Azione nazionale per la salvezza delle conquiste proletarie

La proposta del Comitato sindacale comunista per un'azione nazionale intesa a salvare le conquiste proletarie trova l'entusiastico consenso non solo degli aderenti al Comitato sindacale, ma anche di molta parte del proletariato e di non pochi inscritti al Partito Socialista. È ormai certo che la Confederazione sarà costretta a convocare il Consiglio nazionale per discutere in merito: essa se non lo farà di sua iniziativa, sconfessando in tal modo il ridicolo comunicato a firma Baldesi, lo dovrà fare per il numero di organizzazioni che lo chiederanno. Le organizzazioni a noi aderenti devono perciò scrivere alla Confederazione del Lavoro invitandola a riunire il Consiglio nazionale. Il testo delle lettera e l'ordine del giorno si deve far pervenire anche alla sede del Comitato sindacale comunista, che ne curerà la pubblicazione. In tutte le Leghe, Camere del Lavoro, Comitati federali, ecc., i nostri compagni devono presentare proposta di adesione alla nostra iniziativa. Del risultato della votazione si darà comunicazione al nostro Comitato col numero di voti ottenuti tanto di maggioranza come di minoranza. Per le votazioni si faccia sempre proposta di appello nominale e si segnalino quei socialisti o segretari di Leghe che voteranno contro, dandone i nomi a questo Comitato. Ricordiamo che lo statuto della Confederazione stabilisce che i membri del Consiglio nazionale devono essere eletti dai Consigli generali delle Camere del Lavoro ed a mezzo di referendum dalle Sezioni delle Federazioni nazionali. A giorni pubblicheremo i nomi dei nostri compagni che ci dovranno rappresentare per conto delle diverse Federazioni. Intanto, i nostri compagni chiedano nelle loro Sezioni la convocazione dell'assemblea per discutere la nostra proposta. Se la maggioranza si affermerà per noi, si deliberi che a rappresentare la Sezione sia un delegato a noi favorevole, in ogni modo si chiegga, come prescrive lo statuto, la rappresentanza proporzionale. Le Leghe dirette dai nostri compagni chiedano alle loro Federazioni, che in conformità detto statuto confederale, ed in previsione della convocazione del Consiglio nazionale, indicano il referendum ponendo altresì in discussione la proposta del nostro Comitato in ogni assemblea o riunione di operai. Le Sezioni curino di controllare nelle singole località che le Federazioni votino per il numero reale di soci attualmente inscritti.

Il CE del PC d'Italia

Da "Il Comunista" del 4 settembre 1921.

Archivio storico 1921 - 1923