Lo svolgimento della riuscita riunione interfederale di Milano (17-18 ottobre)

I lavori della riunione generale convocata dal Centro sono stati preceduti nella giornata del venerdì 16 da laboriose sedute tenute nella sede della federazione milanese alle quali hanno partecipato i compagni delle varie località che si erano incaricati di trattare i varii temi che della riunione avrebbero formato oggetto. Secondo il settore di studio e lavoro cui avevano partecipato, questi compagni sono stati mano mano che giungevano riuniti in gruppi di lavoro che hanno proceduto a meglio preparare i rapporti da svolgere e i materiali da presentare ed esporre o anche distribuire agli intervenuti alla riunione generale.

Con la partecipazione di tutti i gruppi è stato formato il piano di svolgimento della riunione che come di norma è stata considerata divisa in tre sedute: una del pomeriggio del sabato e due consecutive della mattinata e primo pomeriggio della domenica.

Sempre nella sede del partito e nella mattinata del sabato si è ancora lavorato dai gruppi di compagni allo allestimento dei temi della riunione.

Frattanto i compagni della numerosa sezione di Milano provvedevano anche a ricevere tutti gli arrivati ed ad organizzare logisticamente il loro breve soggiorno.

Ripartito il tempo a disposizione tra gli argomenti in ragione sia della loro importanza che della considerevole mole di materiale per essi predisposto e del grado di elaborazione di esso, la riunione plenaria si è svolta nell'ordine che indicheremo, nella sala per essa preparata in un locale del centro della città risultata particolarmente idonea per il nostro compito. La sala è stata gremita dai numerosi intervenuti dai gruppi delle diverse regioni d'Italia e dall'estero, che insieme ai compagni locali sono risultati in numero maggiore al centinaio. Tutto il lavoro si è svolto nella massima regolarità e serenità unita al costante entusiasmo di tutti gli intervenuti.

Prima giornata

Dopo breve avvertimento di carattere pratico circa la organizzazione logistica e altre comunicazioni tecniche del centro, si è iniziata la prima seduta del sabato con una introduzione generale di collegamento a tutto il presente lavoro del nostro partito in relazione ai temi delle varie riunioni precedenti, a base nazionale e con sempre più largo intervento dei compagni di altri paesi come Francia, Svizzera, Belgio, Germania, e ai resoconti ed altre trattazioni e pubblicazioni della nostra stampa italiana e francese.

In tale introduzione sono stati richiamati i varii settori del nostro, lavoro svolto nel periodo di otto anni di riunioni interfederali periodiche di cui questa è la ventiquattresima, e la terza che si tiene a Milano.

Il resoconto della introduzione presenterà la sistematica partizione dei varii argomenti che hanno rapporto alla teoria generale del partito nei campi economici sociali e politici come sotto il profilo storico e della critica alle grandi strutture geografico statali del mondo di oggi, con riguardo speciale ai grandi aggregati di Oriente e di Occidente, trattati in date catene di riunioni.

Si è anche insistito sul carattere assunto dalle riunioni degli ultimi anni che anziché essere costituite da un unico rapporto su un tema centrale hanno toccato terni diversi che si inseriscono in diverse "catene", ed hanno permesso la partecipazione al lavoro di esposizione, come di allestimento dei materiali per i rendiconti, da parte di sempre più numerosi compagni che tra loro a tali fini di partito collaborano.

Dopo la introduzione generale un compagno ha riferito sul lavoro preparato a Torino per aggiornare la nostra esposizione della economia statunitense e delle sue vicende storiche e recenti. A cura del gruppo torinese i grandi prospetti dello svolgimento economico degli Stati Uniti, quello annuale e quello mensile, sono stati, oltre che aggiornati agli ultimi dati statistici, riprodotti in grandi fogli eliografati che, oltre ad esporli nella riunione come finora praticato, si sono potuti distribuire ad alcuni gruppi e più largamente lo saranno a cura del centro. Il compagno torinese ha illustrato alcuni recenti aspetti della economia americana, che ha superato in quanto a indici statistici la recessione 1958 da noi a fondo seguita, con nuovi massimi, ma è oggi messa alla prova da una parte dal grande sciopero dell'acciaio e dall'altra dal profilarsi di una crisi finanziaria inflazionista, che prenderà o la forma di uno svalutarsi del dollaro o quella di una rarefazione della moneta che se frenerà la salita dei prezzi imporrà anche una "austerità" e il rallentare nella corsa folle a gonfiare produzione e consumi, secondo la insania comune all'Est e all'Ovest.

Il secondo tema trattato con grande ampiezza è stato quello dell'Algeria. Ad esso i compagni francesi tutti e specialmente il gruppo di Parigi hanno dedicato un grande lavoro di documentazione raccogliendo una mole enorme di materiali che partendo dalla remota storia dell'Africa — di cui si occupò a fondo anche la precedente riunione della Spezia — giunge fino agli eventi contemporanei tanto clamorosi. Un compagno di Parigi oltre ad inviare al centro una raccolta dei testi documentarli più importanti ne ha anche iniziato uno svolgimento in una relazione di grande ampiezza, la cui stesura non è tuttavia ancora completa. Ai fini della presente riunione ne è stato anche preparato un sunto francese, sul quale un compagno di Milano si incaricò di riferire in italiano. Per la parte più recente e relativa alla grande lotta politica tra gli algerini insorti e la feroce reazione coloniale era stata preparata una esposizione verbale con la collaborazione di compagni di Parigi, Marsiglia, e di varii gruppi, mentre altro compagno di Milano riferì ampiamente al convegno in italiano e traducendo completamenti aggiunti da compagni francesi, pervenendo alle questioni di politica rivoluzionaria e di tattica del partito comunista cui la tragedia algerina conduce. Particolare rilievo fu dato alla politica di vero tradimento del degenere partito comunista francese.

Forse non di tutto questo lavoro si potrà dare adeguato sviluppo nel resoconto che seguirà, ma esso rimane all'ordine del giorno anche per le prossime riunioni.

La parte finale della seduta del sabato fu dedicata ad una relazione del centro del partito che non si limitò ad esporre solo questioni interne ed amministrative, ma trattò di punti politici e dell'azione sindacale nostra, mai trascurata nelle nostre esposizioni passate, ma che per la sua importanza merita di essere ancora lumeggiata nella sua teoria e nella storia delle vitali questioni del moto proletario.

Circa il partito ed il giornale fu riferito di un soddisfacente sviluppo sottolineando sopratutto la necessità di estendere il cerchio della collaborazione finora troppo ristretto. Per il giornale si sono già avuti taluni miglioramenti e di più si farà ben presto. Circa il partito si formulò un piano di maggiore contributo degli elementi dell'attivo gruppo milanese al lavoro del centro. Varie raccomandazioni furono fatte agli intervenuti circa i collegamenti coi gruppi periferici e le federazioni, per la cui pratica attuazione si svolsero accordi coi compagni di Milano nel seguito delle due giornate.

Un saluto fu pure inviato, anche nella sobria nostra maniera di trattare tali argomenti, al ricordo dei non pochi compagni che abbiamo perduto negli ultimi tempi, che deve spronare i giovani a colmare i vuoti che la vecchia generazione della sinistra va per forza di cose lasciando. Si era nel secondo anniversario della fine del carissimo Ottonino Pennone, la cui assenza si sente amaramente, come quella di Natangelo, De Nito, Sustersich ed altri veterani che mai vacillarono sotto l'onda ignobile dell'opportunismo.

Seconda giornata

La prima seduta della domenica 18 fu dedicata a complementi sulla questione della struttura russa, che è stata anche nella riunione ultima della Spezia e nel resoconto di essa trattata a fondo utilizzando i materiali dati dal XXI congresso e dai piani chiassosi della emulazione russo americana che oggi si svolge nella non meno spregevole formola della distensione. Le due viscide formole non hanno per noi altro contenuto che quello della somiglianza sociale e storica strutturale.

Un compagno di Firenze, anche in una serie di articoli su queste colonne, sta sviluppando le ultime risultanze statistiche, sempre prendendo per valida la materia delle pubblicazioni, ufficiali sovietiche, sebbene non siano molte le fonti a cui si può attingere per gli anni recenti e successivi alle famose "riforme" di cui abbiamo sempre mostrato il contenuto antirivoluzionario e anche contingentemente antiproletario. Lo studio esposto alla riunione dal compagno di Firenze tende a valutare le differenze di trattamento economico tra due classi della società russa: operai salariati e contadini colcosiani, che tutte le più recenti modificazioni rendono più aspre a danno dei proletarii. Il movimento di ricchezza tra queste due classi così diverse va messo in evidenza attraverso la circolazione di valore nelle entrate e spese del bilancio statale, il cui meccanismo è prettamente mercantile capitalistico e comune a quello di altri paesi. Interessante sarà il confronto con l'Italia, e su tutto questo tema il lavoro seguiterà largamente a svilupparsi.

La trattazione ulteriore riguardò lo svolgimento della economia marxista e si suddivise in tre relazioni. Nella prima fu continuato il lavoro dell'Abaco economico di Carlo Marx, che per il primo tema del Capitale è stato svolto in riunioni precedenti e diffuso ai gruppi in forma ciclostilata; mentre è in corso di pubblicazione nella rivista francese Programme Communiste. Le formale ora trattate coprono la prima sezione del secondo Libro,e furono accennate già alla riunione di Parma. Sono state riordinate in altro quaderno dell'Abaco pronto per la pubblicazione.

Si tratta delle tre formole fondamentali sul moto circolatorio del Capitale nelle sue "metamorfosi",che Marx presenta in tre cicli: da danaro a danaro, da merce a merce,e la più geniale, la 2a, da processo produttivo a processo produttivo. Questa terza formola contiene in germe tutta la trattazione della accumulazione capitalistica progressiva, ne fornisce il senso teorico e storico, serve a mettere fuori corsa in una sintesi suggestiva tutte le scuole economiche nostre avversarie. La prima formala si riferisce ai mercantilisti, la terza ai fisiocratici, la seconda ai ricardiani borghesi classici. Il relatore svolse dalle due sotto forme di questa formola, con analogo metodo, la condanna della economia immediatista (o volgare borghese) che seduce anche taluni odierni "sinistri" — e la condanna della economia stalinista.

A tale breve relazione, integrata dalla dimostrazione delle formole in una notazione che solo simbolicamente è diversa da quella del testo, seguirono le due molto interessanti sulle note polemiche tra scrittori marxisti sulla dottrina dell'accumulazione. Una compagna di Marsiglia espose lucidamente la critica di Rosa Luxemburg mostrandola rivolta contro i traditori opportunisti degli insegnamenti di Marx, ed un compagno di Milano espose la risposta di Bucharin alla Rosa circa la ammissibilità della accumulazione (ma non della sua perpetuità che tutti con Marx neghiamo, costruendo la prospettiva rivoluzionaria) in una società capitalista tipo, ossia ove esistano soli imprenditori e salariati. Si rimase di intesa tra i relatori di sviluppare nella prossima riunione la parte di formole e di schemi numerici secondo i varii autori.

Nella terza seduta, seconda della domenica, a cura di un compagno di Messina e con la Partecipazione come negli altri casi del "gruppo" di collaboratori al tema fu di nuovo esposta la questione dello studio delle curve di sviluppo della produzione industriale, con riferimento alle molte tabelle date nei nostri resoconti delle riunioni e dai diagrammi grafici presentati nelle riunioni e da qualche tempo riprodotti in copie diffuse tra i gruppi. Di questi fu presentato come nuovo quello della industria russa totale, e non solo delle grandi aziende, che si accompagna alla tabella data su queste colonne recentemente. Le quantità che nelle dette curve vanno studiate sono: la produzione totale — l'aumento globale di produzione anno per anno e per gli opportuni periodi — l'aumento relativo percentuale o ritmo dell'incremento, relativo a singoli anni e ai varii periodi. Contemporaneamente si rappresenta il variare della popolazione nel dato paese.

Questo studio nella sua espressione a mezzo di formale generali conduce a due norme conclusive, che da tempo illustriamo e che sono nate dalla necessità di formolare la smentita marxista alla menzogna che l'alto incremento russo sia fenomeno non capitalista. La prima norma è che il ritmo di incremento annuo medio tende storicamente a decrescere, sebbene la produzione globale e l'incremento assoluto globale crescano sempre, fino ad adeguarsi al ritmo di aumento della popolazione. La seconda norma è che tende ad essere una costante il prodotto della "produzione procapite" per il ritmo di incremento annuo. Il senso di questa norma,verificata già per l'acciaio russo ed americano, ed applicata ai paesi europei dalla ricerca del compagno di Messina, è che saturandosi la produzione pro capite delle merci industriali, il loro ritmo di aumento cala verso la misura di quello della popolazione.

La teoria matematica di queste "curve" sarà oggetto di studii ulteriori di un gruppo di compagni.

A richiesta di varii compagni fu fatta una esposizione riassuntiva delle nostre illustrazioni sui lanci di satelliti e razzi russi ed americani. Ricordato il contrasto tra la fisica ed astronomia aristotelica-cristiana da una parte e moderna (Galileo Copernico Keplero Newton) dall'altra, fu riecheggiato il nostro "dialogato astrale" coi magnifici fantascientisti, al cui vanto di avere emulato dio creatore opponemmo le richieste di un corpo viaggiante a bassa velocità nello spazio, di un più lungo periodo di rivoluzione secondo Keplero, e di una orbita poco eccentrica, sola condizione per avere un "perpetuum mobile" da rinfacciare ai fideisti. L'ultimo Lunik è andato lontano, corre lento in certi tratti (non in tutti), gira in 15 giorni, ma ha ancora una orbita eccentrica per la enorme differenza tra distanza apogea e perigea, quindi finirà per avere vita precaria; cosa che definisce noi bassi e presuntuosi terrestri e la nostra troppo ciarlatanata opera, nella presente epoca decadente e degenerante anzitutto nella tecnica e nella scienza, vendute all'oro.

La parte finale della domenica dovette essere scorciata per l'imperativo del tempo — e non perché i convenuti accusassero stanchezza o il borghese bisogno di riempire il ventricolo! Essa fu dedicata ad integrare la nostra utilizzazione degli scritti economico filosofici di Marx fatta a seguito della riunione della Spezia e ampiamente nel resoconto qui dato.

La trattazione sarà adeguatamente svolta e si riferisce alla dottrina dei bisogni umani nel sistema mercantile e in quello comunista, vertendo sul problema della "personalità" e del livellamento delle facoltà individuali, che è proprio della società proprietaria e non del vero comunismo, dove in modo nuovissimo ed originale sarà sciolto il contrasto e l'enigma del bisogno oggi ridotto all'unico e plateale della pecunia, e sarà un bisogno della specie avere persone formate secondo alti rendimenti, e bisogno e gioia dell'individuo la subordinazione di ogni suo appello al cammino luminoso ed umano della specie tutta.

Anche il contrasto tra livellazione e differenziazione tra individui sarà disonorato ad una vergogna del passato. L'individuo che darà molto alla specie ne sarà capace in quanto aborrirebbe dal permutare questa gioiosa offerta in danaro carriera notorietà e gloria adulatrice. Chi vivrà altamente per la specie umana, e per tanto comunista, sarà tanto grande e felice, quanto sarà anonimamente risolto e diffuso in lei tutta.

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Il tipo di lavoro a cui le nostre riunioni sono pervenute spiegherà come la pubblicazione dei materiali non coinciderà colle esposizioni verbali. Non solo rispetto ad esse potrà ritardare o anticipare, ma anche l'ordine in cui stamperemo nei mesi che vengono i relativi testi potrà non essere lo stesso che ricordano gli intervenuti, e che noi in questa scheletrica cronaca ci siamo fatti un obbligo di seguire.

Sarebbe inutile dedicare spazio a magnificare l'interessamento e la soddisfazione altissima dei presenti, che hanno oramai corredo di materiale per sviluppare nel partito e nel proletariato la dura opera di divulgazione e di sventramento della menzogna trionfante.

Da "Il Programma comunista" n. 19, 30 ott. - 13 nov. 1959.

Indice de Il programma Comunista - 1959