Newsletter numero 165, 9 settembre 2010

Earth Overshoot Day

Nel 2010, dal 1° gennaio al 21 agosto, abbiamo consumato tutte le risorse che la biosfera rinnova in un anno. Da agosto in poi stiamo attaccando insensatamente le riserve del futuro. L'anno scorso il Giorno del Sorpasso fu il 23 settembre. Nel 2007 il 26 ottobre. Vent'anni prima, nel 1987, il 19 dicembre. Come si vede, l'andamento è esponenziale, appena mitigato dagli ultimi tre anni di crisi. Se ci fosse l'agognata ripresa la curva s'impennerebbe ancor più. La voracità capitalistica di plusvalore, cioè sfruttamento di forza lavoro, pone un limite politico all'esistenza del Capitale, la voracità di risorse aggiunge un limite fisico. 

2008: Un modello dinamico di crisi
2001: Controllo dei consumi, sviluppo dei bisogni umani

Normalizzazioni

Truppe americane stanno lasciando l'Iraq per l'annunciato disimpegno. Comunque 50.000 soldati e molti più mercenari rimarranno, mentre parte delle truppe sarà ridislocata in Afghanistan. In realtà gli eserciti della "guerra infinita" cambiano solo tattica lasciando spazio a un'attività di intelligence, demandata soprattutto ai contractors privati le cui azioni hanno meno impatto politico. In Afghanistan gli USA trattano con il nemico, come avevano già fatto in Iraq con i baathisti. Secondo il nuovo comandante in capo, il generale Petraeus, "c'è la forte possibilità di reintegrare talebani a diversi livelli". D'accordo, "se non puoi sconfiggere il nemico alleati con lui", ma qui il nemico non ha un esercito e non combatte su un fronte, è una forza sociale internazionale che è già intrecciata con i più disparati interessi, anche americani.

2003: Teoria e prassi della nuova politiguerra americana

Metamorfosi delle nuove generazioni in Pakistan

Secondo il presidente Zardari la recente disastrosa alluvione può favorire il reclutamento dei terroristi, specie fra i ragazzi rimasti orfani. Le sue dichiarazioni hanno certo lo scopo di attirare dollari dai fondi per la "lotta al terrorismo" oltre che da quelli stanziati da molti paesi per il disastro, ma non sono campate in aria. Effettivamente le nuove generazioni, combattute fra modernità e antichi retaggi tribali, possono risultare difficilmente controllabili. Soprattutto tenendo conto che il vero terrore è serpeggiato a luglio, quando 100.000 lavoratori tessili del distretto di Faisalabad hanno bloccato tessiture per un totale di 20.000 telai, tanto che la borghesia locale ha assoldato bande di gangsters per intimidire la popolazione. Due sindacalisti sono stati uccisi a fucilate e la protesta operaia è stata così violenta (guidata da "estremisti settari") che il padronato locale ha proclamato la serrata per 15.000 telai.

1951: Avanti, barbari!

L'ideologia del cemento fresco

Il sindaco di Roma vuole innalzare grattacieli nelle periferie dell'Urbe e nello stesso tempo radere al suolo una borgata fra le più famigerate per sostituirla con una specie di città giardino. Vedendo scodinzolare l'ex fascista al cospetto dell'imprenditoria romana, il Duce lo avrebbe spedito, pala in mano, a bonificar paludi. "Lui", che costruiva città sul serio, aveva almeno tentato di tenere a bada il capitale privato, sempre speculativo. Adesso i ducetti rinnegati di ogni colore lo assecondano spudoratamente. Il loro problema non è certo più la pianificazione di insediamenti umani; è piuttosto la carenza di spazi edificabili urbani, la cui rendita è molto elevata. Così il leit-motiv che vanno cantando è: "Demolire! Costruire! Demolire! Costruire!

1952: Politica e "costruzione"
1953: Spazio contro cemento
2002: Decostruzione urbana

Kindergarten

Nella società comunista l'uomo sarà libero dalla schiavitù salariata e non ci sarà più separazione fra tempo di lavoro e tempo di vita. Per questo i comunisti - e prima di loro gli utopisti comunistici - hanno sempre inserito nel loro programma l'avviamento armonico e gioioso dei bambini alla produzione materiale. Sotto il dominio del Capitale la necessità della produzione contempla lo sfruttamento di piccoli schiavi. Con pudore ipocrita dei paesi sviluppati, esso però è relegato per lo più in paesi poveri, senza controlli o senza legge. E fanno parte dell'ipocrisia dolciastri organismi filantropici da cui si eleva vibrata indignazione. In realtà proprio il lavoro ha reso quei bambini più adulti dei bambocci che tanto s'indignano. Sono uomini, perché ancora capaci di ribellarsi a rischio di essere uccisi.

2000: L'Estinzione della scuola e la formazione dell'uomo sociale
2000: Tempo di lavoro, Tempo di vita
2003: Patologie dell'investimento

La vecchia teoria delle "offensive padronali"

Sincerità disarmante

Con il suo appoggio ai marittimi della Tirrenia in lotta, la UIL sembrava aver scavalcato a sinistra CGIL e CISL, proclamando uno sciopero di 48 ore e rimandando al mittente le minacce di precettazione. Ovviamente la "revoca ragionevole" è arrivata in fretta, accompagnata dalla notevole sincerità con cui il burocrate di turno ha giustificato lo sciopero: senza di esso la ribellione dei lavoratori avrebbe potuto essere ben più pesante!

Adoratori del patto sociale

Serpeggia malumore alla base della CGIL contro i finti schieramenti interni di sinistra. Stanno nascendo piccoli organismi di lavoratori che non ne possono più di farsi rubare la vita. Dove ci siamo partecipiamo, cercando di tenerci vicini ai lavoratori e lontani dai pompieri sociali. In merito alle uscite del PD a favore del nuovo patto sociale, i sinistri della CGIL così si esprimono: "Consigliamo a Cesare Damiano e a tanti della sinistra di riflettere su cosa vuol dire oggi in Italia distruggere il contratto nazionale. Perché di questo si tratta... La distruzione del contratto nazionale chiesta dalla Fiat e avviata dalla Confindustria significa mettere in discussione uno dei principali legami sociali del paese".  Ma al diavolo i contratti, che ci legano le mani, appunto, per anni. Le nostre richieste vanno avanzate quando ci servono, non quando lo dice il calendario.

Giochi di ruolo

Melfi, tre licenziati, un inutile sciopero di due ore, l'ordine del magistrato per il reintegro, la FIAT che paga i tre ma li tiene fuori dai reparti. Marchionne conosce bene i suoi polli, sa che sindacalisti responsabili, legalitari e gramsciani faranno un casino della madonna solo sulle regole e sulla giustizia, e che non è più nel loro DNA un minimo concetto di forza. E infatti i bonzi minacciano di chiamare gli sbirri per far rispettare l'ordinanza del magistrato! Lotta dura senza paura con l'aiutino della questura! Interviene il presidente della Repubblica con un garbato appello alla ragionevolezza. Un signore. Il gioco delle parti è completo: il padrone, lo Stato, la sua forza pubblica, i lavoratori e i sindacalisti come grasso per gli ingranaggi del sistema. Tra fischi e applausi, rilancia tranquillo Marchionne: deponete le armi. Ma quali armi! Disarmo preventivo del proletariato, ovviamente, non si sa mai.

Il successo

Un successo sindacale dovrebbe comportare il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, e invece no, adesso vai veramente forte quando raggiungi una "visibilità mediatica". Lavoratori di tutto i mondo truccatevi, arriva il Tiggì. Un sindacatino dei precari della scuola, "dopo il successo ottenuto lo scorso anno con le proteste in mutande", lancia un'altra iniziativa che terrorizzerà di sicuro la controparte: presentarsi alle convocazioni per le assunzioni a tempo determinato vestiti a lutto. Per l'anno prossimo consigliamo l'inumazione.

1949: Lotta di classe e "offensive padronali"
1951: Partito rivoluzionario e azione economica
1962: Evviva i teppisti della guerra di classe! Abbasso gli adoratori dell'ordine costituito!
2010: A tutti i lavoratori che salgono sui tetti

Esploratori con le pantofole

Un paio d'anni fa Alessandro Baricco aveva pubblicato un libro sui nuovi barbari,  cioè su coloro che hanno una visione superficiale del mondo. In un articolo su Wired, egli ritorna sull'argomento e, proiettandosi nel 2026, corregge un po' il tiro: le visioni superficiali del mondo si connettono in una nuova rete di conoscenza, che diventa più efficace di quella permessa dalle vecchie visioni  profonde, quelle degli intellettuali che interagivano solo fra di loro. Risponde Eugenio Scalfari su Repubblica rivendicando l'interpretazione profonda contro l'impressione superficiale. Baricco sembra celebrare la superiorità del cervello sociale in cui nessun neurone pensa in proprio. Scalfari sembra difendere la visione consapevole dell'individuo illuminista borghese. C'è al solito un dualismo fuori posto, da dibattito. L'uomo è un essere sociale, avverte stimoli e li razionalizza in modo condiviso. Ogni bambino assimila "barbaricamente" e impara a razionalizzare "civilmente", comunicando. Nello stesso tempo, senza separare i due momenti.

1952: Esploratori nel domani
1960: Rovesciare la piramide conoscitiva
2003: L'estinzione della scuola e la formazione dell'uomo sociale

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