Inquadramento militare delle forze comuniste (1)

Il partito politico proletario di classe deve assolvere con la sua organizzazione molteplici compiti, e deve formarsi gli organi adatti per tutte le sue funzioni.

Un primo compito del partito è di natura ideologica e politica, consistendo nella formazione d'una coscienza sociale e storica dell'avanguardia della classe lavoratrice, che critica ed interpreta gli avvenimenti, per trame le esperienze utili ai suoi fini rivoluzionari. Nella funzione di tracciare le conclusioni generali a cui così si perviene, il partito appare come un organo di discussione e di deliberazione (nella sua rete internazionale), ed a ciò corrisponde una struttura organizzativa a base di democrazia interna con criterio di prevalenza del parere delle maggioranze, che si determinano nelle sezioni e quindi nei Congressi provinciali, nazionali, internazionali.

Da questo compito di ordine consultivo e deliberativo si passa per logica concatenazione ai compiti esecutivi, come dalla teoria del partito e dai principii generali che ne reggono la tattica si passa all'applicazione dell'azione. Qui intervengono criteri organizzati di disciplina e di gerarchia, che vanno tanto più accentuandosi in quanto, per lo sviluppo generale della lotta proletaria, dall'epoca della critica teorica si passa a quella della propaganda e del proselitismo, ed infine a quella della azione e del combattimento rivoluzionario.

In questo secondo ordine di funzioni e di organi può intervenire ancora un'utile distinzione risultante da quanto abbiamo or ora detto. Finché il partito non è in presenza delle necessità immediate di un'azione "militare", basterà ch'esso abbia una rete esecutiva di cariche disciplinari e gerarchiche, che curino la propaganda, il proselitismo, la stampa, l'attività sindacale, elettorale e simili. A tal uopo ogni sezione avrà un suo Comitato Esecutivo, che dirigerà tutta l'azione sulla base dei deliberati delle assemblee e dei superiori congressi, ed un Comitato Esecutivo sarà pure emanazione dei congressi periodici provinciali, nazionali, internazionali. Non è però sufficiente, come è stato finora quasi universalmente ritenuto nei partiti tradizionali, demandare l'esplicazione delle attività del partito a questi comitati, e ad altri comitati speciali (redazioni, ecc.), o occasionali (per le elezioni o altre agitazioni). Anche questa prima rete esecutiva normale deve essere completata da un più esteso inquadramento che utilizzi, sotto la dirigenza dei Comitati competenti, l'opera dì tutti gli iscritti al partito secondo la loro capacità. Al concetto borghese che il militante di un partito si limita ad impegnare la propria adesione ideologica e il proprio voto politico e a pagare una quota periodica in danaro, si sostituisce quello, che chi aderisce al Partito comunista è tenuto a dare in modo continuo la sua attività pratica secondo le esigenze del partito.

Ciò si realizza con l'inquadramento di tutti gli inscritti al partito e alla Federazione Giovanile, effettivi o candidati, in gruppi locali anche più ristretti delle sezioni, che nominano un loro capo, salvo conferma da parte del Comitato Esecutivo della sezione. Questi gruppi composti dai compagni che abitano un villaggio, un rione o un gruppo di case contigue, per mezzo del suo capo sono a continua disposizione del partito per il lavoro di propaganda, distribuzione di giornali e stampati del partito, proselitismo, attività elettorale, informazioni, partecipazione a dimostrazioni di partito, ecc.

Tutte le sezioni comuniste, d'intesa con le sezioni giovanili, che già non l'avessero fatto, sono tenute a provvedere alla suddivisione dei loro soci senza distinzione di sesso, età o attitudine fisica in questi gruppi, che devono nominare i rispettivi capi. Una convocazione di questi da parte dell'Esecutivo sezionale dev'essere sempre possibile in termine brevissimo, in modo da poter sicuramente in poco tempo chiamare a determinate azioni tutti i soci del partito. Questo deve poter al più presto contare su questa sua rete d'inquadramento.

Inquadramento militare

L'organizzazione sarà suddivisa per province, zone, compagnie e squadre.

Alla testa dell'organizzazione militare in ogni provincia sarà un fiduciario, nominato d'intesa tra il Comitato Esecutivo della Federazione adulta e quello della Federazione giovanile, nella persona di un compagno di provata fedeltà al partito e di competenza tecnica adeguata.

Le squadre sorgeranno presso tutte le sezioni del Partito e della Federazione Giovanile. A tal uopo tutte le sezioni (d'intesa tra la giovanile e l'adulta quando in uno stesso luogo vi siano entrambe) nomineranno a mezzo dei loro CE un fiduciario locale provvisorio, che si occuperà della scelta degli elementi da organizzare nelle squadre. Essi saranno costituiti: da tutti i compagni adulti e giovani che non avessero reale impedimento fisico a tale funzione, siano essi effettivi, o candidati, e da simpatizzanti non iscritti ad altro partito politico, provatamente fedeli al nostro partito, ed impegnantisi formalmente alla più stretta disciplina.

Sarà compito del fiduciario provinciale dividere la provincia in zone e nominare, con ratifica dei Comitati Esecutivi provinciali riuniti, i capizona. D'intesa con questi, il fiduciario provinciale procederà a raggruppare in compagnie le squadre sorte in ciascuna zona e a nominare i comandanti di compagnia.

Le squadre non possono avere più di dieci componenti. Le compagnie possono comprendere da cinque a dieci squadre. Nel periodo di organizzazione dell'inquadramento sono ammesse composizioni di effettivi diversi, salvo la sistemazione definitiva.

Possono avere i gradi da caposquadra in sopra i soli soci effettivi del partito e della Federazione Giovanile.

La nomina del fiduciario provinciale deve essere ratificata dai Comitati Esecutivi nazionali del partito e della Federazione Giovanile.

Le grandi città sono considerate come zone, ed il capozona può essere lo stesso fiduciario provinciale.

Più precise disposizioni sull'inquadramento verranno opportunamente comunicate alle federazioni e alle sezioni. Fin d'ora si stabilisce ch'esso deve fondarsi sulla disciplina più severa e sullo spirito di sacrificio di quanti vi partecipano. Deve dovunque essere sistematicamente organizzata una vera istruzione tecnica delle squadre con periodiche esercitazioni per completare la loro preparazione ad ogni specie di movimento.

Quando la rete sì sarà sufficientemente diffusa, tutti gli ordini del partito si trasmetteranno per la stessa via da essa costituita, dal centro alla periferia, così per le precise norme regolamentari che per gli obbiettivi dell'azione da svolgere. I fiduciari provinciali e i Comitati Esecutivi riceveranno precise indicazioni sui limiti delle iniziative che sono autorizzati a disporre.

Nessun socio del partito o della Federazione Giovanile può fare parte di altre organizzazioni similari, che non siano quella costituita e diretta dal partito.

Attendiamo che in questo campo tutti indistintamente i compagni si pongano al lavoro col massimo slancio, per dare al partito una forza reale ed una capacità effettiva di azione. Il proletariato non può contare, per la propria emancipazione, che sulla sua forza, sull'organizzazione e il disciplinamento di essa.

II CE del PC

Da "Il Comunista" del 21 luglio 1921.

Archivio storico 1921 - 1923