Newsletter numero 186, 5 maggio 2012

Una battaglia lunga un secolo

Fra il Congresso di Modena (ottobre 1911) e la formazione a Napoli del Circolo Carlo Marx (aprile 1912) si decisero le sorti del Partito Socialista Italiano e iniziò la storia della corrente organizzata che porterà alla nascita del Partito Comunista d'Italia (1921) e, finita la guerra, alla costituzione del Partito Comunista internazionale (1945). Il fulcro su cui fa leva un secolo di vicende alterne è l'ambiente rivoluzionario come programma politico, il partito come anticipazione potente della società futura e quindi la sua natura organica, premessa per il rifiuto di ogni categoria politica presa a prestito dalla società borghese.

1963: Storia della Sinistra Comunista, vol. I.
2003: La peculiarità della Sinistra Comunista "italiana" e il suo tormentato retroterra storico.

Suicidio di massa

Secondo il Nobel Paul Krugman, economista ed editorialista del New York Times, "è difficile evitare un certo senso di disperazione. Invece di ammettere di essersi sbagliati, i leader europei sembrano essere determinati nel guidare la loro economia – e la loro società – giù dal burrone. E tutto il mondo ne pagherà le conseguenze". Indica gli Stati Uniti come esempio, dato che la loro economia sarebbe in procinto di riprendersi grazie a una politica meno restrittiva. A parte il fatto che gli Stati Uniti sono una nazione e l'Europa no, il punto è un altro: Krugman crede che il sistema sia recuperabile ricorrendo a governi di buona volontà e a regole chiare, mentre ormai da un secolo il Capitale si sottrae ovunque proprio alle regole, eludendo volontà e controlli.

2005: L'autonomizzarsi del Capitale e le sue conseguenze pratiche
2007: Feticcio Europa, il mito di un imperialismo "europeo"

Il cannone e la corazza

Il movimento Occupy Wall Street aveva proclamato con grande anticipo uno sciopero generale internazionale per il Primo Maggio. Puntava soprattutto su quei paesi, compresi gli Stati Uniti, dove vi sono forti limitazioni agli scioperi. All'appello hanno risposto gruppi di OWS e altri organismi, in 115 città negli USA, circa mille in tutto il mondo. La grande iniziativa internazionale ha avuto un grande seguito anche se lo sciopero globale non è riuscito. Tuttavia centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza, e negli Stati Uniti un buon numero di lavoratori ha affiancato i manifestanti rompendo la disciplina sindacale. La borghesia è preoccupata. In molti stati americani la polizia ha utilizzato criteri militari "illegali", procedendo anche ad arresti preventivi. Fenomeni organizzativi inediti stanno prendendo piede in un contesto di polarizzazine sociale assai classica. Gli occupiers saranno costretti ad alzare il livello dello scontro man mano che lo stato farà altrettanto (e viceversa). Come dice Engels, s'è messa in moto la dialettica cannone/corazza, e ciò significa che vi sarà un'escalation sociale.

2011: Occupy the World together

Matematica convergenza

Quando il capitale chiama, anche i leghisti devono darsi una regolata. Di fronte a un governo "tecnico" che ha il compito di salvare la patria da sé stessa, la facciata finto-alternativa di folklore trivialotto non riesce a nascondere la sostanza di un partito "come tutti gli altri". Ma serve a poco il tentativo di rifarsi il maquillage con un po' di pulizia interna: quando una forma sociale è putrefatta, ogni ispezione ad un suo organo non può che confermare l'insieme. In una società non polarizzata i partiti che rappresentano le mezze classi convergono tutti al centro, è una legge matematica. Possono nascere dall'alto come il PdL, farsi la gavetta partendo dal basso come la Lega o rastrellare scampoli di passato come il PD ma devono assomigliarsi perché sono legati alla media statistica che produce il risultato elettorale cercato. Kenneth Arrow e Amartya Sen (due premi Nobel) non hanno solo dimostrato l'impossibilità logica della democrazia, hanno spiegato perché ogni tanto emerge qualche Monti che ditta senza essere eletto.

1998: Padania e dintorni
2011: Il piccolo golpe d'autunno

Palliativi sinergici

Il circuito del baratto industriale si allarga. Per evitare il più possibile anticipi di capitale, le aziende si scambiano su apposite piattaforme on line materie prime, semilavorati, merci e servizi. Lo scambio materiale avviene sulla base di un valore stabilito, monetario o virtuale, senza che vi sia bisogno di ricorrere a liquidità. L'espediente prese piede durante la Grande Depressione, quando si era alla disperata ricerca di mantenere gli scambi nonostante la mancanza di denaro contante. E' assai significativo che torni alla ribalta proprio oggi. Non servirà a niente. Il capitalismo è un sistema anarchico basato sulla concorrenza mortale e le vantate "sinergie" non sono altro che un metabolismo regolatore fra mangiatori e mangiati.

2000: Massimo di centralizzazione
2001: Rottura dei limiti di azienda

Streaming

Nel VI Capitolo Inedito Marx affronta la produttività del lavoro, la necessità di integrare i lavori differenziati dei singoli operai di fabbrica in un unico prodotto dell'operaio globale, e la possibilità di considerare l'intera produzione non come un insieme di merci discrete ma come una sola merce continua. Secondo gli analisti del mercato home video, il 2012 segna negli USA il sorpasso dei servizi streaming rispetto all'acquisto dei "pezzi" discreti. Una quantità enorme di merci e servizi sono oggigiorno continui, acqua, gas, elettricità, telefono, televisione e canoni o abbonamenti vari. Per il capitalismo il pagamento delle merci a flusso è una sicurezza d'incasso costante, ma la smaterializzazione di ormai troppe merci è una dannazione. Rispetto a un tempo, c'è sempre meno bisogno di impianti che richiedono ingenti masse di acciaio, cemento, macchine ecc. E' oggettiva liberazione di forza-lavoro: oggi un inferno, domani un godimento.

2000: Patologie dell'investimento
2011: Merci immateriali

Il lavoro è una merce?

Un lacrimoso volantino della Camera del Lavoro torinese è stato intitolato Il lavoro non è una merce. Stesso titolo di un libro di Luciano Gallino. Sbagliato. Finché esisterà il capitalismo la forza-lavoro sarà precisamente una merce. Solo facendo astrazione dalla forma sociale il lavoro è... fisica applicazione di energia per trasformare la materia. Così è stato per milioni di anni, così potrà essere per altri milioni. Ma adesso no, è proprio merce. La prima, la più importante, quella che produce tutte le altre.

1985: Sempre più al servizio dello Stato

Ciclisti di tutto il mondo...

I ciclisti denunciano 300 morti e 14.000 feriti all'anno. Arma principale: l'automobile. Con una manifestazione nazionale hanno rivendicato attenzione, infrastrutture, sicurezza. Ma insomma, che pretendono? Il loro mezzo è stato ininfluente nella rivoluzione industriale. L'unico petrolio (idrocarburo) che consuma è quello che c'è nel grasso per la catena. Per il resto va a pastasciutta(carboidrato), quella che mangia chi pedala. Stessi atomi di idrogeno e carbonio, ma che differenza! Niente fabbriche immense. Niente reti complesse di raffinerie e distributori. Niente autostrade. Niente officine meccaniche, garages, pubblicità ossessiva, polluzione e relativa de-polluzione. Solo un inerme bipede equilibrista, colorato come un bersaglio mobile che sembra fatto apposta per il tiro a segno dei quattroruotati da cento Hp.

2000: Operaio parziale e piano di produzione
2002: Evitare il traffico inutile

n+1 su Facebook

Il social network passa da novecento milioni di utenti a novecento milioni e uno. Abbiamo inserito i link verso tutti i numeri della rivista e ne stiamo aggiungendo altri verso documenti vari da noi prodotti in più di trent'anni. Così il sito e la pagina Fb si integrano a vicenda finendo per coinvolgere anche l'archivio storico della nostra corrente, patrimonio di un secolo.

2001: Manifestazioni del cervello sociale
2009: Uno spettro si aggira per la rete
2012: n+1 su Facebook

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