanno creato ulteriore finanza per 23.000 miliardollari aumentando il loro debito pubblico. Si tratta di meno della metà del capitale fittizio cancellato solo nelle borse in un anno (50.000 miliardollari). Il Sole 24 Ore scrive che "l'inseguimento del denaro con il denaro... è diventato metafora di un'aspirazione al potere infinito e autodistruttivo." Una settimana prima Repubblica aveva dovuto constatare che "non esistono istituzioni in grado di guidare il mondo verso il futuro. Sarà la crisi a determinarlo". La crisi e non i potenti governi determineranno il futuro del capitalismo? Dov'è finito l'entusiasmo per il libero mercato, eterno e progressivo?

Ecovillaggi

La specie umana è vissuta nel comunismo "primitivo" per un paio di milioni di anni e vivrà nel comunismo "sviluppato" per altri milioni. Nell'intervallo di pochi millenni in cui l'uomo ha compiuto il salto alla moderna industria, le persistenze di comunismo non mancano: nelle società di classe questi esempi sono fenomeni parziali, legati per lo più alla produzione, e del tutto soffocati dall'appropriazione privata dei valori prodotti. Ma esistono, si sviluppano, muoiono, rinascono. Adesso si parla degli ecovillaggi: gli aderenti affermano di promuovere esperimenti di esistenza comunitaria, per dar vita ad un nuovo ambiente basato sulla solidarietà, la cooperazione e il rispetto della natura. Una fuga, certo, ma l'importante non è il risultato, bensì la manifestazione di questa esigenza.

2003:Persistenze di comunismo nel corso della storia umana

Una prigione da abbattere

Home, il primo lungometraggio dell'elvetica Ursula Meier, è una favola nera incentrata sulla duplice ossessione borghese casa-automobile. C'era una volta una famigliola che viveva in armonia nella propria casa ai bordi di un'autostrada mai messa in funzione. Un giorno questa venne inaugurata e l'esistenza della famigliola si tramutò in un incubo: traffico, caos, inquinamento, ecc., insomma, il mondo. La famigliola tentò di difendersi dall' "aggressione" esterna murando porte e finestre, ma la chiusura entro il "proprio" universo esasperò i rapporti interni fino a condurre tutti i suoi componenti sull'orlo della pazzia. La casa fu necessariamente riaperta sul mondo. Il quale, pur orrendo com'è, è meno peggio di un mondo-famiglia.

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