Bordiga all'Esecutivo

3 novembre 1923

eel a esecutivo – sera sabato tre – Solo ora ho la vostra! – Non posso venire per la riunione della maggioranza, e a quella della Centrale non intendo partecipare.

Per il collegamento le cose vanno male. Io e Girone ci serviamo dell'indirizzo che date: ma voi non vi dovete più servire di quello che vi ho dato io. Ne manderò un altro; intanto servitevi di Fiore che in tutte le sue venute a Roma passerà da Bruno.

Quanto [due], Girone lo conosceva ma non lo crede sicuro. Ho visto lui che ora ha la mamma molto malata. Mi accenna che degli indirizzi che avevate uno era buono e l'altro no, ma non so di più. Lo vedrò presto. Occorre che siate informati che a Palermo presero Girone a colpo sicuro, lo chiamarono a nome e gli dissero: vi manda Carlo!!

Quello poi è stato scoperto con uguale precisione a notizia. Se non potete spiegare ciò con la scoperta di Milano, è certo che qui vi è una spia! Bisogna vedere chiaro!

Dalla centrale mi ritengo dimesso e considerate che ho [una] una questione al proposito. Voi mi farete cosa grata accettando le dimissioni ufficialmente, ma in ogni caso non muterò contegno. Per i compagni della maggioranza confermo le mie concezioni del carcere e il contenuto del noto documento. Non posso ora fare come avrei voluto una lettera per ribadire tutto ciò; ma Ruggero ed altri sono sulla stessa mia linea e vi potranno supplire.

Fino a completo mutamento delle direttive del Comintern (dottrina e norme organizzative). Dissento immensamente anche dalla tattica in Germania, equivoca e non comunista, oltre che di certo insensata (?). Certo gradirei un'ampia discussione con voi della maggioranza, ma si dovrà aspettare altra occasione.

Risponderà a quanto ho scritto a mezzo Bruno per la pubblicazione del processo. Se avete copia in più del materiale estero, mandandomelo mi farete cosa gradita. Fate avvertire [una] a Regina C. – di non servirsi più dell'indirizzo di F.C. Ho avuto l'ultime duecento (e cinquanta a [una]).

Cordiali.

APC 207/22. Cifrata manoscritta. In "Storia Contemporanea" ottobre 1980.

Note

[1] Ugo Girone, redattore di "La Rassegna Comunista", "Prometeo" e "L'Unità", implicato nel 1925 nel tentativo del Comitato d'Intesa.

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