Newsletter numero 143, 18 marzo 2009

Rovesciamento storico

C'era una volta l'esuberante capitale americano. Oggi la Cina impresta agli Stati Uniti 700 miliardi di dollari della sua riserva formata con il surplus commericale. Gli americani possono comprare cinese, indebitandosi, proprio perché i cinesi comprano americano. Ma i primi comprano merci, i secondi buoni del tesoro, cioè dei "pagherò" di carta il cui valore poggia soltanto sulla "parola" di Washington. I primi mangiano e consumano, i secondi si ammazzano di lavoro. Gli uni sono complementari agli altri. La crisi ridimensiona questo abbraccio mortale: 27 milioni di operai cinesi sono già tornati alla campagna, visto che nei distretti industriali c'è meno lavoro. E il governo di Pechino ha avvertito: se gli USA non risanano l'economia, la Cina non impiegherà più le sue riserve in bond americani ma nello sviluppo interno e nell'acquisto di terreni agricoli e siti minerari all'estero. E' una minaccia inaudita, quasi una dichiarazione di guerra.

1947: America
1947: Ancora America
2005: Tessile cinese e legge del valore

Allarme rosso

Allevati nel mito della libera opportunità individuale, gli americani incominciano a sentirsi prigionieri dello Stato. Una parte di America si sente colonizzata dall'altra parte. Per adesso fioriscono forme di ribellione minoritarie anarco-naziste, ma Dennis Blair, nuovo direttore dell'intelligence nazionale di Washington, ha detto che il crollo dell'economia è una forte minaccia alla sicurezza nazionale. Il suo evolversi potrebbe riportare all'"estremismo violento" degli anni '20 e sarebbe "il più grave in decenni, se non in secoli". Dato che gli americani hanno negli armadi 280 milioni di armi portatili, e 400.000 di loro sono organizzati in gruppi eversivi armati, tale paura non è certo priva di fondamento.

USA: il movimento dei neo-semplici

Gli Stati Uniti sono all'avanguardia in tutto, anche nel rifiuto di sé stessi: i downshifters sono uomini e donne che scelgono di spendere, lavorare e guadagnare di meno, vivendo in modo più umano. Si tratta di uno stile di vita che senza troppe teorizzazioni mette in discussione nella pratica il consumismo esasperato. Il loro motto è: "ogni cosa che possiedi finisce per possederti". Sono ormai milioni e sembra che stiano aumentando.

2008: Il movimento per la semplicità volontaria

Il Grande Fratello

La crisi economica avanza inarrestabile. Economisti e governi sembra non riescano a comprenderne la natura e non sanno più che pesci pigliare. Hanno le idee chiare solo sulle sue ricadute in termini di ordine pubblico. Francia e Grecia insegnano. Di qui i vari progetti di "controllo totale", che si vorrebbe ottenere installando ovunque telecamere e sistemi di video-sorveglianza, magari collegati a una centrale unica di monitoraggio, con nodi sparsi in tutto il territorio. Tecnologie biometriche permetterebbero il riconoscimento di chiunque, previa schedatura, s'intende. L'Unione romana degli Industriali ha fiutato il business e parteciperà al progetto con 600 milioni di euro.

Valhalla addio

Il segretario della Difesa statunitense, Robert Gates, ha bruscamente ridimensionato gli obiettivi della missione occidentale in Afghanistan. Non può trattarsi più "di creare un qualche Valhalla asiatico", giacché per "ricostruire" il paese nessuno al mondo ha abbastanza soldi, specialmente di questi tempi. È dunque tempo di concentrare tutti gli sforzi sulla guerra vera e propria, e perciò il distruttore-pacifista Obama è subentrato al costruttore-guerrafondaio Bush rinforzando di dodicimila unità il contingente a stelle e strisce. L'Afghanistan non sarà dunque la immensa stanza d'oro dove i guerrieri erano accompagnati dalle Valkirie al cospetto di Odino, ma il solito luogo da sporca guerra.

2007: Afghanistan

Uccide più la famiglia della criminalità organizzata

Questa società è sempre più una somma inorganica di individui. Legati solamente da rapporti di produzione e consumo alienati, essi non possono sentirsi parte di un tutto. Crescono perciò la solitudine, la depressione, la distruzione di sé e degli altri. L'osannatissima famiglia è in testa alle classifiche dell'alienazione: in Italia produce un morto ogni 2 giorni, più della criminalità organizzata. E la prima causa di morte per le donne al di sotto dei 40 anni è... il marito!

2005: Una vita senza senso

Pacchetto sicurezza?

L'organizzazione statale dell'economia, del lavoro e della vita degli uomini è tipica del fascismo. Che ha perso la guerra ma ha vinto la politica, come ormai ammettono persino alcuni democratici. Quindi: nazionalizzazioni dirette o indirette, riduzione dello sciopero a manifestazione virtuale, prefetti nelle banche, sensori elettronici ovunque, ronde popolari, incremento delle pene per reati contro lo Stato, denuncia degli immigrati irregolari malati, poteri prefettizi ai sindaci per questioni di ordine pubblico, repressione dei social-network che inneggino all'eversione e alla violenza, ecc. ecc. La vera democrazia moderna è questa, baby, l'altra, quella degli illuministi, te l'hanno solo data a bere.

1994: Marxismo contro fascismo e antifascismo

Cercando un senso

Un paio di decenni non sono bastati per metabolizzare il crollo del Muro di Berlino e dell'immane baluardo controrivoluzionario sovietico. Sparita l'URSS c'è chi fa il partigiano della Russia comunque (vedi Georgia). Però s'è almeno messa una pietra sopra ai poco imponenti ma subdoli residui parlamentari ex mao-trotsko-stalinisti. Anche se la piccola borghesia continuerà ad avere il compito di produrre ideologia conservatrice per il proletariato, i margini di manovra si fanno sempre più stretti. Sentite il nuovo segretario del PD: "Adesso possiamo guardare al futuro. Perchè se è notte si farà giorno. E' tornato l'ottimismo, lavoriamo seguendo i nostri valori: la Costituzione, la Resistenza, la laicità dello Stato". Il coglionamento del "popolo" continua sotto il segno unico della retorica democratica e blindata, la rivoluzione ha messo nell'angolo i suoi mistificatori.

2008: Elezioni non proprio normali

Un mondo di merci

Nel capitalismo tutto è merce, anche ciò che ai suoi albori non sembrava vendibile, come il cosiddetto "prodotto dell'intelletto", oggi la merce più fetente di tutte. Persino Il Sole 24 Ore annota che la "proprietà intellettuale" compare molto tardi. Naturalmente per il quotidiano della Confindustria "la bellezza del capitalismo è che tutto può diventare proprietà"; ed è proprio questa che ci stiamo "godendo" in pieno. Un momento, però: il capitalismo ultra-socializzato d'oggi nega materialmente la "proprietà" proprio nel momento in cui ideologicamente la esalta; ha ridotto il capitalista a un tagliatore di cedole azionarie demandando le sue funzioni a impiegati di lusso e soprattutto allo Stato. In un mondo che vede fluttuare un milione di miliardi di dollari virtuali in confronto a un valore prodotto che è venti volte meno, il Capitale è "di tutti" cioè "di nessuno". Figuriamoci la proprietà intellettuale, che milioni di ragazzi sfottono già allegramente.

2007: Madonna no-bit

Il prezzo della morte

La vicenda Englaro ha avuto il suo prevedibile seguito con la denuncia del padre - e di chi gli è stato vicino - per "omicidio". Il disgustoso ringhiare dei preti ha avuto come riflesso l'altrettanto insopportabile coro dei laici, che hanno ancora una volta rivendicato alla "persona" il "diritto" di poter disporre del "proprio" corpo. No, nessuno ha il "diritto" di disporne, né un dio, né lo Stato, né l'individuo. Il corpo è della specie, e società antiche, non ancora corrotte dalla proprietà, riuscivano benissimo a mettersi in armonia con la natura. Non mettevano i corpi in vendita sul mercato della politica, non avevano il concetto di prezzo né tantomeno quello (infame) di proprietà.

1961: A Janitzio la morte non fa paura

Lotte in Gran Bretagna

A sentire gli organi d'informazione italiani sembrava che gli scioperi inglesi fossero stati organizzati contro gli operai italiani. In realtà la Gran Bretagna è stata investita per molti giorni da un'ondata di scioperi contro il trattamento degli operai stranieri in generale e ovviamente contro l'internazionalizzazione al ribasso dei salari e della normativa. E' però strano che uno sciopero che ha coinvolto solo 6.000 lavoratori e 22 cantieri abbia avuto una così immediata risonanza mondiale. Il fatto è che si è trattato di una piccola rivolta, ma su di un argomento altamente esplosivo. L'internazionalizzazione del salario è un dato oggettivo, e naturalmente il Capitale tende a dare salari cinesi ai proletari britannici, non certo il contrario. L'ultimo grande episodio di lotta in Gran Bretagna fu quello di retroguardia dei minatori nel 1984. Il capitale cercherà di sfruttare situazioni oggettive di "guerra tra poveri", ma nuove condizioni internazionali possono far scattare invece lotte solidali d'avanguardia.

2002: Chiudete agli uomini quelle maledette miniere!

Ributtante invarianza

L'ex ministro Clemente Mastella ha presentato all'incasso la cambiale stipulata al momento della caduta, per opera sua, del precedente governo. Ne ha ottenuto la pronta candidatura al parlamento europeo nelle liste dello schieramento a cui pure prima s'era opposto, e prima ancora accostato, e prima ancora… beh, non si finirebbe più. Accadimenti minimi che però confermano la putrefazione cui è soggetta la più antica borghesia del mondo, che ha inventato, e consegnato alla storia un secolo e mezzo fa, il "trasformismo".

1952: Fremono le natiche assessoriali

Titoli tossici

Fra i titoli tossici vi sono quelli che affondano i bilanci delle banche, e quelli, non finanziari ma altrettanto nocivi, che compaiono sui mezzi d'informazione. Da una parte le autorità di presunto controllo che non sanno proporre soluzioni atte a ripulire il sistema perché non possono ammettere le ragioni effettive del disastro. Dall'altra i media che, in una parossistica corsa al titolo ad effetto, rispecchiano l'ignoranza interessata degli economisti e non possono neppure tentare una spiegazione razionale ai loro utenti. Si assiste perciò a una corsa sfrenata a chi la spara più grossa, nell'assenza totale di ogni scrupolo deontologico (figurarsi!), finalizzata soltanto alla vendita di una merce scadente. Proprio come il sistema che la produce.

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