Referendum: dal cretinismo parlamentare a quello della democrazia diretta

20 maggio 1997

Illudersi di poter migliorare le cose ogni pochi anni attraverso le elezioni di un parlamento è già un indice di completo asservimento ai meccanismi di controllo sociale borghese, ma illudersi di poter influire sui disastri del cretinismo parlamentare ricorrendo alla democrazia diretta dei referendum è rimedio peggiore della malattia.

Se anche fossero eliminate cinquanta leggi e poi fossero sostituite con altre giudicate meno peggio, non cambierebbe assolutamente nulla rispetto al dato fondamentale di questa società: rimarrebbe lo sfruttamento dei proletari con tutti i meccanismi dei rapporti sociali ad esso collegati. Nessuna regola, buona o cattiva, può eliminare il fatto che si sfrutta, si produce e si distribuisce secondo le leggi del capitalismo, perché queste leggi non sono maneggiate nei parlamenti, nei tribunali o nei seggi elettorali, bensì sono leggi connaturate a questo sistema e non hanno bisogno di essere scritte.

In questa società possono essere scritte solo leggi volute da uomini che rappresentano la classe dominante e al solo scopo di dominare meglio. Tali leggi possono essere abrogate solo per essere sostituite da altre più efficienti allo stesso scopo: il loro insieme non può cambiare di natura, può solo essere spazzato via.

Il cretinismo parlamentare nacque con i parlamenti e morirà con essi, non esisterà mai un parlamento senza le sue chiacchiere sul nulla, come non esisterà mai un parlamento in grado di discutere piani operativi per la produzione e per la distribuzione, insomma, per governare la vita sociale che è fatta di bisogni umani e non di necessità del capitale.

La fregola referendaria non è altro che il foruncolo di sfogo di una malattia più profonda e grave. Più il parlamento rincretinisce, più si scatena il falso obiettivo di una democrazia "diversa". In Svizzera, per esempio, il referendum è un'istituzione vera e propria, ma è voluta e mantenuta perché rappresenta la miglior garanzia per tenere in vita la democrazia borghese. Democratizzare il cretinismo significa farlo dilagare come un virus, significa ingannare i proletari facendo credere che i problemi della società siano la stessa cosa di quei simulacri di problemi trattabili con le regole del sistema.

I rivoluzionari comunisti hanno a volte, in passato, cercato di demolire dall'interno la fogna parlamentare, ma l'esito è sempre stato disastroso. La storia ha insegnato una volta per tutte che quella via è impraticabile e non ha sostituti democratici. La Sinistra Comunista in Italia si caratterizzò anche per il suo feroce antiparlamentarismo e i fatti hanno confermato che la rivoluzione avrebbe dovuto passare per altre strade. Non fu ascoltata e passò la controrivoluzione.

La difesa del comunismo e l'illusione elettorale sono assolutamente incompatibili.

Volantini