Ferguson

La solita storia: miseria attira miseria e su questo tema il negro è sempre il primo nelle classifiche: primo fra i disoccupati, primo fra i senza casa, fra i malati, fra i carcerati, fra i morti ammazzati dalla polizia. Da un'inchiesta risulta che dal 2010 al 2012 i poliziotti hanno ammazzato 21 volte più neri che bianchi. Il nero sta all'aperto più tempo del bianco. Quando si mette in coda per trovare lavoro; quando lavora (e in genere fa tre o quattro semilavori, se capita); quando impiega, da casa ai lavori, se li ha, quattro ore al giorno. Abita ovviamente non in un attico, e quando è incazzato abbastanza manda a quel paese la religione del lavoro, si arrangia, spaccia, ruba, insomma, deve pur mangiare. Odia, ricambiato con gli interessi, tutti gli sbirri, che in questa città di negri sono quasi tutti bianchi. Razzismo puro da entrambe le parti (beh, lo sbirro negro sarebbe comunque in alto nella scala dell'odio). D'altra parte non si salvano neppure i negri buoni. Un giochetto degli sbirri è fermare il solito negro o perché guida una macchina da bianco, o perché ha la macchina da negro ma sporca o senza una lampadina, cose così. Se poi s'innervosisce c'è la multa per oltraggio alla legge. In gruppo i negri piacciono ancora meno, sembra che non ci si debba sedere sui marciapiedi, specie con una birra. Le cronache locali sono di questo tipo, gratis su Internet. Un'associazione no profit che si occupa di cose legali dice che la magistratura locale ha spiccato 32.975 arresti in un anno. Ferguson ha 21.135 abitanti. I negri sono il 67% della popolazione. La seconda voce di entrata del comune è la somma delle multe o spese legali pagate dai negri. È subito evidente che l'assassinio di Brown "was the last strow", la goccia che fa traboccare il vaso.

Sorvoliamo sulle altre cifre, che sono le solite, tot negozi, case e automobili bruciate, tot arrestati, tot feriti, tot poliziotti intervenuti, ecc. C'è anche l'elenco dei giovani negri ammazzati nell'ultimo anno; sempre una scena che si ripete: un poliziotto solo, un negro solo; il poliziotto spara perché crede che il negro stia minacciando la sua vita (così dichiara ogni volta). È appena ovvio che i bianchi abbiano avuto paura per il dopo-verdetto: tanto da chiamare, un po' fuori norma, alcuni reparti della Guardia nazionale, la riserva dell'esercito, 2.200 soldati. E non propri normali erano i fori di proiettile contati sulle auto della polizia: 150. I negri arrabbiati sparano. Anche il dilagare della protesta in 150 città non è male. Le reti funzionano.

Barak Obama ha presieduto una riunione notturna per l'emergenza Ferguson (e la situazione in altre città) non appena i giudici si sono pronunciati. Le "comunità di colore" – ha detto – non stanno semplicemente sfruttando l'episodio per scatenare violenza; povertà, malattia, disoccupazione stanno strangolando le rustbelt (cinture della ruggine, fabbriche chiuse) delle maggiori città americane e richiedono molto tempo per essere risolte. Il tempo non è mancato di sicuro per varare leggi. Anche la miseria crescente è una legge, ma di altro tipo. Non dipende dalla volontà dei presidenti o parlamenti o magistrature.

Rivista n. 36