Newsletter numero 187, 3 giugno 2012

Network di guerra

In un mondo globalizzato, la società è oggettivamente unificata, plasmata e organizzata secondo i modelli delle reti. Gli Stati sono più o meno saldamente interconnessi e le nazioni, che quasi mai collimano in pieno con i confini politici, ne risultano schiacciate. Il moderno nazionalismo è un mero prodotto di questa contraddizione: non potendo più essere fattore di guerra nazionale e di storia, diventa strumento per le proxi war eterodirette dalle grandi potenze. La NATO si adegua e si trasforma in network multistatale a scapito delle polverizzate nazioni minori. Secondo i suoi vertici, l'alleanza "atlantica" diventerà una rete "globale" molto simile alla mappa di Internet: i nodi principali (hub) comprenderanno organismi regionali adattabili a seconda delle missioni e della potenza di fuoco. Aumentando il numero delle connessioni, il network si potenzierà, integrandosi con la rete esistente delle 800 basi militari americane. I criteri della Guerra Fredda non valgono più: il mondo a rete non è più né "bipolare", né "unipolare" e nemmeno "multipolare". In realtà un modello integrato fra nemici ricorda più che altro una Santa Alleanza contro il proletariato mondiale.

2007: Dall'equilibrio del terrore al terrore dell'equilibrio

Guerre urbane

Il 15 maggio, primo anniversario delle imponenti manifestazioni degli indignados spagnoli, più di mille proteste si sono svolte in 50 paesi. Nel frattempo l'indignazione pacifista si è evoluta, internazionalizzata, proletarizzata. Una lotta diventata comune oggi collega gli indignati spagnoli, i movimenti della cosiddetta primavera araba, il movimento OWS del continente americano, le rivolte asiatiche e, per adesso sporadicamente, frange sindacali di base. In questo percorso il generico populismo legalitario ha lasciato visibilmente il posto a una rabbia più radicale. Un vastissimo fenomeno auto-organizzativo, centralizzato ma non piramidale, ha coinvolto milioni di persone. La risposta degli Stati è una crescente repressione poliziesca, un vero e proprio scenario di guerra urbana. Sullo sfondo del malessere sociale la borghesia affina la dottrina militare della Fourth Generation Warfare (4GW), il cui fondamento è l'oggettivo spostarsi dei conflitti dal piano interstatale a quello interno, urbano. Prima ancora che si sollevi il proletariato, è già guerra di classe preventiva.

2003: Teoria e prassi della nuova politiguerra americana (L'invasione degli ultracorpi)

Community

Dal 2007 al 2010 negli Stati Uniti sono più che raddoppiati i laureati che devono ricorrere ai pasti gratuiti del governo per sopravvivere. I giovani americani sono letteralmente schiacciati dai debiti contratti per pagarsi gli studi. In Canada per lo stesso motivo grandi manifestazioni di massa hanno scosso una società apparentemente tranquilla e lo stato ha immediatamente risposto emanando leggi speciali durissime. L'annuncio ha scatenato la rivolta in Quebec e 500.000 studenti hanno manifestato a Montreal. I giovani si stanno rendendo conto che il processo in corso è irreversibile, che dalla crisi storica dei rapporti di valore non si esce. Vecchie categorie politiche sono lasciate in appannaggio a una generazione morente. Si fa strada una voglia di comunità nuova, la convinzione che il capitalismo non sia l'unica forma sociale possibile. E, cosa inusitata per l'America, le fotografie incominciano a mostrare una marea di bandiere rosse.

2011: Occupy the World together

Confessioni

La Chiesa continua a cavalcare l'impoverimento di massa per stimolare i suoi militi: "O passiamo al capitalismo sociale o arriveremo all'implosione del sistema", dice il Patriarca di Venezia. Che cosa sia questo benedetto "capitalismo sociale" non si sa. Storicamente, il capitalismo si sviluppa con il pauperismo che esso stesso partorisce, generando quindi politiche sociali conseguenti. Secondo il prelato però non basta: "Non ci sono ricette capaci di risolvere i problemi. O ripensiamo l'economia mettendo al centro l'uomo e l'idea di profitti sociali, oppure una parte di mondo sempre più ricca ed una sempre più povera porteranno alla rivoluzione. Quella del "profitto sociale" è una parola d'ordine addirittura del Papa, ultimamente impegnato, oltre che sul fronte dei panni sporchi usciti dalla famiglia, su quello della distribuzione del reddito, "per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un'autorità pubblica a competenza universale" (Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace).

1956: Sorda ad alti messaggi la civiltà dei quiz

Ghiaccio bollente

Diminuiscono le riserve di idrocarburi nelle aree storiche di sfruttamento mentre cresce il consumo nonostante la crisi. I nuovi giacimenti individuati non rimpiazzano quelli esauriti e quindi è giocoforza cercare petrolio e gas in luoghi impervi, precedentemente non presi in considerazione. Le maggiori potenze intensificano le ricerche, mentre in alcuni punti chiave incominciano a delimitare zone d'interesse e d'influenza non solo con bandierine ma con reparti armati propri o in affitto. Prima in Eurasia, poi nella piattaforma continentale afro-atlantica, infine nella Calotta Polare Artica si muovono le pedine della scacchiera energetica. In quest'ultima area le condizioni ambientali richiedono ai reparti militari una preparazione specifica e mezzi adeguati, per cui al momento sono in vantaggio i russi che li posseggono. Gli americani di conseguenza stanno pensando di agire nel Continente Polare Antartico, alla faccia dei trattati che lo impedirebbero almeno fino al 2048.

2004: Petrolio

Rattoppatori di falle

Secondo la sinistra della CGIL "l'articolo 18 è la discriminante" e su questo punto occorrerebbe una battaglia di principio. La Confederazione non si batterebbe adeguatamente in sua difesa. Il 20 maggio, anniversario dello Statuto dei Lavoratori, la FIOM ha organizzato a Firenze un'assemblea pubblica per difendere ed estendere la legge. Invece di prendere l'iniziativa della lotta questi vaghi sinistri si accodano a temi imposti da coloro che vorrebbero avversare. Impera un sindacalismo avvocatesco. Frange minori che si credono estremiste lo copiano pari pari. La capacità di attacco del proletariato, già compromessa, è così annichilita. Invece di mettere in campo una forza vera, che c'è e basterebbe schierare, si invoca un "diritto del lavoro" che è una mera fantasia giuridica e serve solo a evitare la lotta.

1949: Lotta di classe e "offensive padronali"

Dottrina della Sicurezza USA: la legge di Say realizzata

Avevamo già segnalato la situazione al limite del caos delle agenzie di intelligence statunitensi, con la loro pletora di uffici e addetti. 1.271 organizzazioni governative con 854.000 dipendenti e 1.931 società private dovrebbero garantire la sicurezza degli Stati Uniti. Solo sul territorio americano vi sono 10.000 basi operative, dall'ufficio occulto al grattacielo. Era inevitabile che un complesso militare industriale di queste dimensioni si rendesse autonomo rispetto alla società. Succede così che il FBI abbia infiltrato suoi agenti nell'ambiente delle moschee, i quali, invece di limitarsi a monitorare la situazione, si sono spinti a promuovere attentati. Per vantare meriti di fronte ai superiori? Per alimentare l'immane business della "sicurezza"? Non c'è nefandezza che Hollywood non abbia già trasformato in pellicola e a noi viene in mente la legge di Say, cioè dell'offerta che produce la propria domanda. Una bufala, disse Marx, ma forse non quando il capitale si autonomizza fino a questo punto...

2010: L'outsourcing globale

Progresso

Dal 1990 al 2008 in Cina sono stati sradicati dalle loro terre 148 milioni di contadini, indirizzati verso le fabbriche della costa. Nello stesso periodo la produzione è aumentata mediamente del 10% all'anno e la produttività industriale del 9%. Quest'ultimo dato appare contraddittorio: se la produttività e la produzione salgono più o meno della stessa percentuale, non dovrebbe salire l'occupazione, ma il fatto è spiegato dall'incremento enorme degli investimenti per impianti e infrastrutture, passati dal 35% al 50% del PIL negli ultimi trent'anni (cioè a partire dal decollo economico cinese). Quindi una urbanizzazione gigantesca (riguardante un'area costruita pari a quella dell'intero Piemonte solo dal 2006 al 2010, ma con otto volte il numero degli abitanti), che ha comportato l'ingigantirsi dell'amministrazione, della contabilità, della tarda scolarizzazione e di tutte quelle sfere che rappresentano lo sciupìo sociale del capitalismo. In compenso negli stessi trent'anni i consumi privati sono discesi dal 50% del PIL al 30%. La legge della miseria relativa crescente vale ovunque e sempre.

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