Sesto satellite manufatto (8)

Il terzo Sputnik russo batte di gran lunga gli altri satelliti per le dimensioni e il peso, ma per tutti gli altri dati non ha un primato. Forse è il lancio riuscito dopo vari tentativi fatti, come in America, piuttosto a caso, e senza certezza né fondata previsione sull'esito. Forse per questo invece del Primo Maggio ha preferito partire il giorno dell'Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo. Pochezza della umana pianificazione! Meno male che il 25 maggio non l'ha sgarrato...

Il periodo di rivoluzione, come abbiamo spiegato, dovrebbe essere lungo e non breve, per segnare un passo avanti. Non è che 106 minuti, contro 95 del primo Sputnik, 104 del secondo, 115 del primo Explorer, e del secondo, e 135 del Vanguard, che è il più riuscito, se pure il più piccolo. Un satellite che si rispetti e che aspiri alla eternità dovrà girare attorno alla Terra almeno in un giorno; e gli faremo di cappello. Questi sono proietti cui si è saputo dare tale impulso da non ricadere prima di avere fatto un giro della Terra. Tutti gli altri giri si fanno senza averci speso nulla; ma il difficile è farli fuori dalla atmosfera, che si riconosce sempre più alta.

Un astronomo di Cambridge (America, non Inghilterra) dal dato di km 1.880 di massima altezza ha dedotto che questo satellite cadrà in sei mesi, dato che passa alla minima altezza di 240 km. Per noi il calcolo è errato; e risulta invece così.

Sputnik III . Periodo di rivoluzione 106 minuti. Massima altezza km 1.880. Distanza apogea 8.258 km. Semiasse maggiore dell'orbita secondo Keplero km 7.509. Distanza perigea 6.759 km. Altezza minima km 381.

Ricordiamo che la graduatoria di merito dei satelliti non dipende dalla massima altezza (che è quella di 4.000 del Vanguard giusta anche gli specchi dati dall'Unità), ma dalla massima "minima altezza" sulla superficie terrestre, su cui tutti tacciono.

La graduatoria è dunque: Vanguard, km 695 - Explorer 1, 540 (giusta certi dati forniti all'inizio) - Sputnik III, 381 - Sputnik II, 354 - Sputnik I, 350 (qualche tempo dopo i lanci) - Explorer 2, 329.

Noi non sappiamo come fa l'astronomo americano a calcolare i sei mesi. Crediamo però che i due Explorer siano da tempo caduti, e quanto meno il II, ultimo lancio americano. Lo Sputnik III durerà poco più dei fratelli.

Rileviamo solo che la energia scatenata nei lanci russi, data la massa dei corpi, e dato che la velocità è sempre su circa gli 8.000 metri al secondo, è di gran lunga superiore. Perché, con tanta energia a disposizione, non si riesce a partire coll'ultimo impulso da un punto più alto? Dopo di che basterebbe anche al satellite una velocità minore. C'è evidentemente un limite insorpassabile in questa tecnologia avvolta di veli misteriosi, e propagandistici nel senso deteriore. Il suo capolavoro, viaggi di uomini a parte (che sarebbe già molto attuare con un missile-aviogetto che girasse mezza Terra), sarebbe piazzare lassù un satellite che si vedesse fermo nel cielo, possedendo, lungo il piano equatoriale, un periodo di rivoluzione pari a quello di rotazione della Terra; e qui rinunziando a spiegare perché la gratuita forza di sostentamento si desterebbe lo stesso.

A titolo di curiosità questa lunetta, che non cadrebbe più, dovrebbe distare dal centro della Terra circa sette raggi, ossia 43.000 km. Sapientoni: tra quanti anni ce la esibite? Prima o dopo che, come dice il vegliardo Russel, sia scomparso il genere umano (in questo sì, capace del supremo suo capolavoro)?

Da "Il programma comunista" n. 10 del 1958

Note

[1] I parametri ufficiali furono comunicati più tardi: 1.880 km di apogeo e 230 di perigeo. Lo Sputnik III cadde dopo due anni, il 6 aprile 1960, quindi è plausibile che il calcolo di Bordiga fosse più realistico di quello dell'astronomo di Cambridge, perché a 230 km di altezza l'atmosfera è ancora troppo percettibile. Orbite simili sono oggi usate solo per missioni brevi e vicine alla Terra, come le ricognizioni fotografiche di spionaggio, o per il parcheggio delle navette di rifornimento della stazione orbitale Mir prima del docking un centinaio di km più in alto.

[2] I satelliti che hanno un tempo di rivoluzione di un giorno sono poi stati realizzati per le telecomunicazioni non appena fu possibile miniaturizzare sufficientemente l'elettronica di bordo e i motori a getto ionizzato per i sistemi di controllo di posizione. Il primo satellite per telecomunicazioni, il Syncom, fu lanciato nel 1963 e fallì, ma fu seguito da un secondo tentativo riuscito. Il primo satellite commerciale, l'Early Bird, fu lanciato nel 1965. I satelliti "geostazionari" in realtà si muovono e abbisognano di correzioni, tanto che reti di antenne paraboliche a terra sono progettate appositamente per seguirli. La loro orbita, comunque, risulta pressoché circolare ed è situata all'altezza meccanicamente obbligatoria di 36.000 km (il che, aggiunto il raggio della Terra, fa esattamente sette raggi, 43.000 km, la distanza calcolata anche da Bordiga). Tale fascia orbitale, per i motivi ricordati, risulta oggi alquanto satura, con migliaia di satelliti e vettori in essa concentrati.

La cosiddetta conquista dello spazio