Battute polemiche

Cari compagni di Stato Operaio,

la vostra replica alla mia lettera non toglie menomamente la quistione dai termini in cui l'avevo messa e non dice se la Centrale deciderà di aprire una discussione regolare in seno al Partito. In attesa di questa non intendo svolgere una polemica personale colla Centrale e nulla ho da aggiungere. Ritengo chiuso l'episodio degli ordini del giorno dei congressi nei quali si è voluto fare il mio nome, limitandomi a respingere la vostra affermazione che io cerchi di mantenere il Partito in uno stato di disagio: non io ho presa l'iniziativa di discutere o criticare l'opera dei dirigenti il Partito, ma ho dovuto solo, costrettovi dalle quistioni da voi sollevate nei Congressi federali chiamandomi direttamente in causa, chiarire l'attitudine della "sinistra" e le nostre opinioni sull'indirizzo politico da dare al Partito, dinanzi ad un tentativo di farle giudicare in maniera ambigua e atta solo a creare malessere nelle nostre file.

Con saluti comunisti

Da "Stato Operaio" n.35 del 23 ottobre 1924, firmato Amadeo Bordiga

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