Bordiga a Togliatti e Terracini

1 agosto 1923

eel a Palmiro e Umberto - mercoledì uno agosto.

avuta vostra data circa ventiquattro. Devo rispondere un po' in fretta, ma chiudendo la discussione. Unisco lettera di def.

  • 1° Le nostre dimissioni virtualmente decise fin da quarto congresso, in caso di fusione (id est di politica fusionista) costituiscono come def. dice il mandato che era contenuto nel noto o.d.g. dell'esecutivo che ci mandaste. Altra contraddizione: Umberto dice: non abbiamo impegni, Palmiro dice il contrario!
  • 2° Alla disgregazione e al caso personale condurrà la accettazione delle cariche. Ve ne accorgerete.
  • 3° Il mio programma è positivo, poiché un lavoro critico è possibile; ma la pregiudiziale è che: il partito è compromesso, e non vi è la possibilità di un lavoro diverso.
  • 4° Non è - per me - ammissibile un organo esecutivo di tendenza mista.
  • 5° La unità è - per me - un utile punto di arrivo, un prezioso risultato, ma mai una pregiudiziale.
  • 6° Confermo le dimissioni dalla Centrale.
  • 7° Non mi considero solidale con lavoro di direzione del partito poiché so che non sarete "voi" ad ispirarlo, ma Mosca e i pinguini.
  • 8° Sono disposto a una collaborazione in una vostra campagna critica: ma capisco che avete il diritto di rifiutarlo visto che io non accetto le vostre proposte. In ogni modo vi manderò se potrò qualche mio scritto al proposito, di cui farete ciò che vorrete.
  • 9° Non capisco l'argomento del mio non rifiuto della carica a Mosca: la accetto in quanto non mi obbliga a risiedere a Mosca con funzioni, e in somma con diritto (che avevo dal congresso) ad andare a sostenere le mie tesi. Ciò per provarvi che escludo la "rottura". Se credete che colle altre dimissioni si impongono anche queste, prontissimo!
  • 10° Non fate la massima fesseria della vostra vita! Ed ora a voi decidere. Vorrei che questa fosse esaminata da voi, bruno e luigi (e scocci se vi è: l'attuale esecutivo).

Quistioni materiale = Nostro trattamento: tenete presente ciò che ho scritto, e la lettera di def a Abramo.

Io credo che, cessata la carica, cessa lo stipendio. Caso per caso esaminate se dare un sussidio.

Def ne ha assoluto bisogno, e non può per ragioni di salute rinunziare, come dice, al vitto esterno.

Io invece rappresento il caso opposto, avendo una moglie che guadagna e mio padre che può aiutarmi. Vi chiedo in ogni caso di continuare a servirmi dell'attuale apparato per il vitto e l'amministrazione in genere, passando a Abramo o chi per lui la somma a mio credito, ed il sussidio eventuale. Se mi mandate il mio conto, potrò meglio indicarvi la parte del mio avere da passare, in caso, a mia moglie.

Decidete sulla data di cessazione dello stipendio. Decidete anche sulla sorte del collegamento. Può servire, non per (una), che non abbiamo più (una), ma per il processo (ripeto non vi sono novità) e per Berti come pinguino! Io me ne servirei per la... opposizione. Mettete le cose sulle vostre coscienze.

Saluti affettuosi

APC 190/10 e verso. Cifrata manoscritta, citata anche da Spriano, p. 288.

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