Gli asini in maggio a venere (29)

Sarà un ragionare pedestre, ma quando potentissimi organismi di diffusione delle notizie - ossia delle idee - non lavorano a chiarirle ma a confonderle, vi è la prova che il fine è controrivoluzionario; come fu per le religioni nella loro fase di senescenza. Tanto è oggi per l'illuminismo e scintificismo borghese.

Con questa nostra debole bussola ci addentriamo nel mare degli annunci di stampa e connessi.

In tutti i casi - Pioneer americani e Lunik russi - in cui si è detto di corpi che, lanciati con velocità superiore alla seconda di fuga, ossia agli 11 km per secondo, erano divenuti pianeti del Sole e non semplici satelliti della Terra (al qual fine basta la prima velocità cosmica di 8 km) noi abbiamo diffidato della sicurezza della verifica delle distanze raggiunte. Di tali corpi non è stata infatti data più alcuna notizia. Riteniamo quindi che non ne siano dimostrate le distanze dalla Terra raggiunte e le velocità radiali rispetto ad essa, in modo che sia certo che non vi sono più ricaduti disintegrandosi come la maggioranza dei satelliti hanno fatto.

La verifica ottica non è possibile, e quella radiogoniometrica o per radar è dubbia anche nelle prime ore.

Del corpo lanciato con destinazione Venere non si potrà avere una verifica, come già si lascia intendere, e si può discutere solo se il suo "progetto" è esposto in termini seri. Ci sembra di no.

Anzitutto non è detto come è avvenuto il lancio della "nave" dallo Sputnik, e nemmeno quale sia il vantaggio di questa tecnica. La precisione no certo, le cui vanterie hanno sapore sempre fumoso; e se si ammette un grado di indeterminazione nella prima mira, questo andrebbe moltiplicato per la indeterminazione nella seconda, che per la direzione del razzo di primo stadio e per il tempo è maggiore. Non è rivelato in che posizione si è determinato il secondo lancio e come il primo satellite aveva seco il propellente e le attrezzature per vari stadi del secondo. Erano gli stadi di questo, o il corpo finalmente proiettato, e definito nave, che pesavano 643 chilogrammi e mezzo? Mistero.

Il secondo lancio, che dovrebbe sempre aggiungere alla prima velocità almeno altri 3 km per secondo (ma si parla di avere molto superati gli 11) offrirebbe solo un certo vantaggio energetico per la partenza da un punto più lontano dalla Terra, essendo le due velocità teoriche calcolate alla superficie del pianeta. Ma chi ne sa niente dell'altezza di distacco?

Inoltre non si fa mai bene la distinzione tra le velocità di traslazione del corpo e quella di apparente allontanamento dalla Terra. Ogni oggetto, che da questa parte conserva la sua velocità di traslazione nel sistema solare che è di 30 km per secondo, se è lanciato "in avanti", come sempre abbiamo osservato, parte a 41 km; se è lanciato indietro parte a 19 km rispetto agli "assi assoluti" della meccanica celeste da Galileo in qua. Trattandosi di crani che si tenta imbottire sarà utile avvertire che in questi conti non avvengono mutamenti per effetto della teoria di Einstein, se non di pochi secondi su un anno; o per effetto delle famose calcolatrici elettroniche che fanno immensamente più presto del matematico calcolatore, ma non risolvono più di lui un problema del moto di 4 corpi, così diversi tra loro: Sole, Terra, Venere e astronave.

Da note di origine ufficiale russa - o di cattivi volgarizzatori? - è stato detto che se si vuol lanciare verso Marte si sparerà in avanti, se verso Venere si sparerà indietro. La ragione sarebbe che per andare oltre l'orbita terrestre bisogna dare maggiore energia che per andare verso l'interno. Ma non è vero, e sarà la direzione iniziale di lancio che deciderà l'orbita del corpo lanciato in modo che la sua forma ellittica lo porti fuori dall'orbita terrestre. Venere ha velocità maggiore di quella della Terra, ossia 35 km al secondo, Marte minore, 24 km per secondo.

In ogni modo è sicuro che secondo le notizie il corpo è stato lanciato in avanti, nel senso della corsa della Terra. La sua corsa si annunzia per tre mesi, nei quali la Terra fa circa un quarto della sua rivoluzione. Nello stesso tempo Venere, che ha l'anno di 224 giorni invece di 365, ne fa quasi la metà, e ciò spiega che mentre oggi si trova dietro a noi nel giro sulla pista solare, in maggio sarà avanti, e mentre l'astronave la raggiungerebbe noi resteremmo sorpassati alquanto, ma più vicini molto di quanto sia stata tutta la corsa della nave stessa (il che rende meno inverosimile che la si rilevi). Allora perché non evitare annunci tenebrosi?

La velocità della nave va riducendosi, si dice dai comunicati, a 4 km al secondo. Ma si deve chiarire che si tratta della velocità relativa alla Terra, o velocità radiale, di allontanamento, mentre è sempre alta, più di 30 km, quella rispetto al sistema solare, e rispetto a Venere, che altrimenti non potrebbe essere raggiunta (in tre mesi sarebbero 32 milioni di km, non 270 circa!).

Perché poi dire (rilievo fatto da noi più volte) che il corpo esce dalla sfera di influenza della attrazione terrestre? Questa è una reminiscenza letteraria del romanzo di Verne in cui si mette il tavolo sottosopra per seguitare il pranzo nel proiettile. Questa in effetti aveva varcata la distanza a cui l'attrazione lunare pareggia quella terrestre. Ma le sfere d'influenza non esistono: non siamo nel colonialismo... terrestre!

L'attrazione della Terra si avverte anche a distanza infinita, sia pure minima rispetto a quella di corpi celesti vicini. Nemmeno riusciamo a capire che cosa significhi che la velocità radiale si stabilizzerà sui 4 chilometri e che misurata ogni 5 giorni varia di pochi metri (?!). Una delle due: o questo è imbonimento coglionatore, o gli asini che canteranno d'amore a maggio, e leveranno l'inno a Venere, saremo noi. Per ora, ci teniamo fuori del coro.

Da "Il programma comunista" n. 4 del 1961

Note

[1] La sonda si chiamava Venera I. I dati richiesti nell'articolo non compaiono neppure negli annuari odierni. La serie delle sonde per Venere sembra che non sia iniziata con quella presa in esame, ma che anche in questo caso vi fossero state innumerevoli prove fallite e tenute segrete.

[2] Riferimento al più volte citato problema degli n corpi, secolare rompicapo per i matematici (cfr. la seconda parte del primo volume sugli approfondimenti).

La cosiddetta conquista dello spazio