Un milione di voci

Wikipedia, l'enciclopedia sul web, ha compiuto 12 anni e contemporaneamente superato il milione di voci in italiano. Avevamo scritto sei anni fa (n+1 n. 21):

"Wikipedia potrebbe anche morire fagocitata dal Capitale. Sarebbero in corso pressioni commerciali. I wikipediani smentiscono ma nello stesso tempo sono perplessi. Sarà interessante vedere cosa faranno, perché sarebbe facile per loro far saltare il sistema cui essi stessi hanno dato vita. Costringerlo a blindarsi e quindi ad autonegarsi, cioè a morire".

Non è stata fagocitata, e i wikipediani non hanno avuto bisogno di ucciderla. Sembra anzi in ottima salute. Wikipedia è nata nel gennaio del 2001. Al gennaio del 2013 aveva 24 milioni di voci in 285 lingue, tra vive, morte e dialettali. In tutto sono 92 milioni di pagine, modificate 1 miliardo e 500 milioni di volte all'anno da 38 milioni di utenti registrati, più un numero imprecisato di milioni non registrati. La sezione in inglese ha 4,2 milioni di voci (l'Enciclopedia Britannica cartacea ne ha 120.000). 450 milioni di persone al mese accedono a Wikipedia consultando miliardi di pagine. È gratuita, senza pubblicità e realizzata, 24 ore su 24, da volontari. Non ha entrate commerciali, per finanziarsi lancia ogni anno una campagna di sottoscrizione (quest'anno ha raccolto 20 milioni di dollari). Ha un'organizzazione snella, con 95 dipendenti, 680 server (per confronto: Google ha 32.000 dipendenti e un milione di server). Ha una sede a San Francisco in un edificio commerciale. È gestita da una fondazione, Wikimedia, con diverse sezioni.

Questi sono i dati. Non c'è altro. Mentre scriviamo, il numero di voci è già aumentato. Rispetto al dato riportato qui sopra, sono ben due milioni in più. E quando uscirà la rivista dalla tipografia un altro miliardo di persone avrà cercato ciò che gli serviva, un numero imprecisato avrà aggiornato le voci in tempo reale, scritto migliaia di pagine di commenti, discussioni, caricato immagini, cancellato, rifatto, litigato, ecc. Tutto senza l'intervento del denaro. O meglio, visto che il denaro c'è ancora, con denaro donato e speso esclusivamente in consumo di energia, materiali, salari di dipendenti, ma senza plusvalore, quindi senza accumulazione. Senza proprietà intellettuale, senza proprietari di azienda, azionisti ecc.

Dicono che Wikipedia si è burocratizzata, che i suoi membri hanno problemi di convivenza, che si abbassa il numero dei redattori regolari, che sta diminuendo l'attività di compilazione delle voci. Nelle società decadenti la burocrazia è un fenomeno endemico: da utile organizzatore collettivo diventa una piovra che si autoalimenta. Ovviamente ogni organizzazione in questa società non può fare a meno di avere rapporti con il denaro, lo stato, il fisco, ecc. quindi anche Wikipedia non può fare a meno di assomigliare a un'azienda. Niente di strano, semmai c'è da stupirsi che dopo 12 anni l'enciclopedia esista ancora. Il suo ideatore e fondatore potrebbe essere miliardario, ma sembra gli vada bene così. Egli partecipa al progetto complessivo, e da tecnico fa notare che in un sistema maturo, una volta raggiunte quelle dimensioni, è fisiologico un calo delle voci nuove nell'unità di tempo, com'è normale di conseguenza un calo delle modifiche di quelle vecchie ormai perfezionate, perciò anche un calo delle persone che intervengono. Ogni sistema organico segue una curva di crescita che all'inizio è esponenziale, raggiunge un punto di flesso e continua con andamento asintotico. Un individuo è un sistema organico di cellule e organi che ad un certo punto muore, mentre la specie sopravvive, si evolve scattando a livelli di organicità superiore.

In questo senso Wikipedia è una delle manifestazioni pratiche del movimento che va oltre al capitalismo. Non è un individuo, è un fenomeno sociale, un'intelligenza collettiva. Nessuna enciclopedia tradizionale cartacea sarà più possibile, nessuna enciclopedia tradizionale digitale con i suoi professionisti pagati potrà mai competere con un aggiornamento gratuito per 24 ore al giorno eseguito da dilettanti eccellenti. L'accademia riuscirà a guadagnare qualcosa vendendo merce intellettuale, insistendo, con ragione o no, sulla qualità degli articoli. Ma anche in quel campo è insidiata, come dimostrano molte ricerche.

Rivista n. 33