Numero 113, 25 agosto 2007

Oscuri massacri in Iraq

Nell'ambito dell'Islam, la demolizione reciproca di moschee dal profondo significato religioso, storico e artistico è del tutto incomprensibile. Nemmeno l'esasperazione di frange religiose che si combattono nel soffocante clima dell'occupazione americana può spiegarla. Ancora meno chiaro è il massacro indiscriminato fra la popolazione intenta alle sue occupazioni quotidiane. Nel villaggio di Yazidi, nel Nordovest iracheno, quattro potentissime esplosioni simultanee hanno provocato più di 250 morti e un migliaio di feriti. E' stato il più grave attentato da quando è iniziata l'occupazione cinque anni fa. Il comando americano accusa il solito al Qaeda, mentre il governo fantoccio iracheno intavola negoziati con le componenti sunnite, sciite e curde "in uno sforzo per far cessare il circolo vizioso di morte nel paese". Chi ammazza civili a scala industriale sembra avere il solo scopo di far digerire agli iracheni l'occupazione americana come il "meno peggio".

Lo sviluppo (in)sostenibile

Se il problema del clima dipende dall'assetto della produzione sociale è ovvio che la soluzione non risiede in una filosofia ecologista ma in un diverso piano di produzione sociale. Ora, ci voleva un consulto di 2.500 scienziati di tutto il mondo per convincere l'ONU che i cambiamenti climatici in corso sono dovuti alla forsennata necessità di crescita e quindi di iperproduzione capitalistica. Costoro ci dicono che senza un'inversione di rotta ci dobbiamo aspettare ulteriori catastrofi, dall'innalzamento dei mari alla desertificazione delle terre. Sarebbe interessante sapere cosa vogliono dire con "inversione di rotta". Tornare all'epoca pre-industria? Impedire alla Cina e all'India di svilupparsi all'occidentale? Far diminuire il PIL dei maggiori paesi? Bloccare le nascite e ritrovarsi in un mondo di vecchi?

Elogio del crimine

E' l'esistenza stessa della proprietà privata che crea l'ineluttabilità della sua violazione e quindi della sua difesa. Un giorno sarà ineluttabile anche il suo superamento, ma per adesso è la sua difesa che diventa un elemento produttivo tra altri. Elogio del crimine è il titolo di un libretto basato su testo di Marx e commentato da Camilleri. In questa società il crimine produce diritto e casseforti, giudici e scassinatori, sbirri e letteratura, hardware e software. Alimenta la produzione di merci e servizi, assorbe manodopera del ciclo industriale in esubero, produce valore aggiunto e quindi fa aumentare il sacro PIL. Non dovrebbero lamentarsi i cultori della "sicurezza", da Bossi a Veltroni: il crimine è progresso.

1951: Farina, festa e forca

Scaloni e scalini

Sembra giunta a compimento (per adesso) la tanto agognata riforma delle pensioni. Come al solito la montagna ha partorito il topolino, ma tutti sono soddisfatti perché quel che conta è la tenuta del patto sociale. Quando al governo c'era l'altro schieramento, nel 1994, vi fu uno sciopero generale con una grande manifestazione in cui furono distribuite magliette stampate con un disegno di ElleKappa. La vignetta diceva: "Ha ragione Berlusconi. Se con la finanziaria i pensionati non ce la fanno a vivere, perché si ostinano?". L'intercambiabilità continua. Cercasi cliché da riciclare per nuove magliette.

2002: Una storia infinita di "articoli 18"
2002: Grandi scioperi, ma per grandi obiettivi

Per chi suona la campana

L'accordo sulle pensioni non è altro che un sostanziale peggioramento della riforma Maroni. Di diverso non c'è che l'ipocrisia nel farlo passare per un provvedimento in armonia con la presunta sensibilità sociale di questo governo. In realtà il socialnazionalismo italiano si annulla come sempre nello Stato, come da lascito fascista. La vecchia riforma Dini, ereditata da Maroni, prevedeva una ridefinizione dei coefficienti di rendimento pensionistici (in base al PIL e all'andamento demografico) ogni 10 anni e solo previa consultazione di sindacati. Adesso questa manomissione dei coefficienti potrà avvenire ogni 3 anni per decreto, scavalcando le parti sociali. Un accordo, quello raggiunto, siglato dai sindacati, che con questo confermano una volta in più la loro fusione con lo Stato alla pari dei partiti.

1993: Come un logaritmo giallo. Il protocollo governo-sindacati

Felice chi è diverso / essendo egli diverso

Due ragazzi gay si sono baciati vicino al Colosseo. Sono subito arrivati i "gendarmi con i pennacchi e con le armi", come nel De André di Bocca di Rosa. Sembra non fosse solo un bacio, ma i particolari piccanti sono stati pudicamente censurati. Sta di fatto che, per il popolo alternativo, s'è mobilitata subito la grancassa politica, che non lo vuole alternativo per niente, dato che gli chiede di introdursi a pieno diritto (civile) nell'ambito della sacra famiglia indissolubile e proprietaria. Ci voleva l'ulivista Grillini per mobilitare le masse in un "kiss-in" da Treviso a Sorrento, passando per il Colosseo, contro chi gli omosessuali li vorrebbe mantenere, ohibò, diversi. Per cui, tra reazionari istinti repressivi, progressiste ideologie di integrazione e omologazione a tutto spiano, è sempre più difficile, per un "diverso" che voglia rimaner tale, trasgredire in santa pace per i fatti suoi.

2000: Potenza dell'omologazione

Che spavento

Una ventata di paura ha percorso i mercati finanziari in questo torrido agosto in seguito alla "scoperta" che in molti strumenti di investimento distribuiti dalle banche erano incistati i debiti di mutuatari americani insolvibili. Diverse banche centrali, seguendo l'iniziativa della Banca Centrale Europea, sono intervenute per mitigare lo shock immettendo sul mercato crediti agevolati a breve termine (cioè aumentando la liquidità nel sistema). Jean-Claude Trichet, presidente della BCE, ha dichiarato che "tutto sta tornando progressivamente normale". Ma il ministro del tesoro americano Hank Paulson l'ha smentito affermando che, pur non essendo in vista una recessione vera e propria, di certo l'economia rallenterà. No, l'economia occidentale ha già rallentato, e le tempeste sui mercati speculativi non ne sono la causa ma l'effetto.

1988: La legge del valore e la sua vendetta

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