Il punto su Venere (31)

Torniamo sull'argomento per qualche refuso incorso nel pezzo precedente, sebbene sembri una storia chiusa.

Abbiamo infatti una pubblicazione sovietica francese che fornisce dati più ampi di quelli dei quotidiani, che oramai tacciono.

Le velocità annunziate per i primi giorni, dopo i quali il corpo si è perduto nell'ignoto, erano velocità di allontanamento radiale dalla Terra. I calcoli sono fatti trascurando l'attrazione della Terra dopo un milione di km (e di Venere fuori di 600.000 km ) mentre gli effetti si sovrappongono all'attrazione solare che, a 260.000 km dalla Terra, equivale quella di essa, poi prevale sempre più. Quindi torniamo a non trovare giusta la sfera di azione o di influenza di cui si parla. Per chiarire alcuni errori di stampa ripetiamo le velocità in chilometri al secondo: la Terra 29,5, Venere 34,8. È chiaro che se il corpo si considera pianeta del Sole con orbita tra le due, la velocità dovrebbe essere intermedia, e può andare quella annunziata di km 27,5 (si è all'afelio).

Resta fermo che se il corpo fosse lanciato nella direzione della corsa della Terra la velocità minima sarebbe di 11,2 km al secondo, rispetto alla Terra, e circa di circa 41 rispetto al Sole, rapidamente diminuendo per avvicinarsi a quella della Terra. Se lanciato in senso contrario la velocità sarebbe circa 19 e andrebbe aumentando rispetto al Sole. Ma ora è detto che il lancio è avvenuto in direzione dalla Terra verso l'interno dell'orbita, ossia circa verso il Sole. Il piano dell'orbita dello Sputnik portante, della stazione, della Terra e di Venere sarebbero quasi coincidenti, e ciò contraddice solo il ripetuto annunzio che l'orbita dello Sputnik è a 65 gradi sull'Equatore.

Comunque le due velocità rispetto alla Terra e al Sole non si sommano o si sottraggono, ma si "compongono" e quella di 27,5 è ammissibile. Dato che poi l'angolo tra la direzione di marcia del corpo e quella della Terra va aumentando, ecco che si spiega come la velocità di allontanamento dalla Terra, dopo essere diminuita finché domina l'attrazione terrestre, aumenti quando prevale quella solare.

Ma tutto questo è il progetto del viaggio del corpo, sulla carta.

Siccome la sola verifica possibile dopo la messa in esecuzione è la misurazione per radio della distanza Terra-corpo, è chiaro che essa è venuta meno, perché, cercato il corpo coi radiogoniometri dove doveva essere (vi è la cartina delle posizioni sulla sfera stellata a delle coordinate astronomiche di posizione), dopo il secondo "appuntamento" nessuno ha più risposto.

Frattanto gli americani annunziano di avere avuto indietro un segnale radar lanciato su Venere. Ma Venere si vede dove è e la direzione è sicura.

In conclusione ai dubbi sul progetto, che possono risalire alle comunicazioni volutamente sibilline, si aggiunge la assoluta sfiducia sulla riuscita della esecuzione. Si è quindi passati ad altro lancio, con bestiole e simili, di breve traiettoria. Su quella verso Venere il silenzio è sceso.

Da ora a maggio. E si servono altre portate.

Da "Il programma comunista" n. 6 del 1961

Note

[1] Il contatto con Venera I si perse il 27 febbraio, quando la sonda si trovava a circa 23 milioni di km dalla Terra. I calcoli portarono a presumere che essa fosse passata a 99.800 km dal pianeta.

La cosiddetta conquista dello spazio