Newsletter numero 183, 12 febbraio 2012

La battaglia di Frisco

Il bilancio finale della battaglia di Occupy Oakland per la conquista di un grande edificio da destinare alle attività della community è 400 arresti su 2-3.000 manifestanti e un nulla di fatto per quanto riguarda l'obiettivo (un ex centro congressi). La polizia ha represso duramente il tentativo con l'uso di ogni tecnica di interdizione. Il mese scorso Occupy San Francisco aveva assaltato e difeso per poche ore un mega hotel dismesso (600 camere). Continuano in tutti gli USA le manifestazioni, le occupazioni di edifici e piazze, si aggravano gli scontri con la polizia. Dal settembre scorso gli arresti sono stati 6.300 e le spese per le scarcerazioni incominciano a pesare sulle finanze del movimento. E' in corso una campagna di solidarietà in decine di città americane con raccolta di fondi. Iniziano, al contempo, divisioni interne al movimento, come attestano alcuni interventi ai forum. Una frazione, apparentemente ben radicata, punterebbe all'azione imperniata sulla working class e ha già proposto uno sciopero generale mondiale per il Primo Maggio (la legislazione americana proibisce lo sciopero generale). La tenuta del movimento è sostanzialmente buona. Il suo giornale vende 250.000 copie. Crescono sia le occupazioni che i relativi scontri con la polizia, tanto da far pensare che non si tratti di una fiammata passeggera.

2011: Occupy the World together

Sussunzione reale

L'Economist dedica una copertina a Lenin, disegnato mentre si fuma un sigaro con il segno del dollaro sulla fascetta. Nell'interno pubblica un editoriale e un rapporto speciale sull'ascesa del capitalismo di stato nonostante la grancassa delle liberalizzazioni. Gli articoli sono al solito ben documentati con abbondanza di cifre e di esempi. Ma il capitalismo di stato funziona? Si chiede l'anonima redazione. Dipende. Uno stato competente e attento, specie nelle economie emergenti, può essere una buona soluzione temporanea per rispondere alle sfide del mercato globale, ma - conclude - un tale stato nella realtà semplicemente non esiste. I diligenti redattori non possono ammettere che il capitalismo di stato odierno è l'unico modo per tenere in piedi il capitalismo stesso, senza aggettivi, onde privatizzare i profitti e socializzare le perdite. Per legge teoretica prima che giuridica.

2005: L'autonomizzarsi del Capitale e le sue conseguenze pratiche

Omelia del posto fisso

Il lavoro salariato è stato nel tempo ingabbiato da vincoli di ogni tipo. Ma il rapporto fra salariato e capitalista mal sopporta le regole fisse. La forza-lavoro è una merce, e in un mercato mutevole dev'essere liberamente negoziabile, non secondo leggi e contratti a tempo ma secondo rapporti di forza. La fase due del governo tecnico avrebbe dovuto affrontare la riforma del mercato del lavoro. E' passato un mese e per adesso siamo ancora all'antipasto, tanto per far capire dove si andrà a parare: "il posto fisso è monotono", "giovani mammoni", "l'articolo 18 frena gli investimenti", ecc. Normale, è dura lotta di classe. In tutta riposta s'ode a sinistra un mesto piagnucolìo. E dalla massa sempre più precaria sale un assordante silenzio.

2002: "Articoli 18" e battaglie tra fazioni borghesi

Balle spaziali

Ogni tanto un asteroide passa vicino alla Terra e i media tirano fuori dal cassetto le frasi già pronte: più vicino della Luna! Distante, ma alla scala spaziale un niente! Avrebbe potuto distruggere una regione vasta come la Toscana! Ecc. Questa volta (27 gennaio) il sasso spaziale aveva appena la massa di una locomotiva, ma è passato abbastanza dappresso e, se la sua orbita l'avesse portato su di una città sarebbero stati guai grossi. Il fatto allarmante è che l'asteroide è stato avvistato solo due giorni prima che ci arrivasse così vicino. E questo dopo più di mezzo secolo di rincoglionimento sulla "Conquista dello Spazio". Ci sono robot che stanno osservando Marte ma non c'è neanche una macchinetta a sentinella della Terra. Una società in grado di badare alla salvaguardia della specie sarebbe già in grado di prevedere questi pericoli, ma quella presente collassa per una nevicata. Intanto, per l'occasione, i cinesi le sparano grosse: sarebbe allo studio l'aggancio degli asteroidi, la loro immissione in orbita terrestre e il loro sfruttamento minerario. Il Capitale s'inceppa, ha bisogno d'ossigeno, ma il pianeta è piccolo e l'illusione spaziale produce fantasiose visioni di sbocco.

1957: Triviale rigurgito di illuminismo
1959: Elementi della questione spaziale

"Non ci sono più le mezze stagioni"

Piogge torrenziali dovute all'aumento della temperatura hanno dato un aspetto monsonico al clima italiano. Poi, in pochi giorni, si è passati da un clima primaverile a uno siberiano. I media rispolverano i soliti luoghi comuni: "L'Italia nella morsa del freddo", "Non ci sono più le stagioni come una volta", "Stato di emergenza". Per molte regioni dello Stivale non sono gli inverni rigidi a costituire una novità, bensì i caldi invernali e l'escursione termica improvvisa. Ma le infrastrutture del capitalismo sono un sistema complesso e, calibrate sulla media stagionale, non possono che collassare a causa di eventi minimamente fuori norma. Che si tratti di caldo, freddo, pioggia o neve, di metropoli o di villaggi, il caos è assicurato e inizia la conta dei morti. D'altra parte la manutenzione ordinaria non rende, solo catastrofi e ricostruzioni procurano succulenti profitti.

1951: Piena e rotta della civiltà borghese

Non guarire e non morire

Nei soli Stati Uniti muoiono 40.000 persone all'anno a causa di ceppi batterici diventati resistenti agli antibiotici. Ciò nonostante le principali aziende farmaceutiche specializzate nella ricerca di nuovi antibiotici si sono ridotte da quindici a cinque. Il motivo è che i ritrovati per patologie acute come polmoniti e altre infezioni che possono guarire in pochi giorni sono scarsamente remunerativi, mentre i farmaci da assumere per tutta la vita, quelli per le patologie croniche come il diabete, l'ipertensione, il parkinson, ecc. sono come la manna dal Cielo.

2001: Controllo dei consumi, sviluppo dei bisogni umani

SOS riserve

Procede l'espropriazione delle non-classi: dalla Sicilia al Piemonte piccoli proprietari, commercianti, agricoltori, pescatori ed autotrasportatori, individui rovinati o sulla strada per esserlo, hanno trovato improvvisamente una insospettata forza collettiva e hanno bloccato per giorni la rete stradale e il relativo transito di merci. Mentre la maggior parte dei proletari o dei già proletarizzati non ha più nulla da perdere ed è già "senza riserve", questo strato sociale, per adesso indistinto, sta perdendo ciò che aveva, comprese le "riserve" oramai sotto attacco. Ed ecco che esplode la rabbia contro tutto ciò che è istituzionale e nello stesso tempo, contraddittoriamente, la richiesta di soccorso alle istituzioni. E' in moto il meccanismo spiegato a suo tempo da Marx: 1) nei momenti critici gli uomini lottano per non perdere ciò che hanno raggiunto; 2) la piccola borghesia è la prima a perdere qualcosa e quindi a muoversi. Facendolo, produce teorie specchio di sé stessa, cioè opportunistiche.

2006: La legge della miseria crescente. Verifica sperimentale con un modello di simulazione

L'incendio

Il capitalismo senile non riesce ad assorbire le spinte alla rivolta. Nonostante si manifesti e venga represso in vari modi, il movimento sociale che ha sconvolto il mondo nel 2011 e che continua nel 2012 è un fenomeno unitario. L'immensa popolazione dell'India sembrava esente, ma solo perché i media occidentali non se ne occupavano. In realtà l'incendio covava e il 28 febbraio divamperà in uno sciopero generale in grado di coinvolgere almeno 100 milioni di proletari con le loro famiglie. In Brasile sono in agitazione i servizi pubblici, compresi quelli militarizzati come i vigili del fuoco e la polizia. In Cina l'anno scorso sono scoppiate 200.000 rivolte, le più importanti nei distretti industriali. La Nigeria è stata bloccata per giorni da uno sciopero generale, con morti e feriti, proclamato in protesta contro l'improvvisa cancellazione di alcuni prezzi politici. Al Cairo Piazza Tahrir ha visto di nuovo un milione di manifestanti esasperati. In Siria è ormai guerra civile e truppe straniere sono già sul suo territorio in modo sia ufficiale che clandestino. Non è "caos", è un particolare ordine che sta emergendo secondo la legge della miseria relativa crescente, la "legge assoluta del Capitale".

1921: Ai lavoratori organizzati nei sindacati per l'unità proletaria
2002: Estinzione del Welfare state

Made in German-China

La Germania sta barando. A sostegno di un ruolo egemone in Europa, trucca i dati e presenta cifre trionfalistiche nonostante la crisi. L'ultima è quella sulla disoccupazione, che sarebbe dimezzata rispetto agli anni scorsi. Il trucco consiste nel far apparire occupati i disoccupati costretti ad accettare poche ore di lavoro a condizioni da schiavi. L'economia tedesca è drogata come tutte le altre, ma la Germania è un paese capitalisticamente giovane e l'effetto overdose si sente di meno. Il patto di ferro tra borghesia tedesca e sindacati ha permesso un paradossale ritorno a condizioni di minor composizione organica del capitale e di alta occupazione. Manovrando sull'aumento o diminuzione delle ore di lavoro a seconda delle esigenze e sull'abbassamento medio dei salari. Come ai tempi di Marx, la Germania non è il futuro d'Europa, sono i più vecchi paesi capitalistici d'Europa ad essere il futuro della Germania.

1950: Sua maestà l'Acciaio
1960: Vae victis, Germania!

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