Rivolte in Argentina

La crisi finanziaria con il gigantesco debito estero, la caduta del governo, l'impossibilità ripetuta di dar vita ad un esecutivo anche provvisorio mentre nelle strade si scatenava la rivolta con saccheggi e decine di morti, il blocco d'autorità delle banche e dei cambi, tutto ciò è stato presentato come conseguenza dell'incapacità interna di governi corrotti. Ma si tratta di una spiegazione del tutto contingente, sbagliata. In realtà la borghesia sa benissimo che questa crisi è provocata da una catena di circostanze esterne che non hanno nulla a che fare con l'Argentina in sé, anche se hanno fatto esplodere i suoi problemi interni. L'imperialismo attuale è di fronte al continuo acuirsi di contraddizioni causate dall'impossibilità di governare, con i mezzi esistenti, l'economia globale. All'inizio del 2001 la crisi della Turchia, molto simile a quella argentina, aveva già dimostrato di essere dovuta a cause internazionali, portando alla svalutazione lo zloty polacco e del real brasiliano (30%), monete di paesi apparentemente senza legami, ma connessi dalla concorrenza sui mercati negli stessi settori produttivi.

Ci occuperemo dettagliatamente della crisi argentina sul prossimo numero.

Rivista n. 6