Numero 102, 8 dicembre 2006

La russia fugge dal dollaro

Il governo russo ha annunciato che dal 2007 sarà operativa la Borsa di San Pietroburgo, che potrebbe sostituire, nell'area, il sistema occidentale per negoziare i prodotti petroliferi e occupare il quarto posto fra i centri per la quotazione delle materie prime sul mercato mondiale. Lo scorso maggio Putinaveva anticipato che il rublo sarebbe divenuto totalmente convertibile prima della fine dell'anno, e quindi uno strumento diffuso nei regolamenti internazionali, allargando la sua sfera di influenza nello Heartland euroasiatico a spese del dollaro. La Russia può contare su molti contratti di collaborazione con gli Stati che hanno bisogno del suo petrolio e del suo gas, rifornendoli attraverso una rete molto stabile di oleo/gasdotti, parte della quale collega i paesi dell'ex URSS.

Capitali cinesi in rotta verso l'Africa

A Pechino si è svolto il più grande evento diplomatico mai ospitato in Cina. All'inizio di novembre 41 capi di stato e di governo africani si sono riuniti con i rapresentanti del governo cinese per il China-Africa Cooperation Forum. Un'occasione utile a consolidare la veloce crescita dei legami con l'Africa. Sono stati conclusi accordi per il valore di 1,9 miliardi di dollari, principalmente nei campi delle materie prime, delle infrastrutture e delle telecomunicazioni. La cifra non è molto alta, ma la Cina si è anche impegnata a raddoppiare i correnti livelli di aiuto all'Africa entro il 2009 e ha offerto 5 miliardi di dollari in nuovi crediti, cancellando alcuni debiti non rimborsati. L'imperialismo è soprattutto fatto di espansione all'estero e di esportazione di capitali, e non c'è pletora di capitali senza pletora di merci, il tutto sostenuto da armi e truppe. Quelle cinesi per adesso sono in viaggio verso il Libano, l'Africa comunque è vicina.

2002: Cina, polveriera del mondo capitalistico

Un esercito di "psico-bambini"

Circa 850.000 bambini in Italia assumono abitualmente psicofarmaci. L'Emea, l'Agenzia Europea per il Farmaco, ha abbassato da 18 a 8 anni l'età a partire dalla quale si possono somministrare Prozac e similari, e la prescrizione di antibiotici, antiasmatici, antidepressivi e cortisonici è conseguentemente aumentata. All'industria farmaceutica conviene medicalizzare ogni forma di disagio, così il mercato degli "psico-bambini" si allarga a dismisura: gli psicofarmaci si assumono per lunghi periodi, creano dipendenza, e i rischi di neurotossicità aumentano insieme ai disturbi relazionali. Ormai il "male di vivere" che avviluppa l'essere umano sin dai primi contatti con il mondo circostante è un qualcosa di ben più profondo e radicato di un problema psicologico individuale.

2005: Una vita senza senso

Medicine kills

Negli Usa il sistema sanitario, basato sulle assicurazioni private, uccide molto più dell'Aids o degli incidenti stradali: la medicina preventiva è messa al bando e si interviene solo a patologia instaurata, per curare - a suon di dollari - i mali provocati dalle cause trascurate. Ben settemila dollari l'anno è il costo medio delle spese sanitarie per ogni americano. E gli ospedali sono lo specchio fedele della società capitalistica: il paziente è parte di una catena di montaggio, sottoposto a "protocolli" e procedure che hanno sempre meno senso umano, che servono solo ad allungare l'agonia di una vita sempre più dis-umanizzata. Secondo la rivista Death by medicine, la farmacologia industriale e la chirurgia esasperata ammazzano, ogni anno, quasi 800.000 americani. Di Aids, il male del secolo, ne muoiono "solo" 13.000.

2003: Il crogiuolo bio(tecno)logico

Legge dei rendimenti decrescenti

L'anno scorso il capo degli economisti del Fondo Monetario Internazionale, Raghuram Rajan, gettò l'allarme per la discesa dei tassi d'incremento del PIL nei paesi più industrializzati: "Il mondo sta investendo troppo poco, l'attuale situazione affonda le radici in una serie di crisi avvenute nell'ultimo decennio, causate da investimenti eccessivi, come la bolla speculativa giapponese, le crisi nei paesi emergenti dell'Asia e dell'America Latina, la bolla dell'Information Technology. Da allora gli investimenti sono rapidamente crollati, con solo alcune caute riprese". Le cose non sono cambiate, alla fine anche il 2006 sarà un anno di investimenti sotto il segno della caduta del saggio di profitto. Ovvero: mentre salgono i profitti delle maggiori aziende, specie multinazionali, languono quelli della piccole e medie. L'ecceso di capacità produttiva rispetto all'impoverimento delle popolazioni provoca ciò che Marx analizzò come crisi già in riproduzione semplice: gli scaffali dei magazzini si riempiono di merci invendute. E non basta più la produzione just in time, ormai adottata da decenni. Qualche economista sta già lanciando l'allarme: il duo complementare USA-Cina non basta più a trainare il mondo. Il circolo è vizioso: i paesi che non riecono a investire sul proprio futuro capitalistico sono destinati ad accendere una crisi sistemica.

"La commedia del potere"

Nel suo ultimo film, Claude Chabrol descrive una delle tante vicende di ordinaria amministrazione capitalistica. Un pubblico ministero donna dai saldi principi morali dedica la propria vita a combattere crimini politico-finanziari, a scapito del suo stesso equilibrio psichico e dei rapporti famigliari. Il potere che esercita sulla vita degli imputati la fa sentire un paladino della società civile, ma pian piano comprenderà di non essere altro che una pedina sovra-determinata da un potere indipendente dalla sua volontà ed abbandonerà ogni velleità di "giustizia". Il film vuole infatti mostrare come vi sia una logica sistemica che accomuna la sete di denaro dei pescecani della finanza a quella "giustizialista" di chi ne combatte le illegalità. Un intreccio di interessi conflittuali ma complementari, all'insegna dell'ipocrisia che anima la decrepita società borghese. Insomma, la commedia del potere…

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