Bordiga a Gramsci

Roma 24 luglio 1922

Caro Gramsci,

non ci sarebbe discaro apprendere da qualche vostro rapporto oltre che dalle rare comunicazioni del segretariato che cosa avviene costà.

Noi abbiamo almeno settanta volte più lavoro di voi e siamo scusabili se non vi informiamo, ma per voi non è lo stesso.

Il C.E. attende un rapporto sul lavoro della delegazione in ordine al programma che redigemmo costà, e a tutti gli incarichi che vi lasciai.

Vi uniamo copia di alcune comunicazioni al Comintern, augurandoci che provvediate voi a passare i più importanti documenti che si desumono dalla stampa nostra, tradotti opportunamente, ad esempio i manifesti e comunicati tattici, la mozione di Genova, etc.

Per la nostra stampa dovreste anche lavorare. Invece nulla, mentre nel Consiglio della stampa ieri tenuto si è rilevato giustamente che i quotidiani borghesi italiani hanno a Mosca gente che fa un servizio regolare.

Dateci immediata risposta.

Dalle unite comunicazioni desumerete il nostro atteggiamento politico. Siamo contro ogni politica di intesa coi massimalisti serratiani: tenetelo fortemente presente. Per i maffisti la intesa politica è possibile: organizzativamente è altro affare.

Nella quistione dei rapporti segreti con gli altri partiti la situazione è caratterizzata dalla squisita malafede con la quale socialisti e anche anarchici lavorano a smontarci la nostra macchina tattica per smascherarli come disfattisti, quali sono, innanzi alle masse.

Cercate di estrarre dalle nostre notizie qualche cosa di utile per il Profintern. Tresso crediamo sia partito, malgrado infinite difficoltà.

Saluti comunisti. p. il Comitato Esecutivo

A. Bordiga

"Il Ponte" n. 9 1978

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