Lanfranchi Mario

(?) - Milano, 25 gennaio 1959.

Nel 1919 aderisce alla Federazione dei Giovani Socialisti a Milano. Ottenuto un impiego in banca, si trasferisce a Stradella (Pv), dove viene nominato segretario della locale Camera del Lavoro.

Come dirigente della federazione pavese della gioventù socialista fonda numerosi circoli socialisti insieme a Ferruccio Ghinaglia.  A partire dalla primavera del 1920, appoggia apertamente la frazione comunista del PSI e, dopo la scissione di Livorno, aderisce al Partito Comunista d'Italia. Dalla fine del 1921, a Genova, è membro del Comitato Centrale della federazione comunista ligure.

Perseguitato da polizia e fascisti, si rifugia prima a Milano poi nel 1924 in Francia dove fa parte della direzione delle centurie proletarie.

Nell'aprile 1925 aderisce al Comitato d'Intesa insieme, tra gli altri, ad Amedeo Bordiga, Bruno Fortichiari, Luigi Repossi, Onorato Damen, Carlo Venegoni, Fausto Gullo, Ottorino Perrone. Dopo lo scioglimento del Comitato rimane sulle posizioni della Sinistra. Dopo il Congresso di Lione è espulso dal partito e, tornato in Italia, è sottoposto a controlli di polizia.

Nel 1928 si stabilisce nuovamente a Milano e trova occupazione prima presso la delegazione commerciale sovietica e, in seguito, come rappresentante di una ditta tedesca. In questi anni mantiene i contatti con Bruno Fortichiari. Alla fine della guerra rientra per breve tempo nel PCI e dopo il XX Congresso del PCUS nel 1956, aderisce ad Azione Comunista.

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