Il Partito Comunista e la "pacificazione"

II CE del PCI, a chiarire ogni equivoco derivante dalle notizie date negli ultimi giorni dalla stampa intorno alle iniziative per la cosiddetta "pacificazione", e a definire bene tutte le responsabilità politiche, rende pubblico il seguente scambio di telegrammi.

DIREZIONE PARTITO SOCIALISTA - ROMA
Milano, 27 luglio 1921 – urgente

"Per troncare uso arbitrario da vostra parte del nome del nostro partito diamovi comunicazione ufficiale diretta, chiedendone telegrafica conferma, che non parteciperemo ad alcuna riunione partiti avente scopo pacificazione o disarmo.

Esecutivo Partito comunista"

ESECUTIVO PARTITO COMUNISTA - MILANO
Roma, 28 luglio 1921

"Non siamo abituati a trucchi. Nostra proposta non significa uso arbitrario nome vostro partito né di nessun altro.

Prendiamo atto vostra comunicazione ufficiale, pervenutaci soltanto oggi, che non parteciperete ad alcuna riunione partiti avente scopo pacificazione.

Bacci".

Il CE del Partito Comunista aggiunge che alla Direzione del Partito Socialista doveva constare che il nostro partito non avrebbe partecipato alle iniziative in parola, sia per i comunicati ufficiali pubblici, sia per la comunicazione fattane molti giorni addietro dal gruppo parlamentare comunista a quello socialista che lo aveva formalmente invitato a pratiche del genere. Ciò astraendo da ogni considerazione sulla rapidità con cui coloro che pochi mesi fa erano nella Internazionale Comunista ne hanno dimenticato le elementari direttive programmatiche e tattiche.

Da "Il Comunista" del 7 agosto 1921.

Archivio storico 1921 - 1923