Il Comitato d'Intesa sulla nullità della espulsione di Ugo Girone

ANCORA UN DOCUMENTO DELL'EX COMITATO D'INTESA

22 giugno 1925
Alla Centrale del PCd'I

Cari compagni,

Il vostro comunicato apparso nell'Unità del 16 giugno sulla espulsione o pretesa espulsione dal Partito del compagno Ugo Girone chiamandoci, tra l'altro, direttamente in causa ci obbliga dichiararvi quanto segue.

Il vostro provvedimento è nullo anzitutto perché rientra nella sfera di quelli presi a scopo frazionistico in quanto la Centrale abusivamente adopera i propri poteri per influenzare e falsare le decisioni del Congresso del Partito secondo i suoi interessi di frazione.

Nel caso specifico è poi nullo perché preso in contrasto con lo statuto e i progetti di nuovi statuti e tutti gli immaginabili e ammaestrati statuti possibili del Partito, nonché con le ovvie consuetudini e le indispensabili garanzie di vita del Partito. Infatti il compagno Girone, sebbene si svolgesse a Napoli una inchiesta di Partito da parte di un vostro inviato su fatti analoghi a quelli per cui dite di espellerlo, non è stato interrogato e neppure gli è stata comunicata l'accusa o la semplice notizia che si procedeva contro di lui da nessun organo di Partito, ponendolo nella impossibilità di difendersi, di provare quale sia stato il suo operato e di darne le giustificazioni.

Il provvedimento è poi ancora nullo in quanto a tenore dello stesso comunicato che lo rende pubblico e del commento fatto seguire si basa su elementi di fatto falsi e di una parte dei quali la falsità vi era nota.

Falso è che Girone fosse stato "allontanato dal posto di lavoro che occupava nel Partito per gravissime mancanze disciplinari" in quanto volete evidentemente riferirvi non al posto di membro del Comitato della Sezione di Milano ma a quello di redattore dell'Unità, posto di funzionario che contrapponete a quello che asserite Girone avrebbe avuto da noi. Ed il più grave falso sta nel dire che "ha assunto il posto di funzionario del Comitato d'Intesa,,. Possiamo trascurare le menzogne minori, per protestare contro le insinuazioni contenute nel commento a proposito di mezzi coi quali si sarebbe sovvenuto alla vita di Girone e al suo abbonamento ferroviario. Prendete atto che non è mai esistito un abbonamento, e che Girone, disoccupato, vive assai stentatamente aiutato da suoi parenti in posizione modesta, procurando di trovarsi un'occupazione che tuttora gli manca.

Girone, avvalendosi di un biglietto parlamentare ancora servibile in parte, e con una piccola somma anticipatagli da alcuni compagni, ha visitato effettivamente alcuni centri dell'Italia meridionale avvicinando i compagni e discutendo con essi di cose di Partito, ovunque, altra vostra bugia e motivo evidente del livore, assai bene e fraternamente accolto, perché nulla compiva di men che degno di un comunista. Tanto faceva di intesa con noi, e quindi, a parte la insulsaggine della frase che fosse al servizio del Comitato d'Intesa, siamo noi i responsabili del fatto anche più di lui, il quale, d'altronde, è un membro del Comitato d'Intesa stesso.

Ugo Girone ricorre intanto a tutti i mezzi di ricorso consentitigli dalle norme della vostra organizzazione, ma noi vi avvertiamo, anche agli effetti di altre possibili esperienze del vostro sadismo sul corpo del nostro Partito, che lo consideriamo oggi come sempre un comunista e un compagno e come tale sentiamo il dovere di seguitare a trattarlo: il che è l'opinione di moltissimi compagni del Partito, il quale, se liberamente e su onesta informazione rappresentato al regolare Congresso, casserà questa come tante altre delle vostre deliberazioni che lo danneggiano e lo disonorano.

Con saluti comunisti

Onorato Damen - Cecchina Grossi - Amadeo Bordiga - Bruno Fortichiari - Mario Lanfranchi - Luigi Repossi - Mario Manfredi - Carlo Venegoni

Da L'Unità del 22 luglio 1925. Il titolo redazionale parla di "ex" Comitato d'Intesa perché alla data di pubblicazione del documento il Comitato era già disciolto.

Prima di copertina
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