Abbasso i traditori della causa proletaria

Proletari italiani

I grandi battenti della vera Storia stanno per aprirsi, l'ora dell'entrata in campo delle masse proletarie, forse non è lontana; i primi lampi della riscossa, quali sintomi precursori della tempesta sociale si intravvedono già, anche se questi primi sintomi si presentano sotto spoglie tutt'altro che genuine dal punto di vista di classe.

Le manifestazioni proletarie dell'Italia meridionale; quelle di Bruxelles, come pure le altre frammentarie notizie di disobbedienza militare sui vari fronti di guerra, ci fanno intravvedere i primi guizzi di luce attraversanti nei cervelli oscurati di milioni di proletari, travolti da lunghi anni dalle tenebre di una follia collettiva di suicidio.

Proletari

L'esperienza dell'altra guerra (la quale poté aver fine grazie alla vittoria proletaria nel settore russo) preoccupò molto il capitalismo internazionale. Da questa preoccupazione sorge spontanea la sua volontà di finire la guerra attraverso il meccanismo della vittoria militare, il cui risultato dovrebbe consistere in un completo annientamento del complesso economico-industriale ivi comprese le grandi masse proletarie.

A questo scopo, il centrismo, avanguardia della controrivoluzione, anche quest'anno ha osato mettere al servizio del capitalismo e della guerra la prima grande vittoria proletaria, la Rivoluzione Russa.

Per tenervi incatenati al carro della guerra, i centristi e i socialisti, ancora una volta, non hanno esitato a servirsi della Rivoluzione d'Ottobre per esaltare il vostro massacro premeditato e voluto dal capitalismo mondiale. Si è voluto mescolare la personalità del compagno Lenin e il suo capolavoro rivoluzionario con la guerra in atto, la quale rappresenta l'opposto di ciò che fu la Rivoluzione Proletaria Russa. Perché guerra e rivoluzione sono due termini inconfondibili.

L'uno - la Rivoluzione - esprime la vostra vittoria, la vostra vita!

L'altro - la guerra - la vostra disfatta, la vostra morte! Il centrismo e la socialdemocrazia devono giudicare i proletari terribilmente ignoranti, nel campo politico, per osare una simile turlupinatura. Queste carogne controrivoluzionarie misurano l'ignoranza proletaria con il metro della loro malafede e della loro bassezza politica, che è capace di presentare Lenin quale complice di tradimento senza pari ai danni del proletariato mondiale.

Lenin, complice degli interventisti e socialcentristi? Lui, che bollò a sangue i guerraioli della II Internazionale Socialista. Lui, che, dopo la presa del potere, in Russia, combatté in seno al Partito, accanitamente, la formula antiproletaria della "guerra rivoluzionaria" sostenuta da Bucharin, e contro l'equivoca posizione "né guerra né pace" sostenendo tenacemente sino al suo trionfo l'unica posizione di classe, in quella contingenza, la PACE!

Perché Lenin non si dichiarò in quel momento per la guerra, come oggi fa il centrismo assieme a tutti i nemici del proletariato? Eppure, nel 1918, i rapporti di forza, militare, erano a favore dell'Intesa, e la Germania si trovava in ginocchio. Eppure Lenin non esita a firmare la pace di Brest, dimostrando, irrefutabilmente, che il suo obiettivo non era quello di poter partecipare "all'assemblea dei briganti di Versailles" - come egli l'aveva definita - ma il suo sguardo rivoluzionario fissava, non il tappeto della pace capitalista, ma quella della ripresa della lotta di classe. La sua posizione NON era pacifista, NON era guerriera, era: un blocco unico, una direttiva unica mirante al raggiungimento della Rivoluzione Mondiale.

Nella stessa epoca fu lo stesso Lenin che espresse l'idea di preferire una ritirata sugli Urali assieme ai proletari di Pietrogrado, pur di evitare il combattimento con le armate tedesche. Egli preferiva fuggire la guerra in attesa della ripresa della lotta di classe proletaria su scala mondiale. (Quale abisso tra il rivoluzionario Lenin ed il centrismo guerraiolo e collaborazionista!!)

Tutto fu messo in opera da Lenin, pur di portare una chiarificazione nelle file proletarie delle armate in guerra, pur di aiutare i proletari degli altri settori a farla finita con la guerra. La Rivoluzione Russa era scoppiata con il grido di abbasso la guerra; non poteva pertanto confondersi con essa. Ci è voluta una serie di disfatte proletarie sul terreno internazionale, ci è voluta la degenerazione dello Stato Proletario con la sua mancata funzione internazionalista e, solo dopo questa sua opera nefasta, il centrismo, trascinando al massacro fratricida il proletariato mondiale, è riuscito a confondere agli occhi delle masse il significato eminentemente rivoluzionario e internazionalista della rivoluzione russa con l'attuale guerra la cui natura scaturisce dalle necessità, per il capitalismo mondiale, di atterrare il suo antagonista storico: il proletariato.

Proletari!

mentre il vostro nemico di classe si prepara a portare a termine il suo agguato nei vostri confronti, mentre le vostre sofferenze materiali e morali aumentano di giorno in giorno, per voi non esiste altra via d'uscita che la battaglia. La battaglia che dovrà esprimere nettamente i vostri interessi di classe e che conseguentemente, essa, dovrà essere impostata su una triplice condotta d'azione politica: 1°) nei confronti del fascismo, 2°) nei confronti della democrazia, 3°) nei confronti del centrismo. L'ora è suonata per i proletari coscienti di fare il bilancio della guerra e di scegliere i suoi capi, per individuare l'organismo che per il suo passato e per il suo presente possa dare la garanzia per l'avvenire.

Nessuna forza al mondo potrà infrangere la violenza proletaria quando essa si trova compattamente incanalata e guidata da un vero partito rivoluzionario! Mentre la violenza rivoluzionaria del proletariato sarà ridotta a meno che nulla, neutralizzata, se guidata da organismo o partito complici della guerra e della collaborazione, anche se la complicità è avvenuta sotto l'egida del comunismo, della repubblica sociale, del socialismo o della libertà democratica.

A tutti questi traditori che ammantano i loro crimini con parola dorate, alla loro ipocrisia, il proletariato deve dire la sua parola che rompe ogni legame ideologico, politico ed organizzativo.

Proletari

La vostra vittoria di classe potrà avvenire a una sola condizione: che l'organismo politico di guida abbia nelle sue file la capacità e la volontà di lottare fino in fondo per la presa del potere, rigettando qualsiasi compromesso con qualsiasi forma di dominazione capitalista.

W la Rivoluzione Proletaria!
W il proletariato italiano e internazionale!
Abbasso i traditori della causa proletaria!

Il Comitato Esecutivo del Partito Comunista Internazionalista

Milano, dicembre 1944

Da: Archivio di n+1.

Archivio storico 1927 - 1944