La teoria della funzione primaria del partito politico, sola custodia e salvezza della energia storica del proletariato. Riunione interfederale di Parma del 20-21 settembre. Prima seduta.

Riunione interfederale di Parma del 20 e 21 settembre

Come è pratica normale da tempo delle nostre convocazioni di partito, dal venerdì 19 convennero in Parma i compagni incaricati della preparazione della riunione e dei materiali e quadri che dovevano essere illustrati, in numero di oltre una decina, appartenenti alle varie organizzazioni locali italiane ed estere.

Tale lavoro proseguì nella mattinata del 20 mentre mano mano giungevano a Parma i compagni di tutte le altre località.

Ricevuti dal gruppo di Parma che aveva puntualmente predisposta l'organizzazione logistica e l'ottima ospitalità, convennero e furono sistemati nel modo più soddisfacente i partecipanti che avevano segnalato per iscritto al gruppo organizzatore il loro arrivo, e furono tutti attesi alla stazione, oltre a numerosi altri sia di fuori che di Parma e località vicine, sicché la riunione risultò una delle più affollate che si siano finora tenute: 7 compagni di Parma e provincia, 1 di Bologna, 4 di Forlì, 1 di Cervia, 1 di Ravenna, 1 di Rovigo, 2 di Piovene, 1 di Treviso, 1 di Palmanova in rappresentanza pure di Trieste, 1 di Bolzano, 16 di Milano e dintorni, 2 di Torino, 2 di Casale, 2 di Genova, 1 di Carrara, 6 di Firenze, 2 di Roma, 5 di Napoli e provincia, 1 di Cosenza, 1 di Messina, 2 di Gravina in rappresentanza della Puglia, 5 compagni francesi e 3 italiani residenti all'estero. Gli altri gruppi non presenti hanno tuttavia inviato il loro saluto alla riunione.

Nello stesso tempo che il grado di maturità e di totale affiatamento si rivela sempre più alto, è anche motivo di grande soddisfazione la presenza di numerosi elementi giovani che con fondata convinzione e con vivace entusiasmo si sono posti sulla linea del nostro partito.

A parte il lavoro svolto nelle ordinarie tre sedute, che furono intermezzate da altre di carattere organizzativo interno, una utilissima attività fu svolta sia dal centro esecutivo pei rapporti di organizzazione, sia dai compagni collaboratori all'esposizione che diffusero a singoli e a gruppi di convenuti tutte le utili spiegazioni sul vasto materiale predisposto.

Oltre ai normali versamenti al centro per quote e per giornali furono fatte durante la riunione due sottoscrizioni, per la nostra stampa in Italia e in Francia. Furono anche presi gli accordi opportuni per continuare la raccolta dei fondi in vista della pubblicazione dei materiali storici della sinistra comunista, e fu dato affidamento che presto potrà uscire almeno un primo volumetto che contemplerà un riassunto della storia del movimento socialista in Italia dal principio del secolo, in relazione alle vicende internazionali, fino alla prima guerra mondiale, alla rivoluzione russa, al sorgere della III Internazionale e al costituirsi a Livorno del nostro partito.

Nella riunione fu fortemente sottolineata la necessità che il lavoro del partito, del giornale, e di queste riunioni, non debba essere affidato a pochissimi compagni, ma debba essere opera collettiva ed impersonale di tutta la organizzazione, perché, come già si era avvertito alla precedente riunione del giugno a Torino, la ristrettezza del numero dei collaboratori all'opera comune fa sì che la preparazione delle pubblicazioni, e anche delle riunioni, non sia così completa come sarebbe desiderabile, e come è nei piani che ne sono stati più volte tracciati.

Fu fatto rilevare che il carattere collettivo del lavoro è ben realizzato dai - non numerosi - ma attivi gruppi di Francia, che in perfetto accordo sono pervenuti a pubblicare a Marsiglia la bella rivista Programme Communiste, che quasi certamente nel prossimo numero uscirà a stampa, e che sarà curata da ben preparati compagni anche dopo che altri saranno chiamati in servizio militare, e tra tutte le difficoltà della situazione francese. Tutti i convenuti manifestarono vivissimo compiacimento a questi compagni, che hanno dato un ottimo esempio di come senza padreterni di sorta si possa egregiamente operare.

Si trattò anche del lavoro verso i compagni tedeschi e della intensa preparazione di testi nella loro lingua, che rispecchiano il nostro indirizzo; e della nostra situazione nel Belgio, prendendo alcune unanimi decisioni.

I convenuti si compiacquero anche vivamente dell'attenta e ordinatissima preparazione fatta dai compagni di Parma, e dell'avere avuto e disposizione una ottima sala per il perfetto svolgimento di tutto il lavoro, avendo a brevissima distanza l'organizzazione a condizioni convenienti dell'alloggio e dei pasti. Dopo opportuni accordi si ripartì come segue la serie delle sedute.

La prima si svolse nel pomeriggio del sabato, con una breve interruzione di riposo, e, dopo una brevissima premessa sulla raccomandazione della collaborazione più estesa, soprattutto dei giovani agli anziani della vecchia guardia, fu dedicata all'economia marxista e al suo completo richiamo, come parte integrante del lavoro di polemica contro le dottrine antimarxiste.

La seconda seduta, nella mattinata della domenica, ebbe per tema un collegamento generale tra i vari settori del nostro lavoro, ed un modo speciale con la riunione di Torino (che anche trattò nelle varie sedute temi al tempo stesso distinti e connessi tra loro) e con il resoconto di questa già pubblicato e seguito nei due ultimi numeri del giornale dai noti "corollari" sui testi marxisti, che ribadiscono le nostre posizioni contro tutti i revisionismi, anche quelli dissimulati sotto forme antirusse.

In questa seduta col concorso di molti compagni furono dati opportuni complementi relativi alla questione nazionale (Algeria) e allo studio sul capitalismo occidentale ed americano, anche nelle vicende di questi mesi ultimi.

Infine nella terza seduta del pomeriggio di domenica il relatore svolse una efficace sintesi delle nostre posizioni che si dipartono dalla critica di Torino ai revisionisti tra loro in contesa in Jugoslavia, Russia e Cina, e dalla lotta contro ogni revisionismo; per ribadire i termini del programma comunista nelle caratteristiche della società comunista e nella funzione degli organismi proletari, oggi su tutto il fronte infranti e dispersi, nel cammino tra capitalismo e comunismo, battendo i dilaganti errori di teoria e di metodo, e culminando in una vigorosa affermazione del compito primario del partito, unica più che prima espressione di tutto il corso storico della classe proletaria dalla sua apparizione nella società alla sua vittoria; nella rivendicazione senza riserva che il motore e lo strumento della rivoluzione anticapitalista in tutto il mondo è la dittatura del partito comunista.

Massima fu la soddisfazione e vivissimo l'entusiasmo tra cui la riunione venne chiusa, lentamente sciogliendosi, e massimo il consenso di tutte le nostre forze, quantitativamente modeste ma sempre meglio agguerrite, sulle nostre posizioni caratteristiche e di base, nell'impresa immane della guerra senza quartiere alla contemporanea gravissima incomprensione, nella certezza della finale vittoria dei nostri fondamentali ed immutabili principi rivoluzionari.

Da "Il programma comunista" n. 18, 22 ott. - 3 nov. 1958.

Indice de Il programma Comunista - 1958