Newsletter numero 241, 14 settembre 2020

La guerra si alleggerisce, il controllo sociale no

L'Olanda ha eliminato il carro armato dal suo apparato militare. Altri paesi, come la Germania e la Gran Bretagna, stanno valutando di prendere una decisione analoga. Quasi tutte le nazioni lo considerano un ingombrante cimelio, ricordo di vecchie dottrine. La guerra rivoluzionaria della Russia contro la Polonia (1920) aveva modificato il comportamento delle unità militari sul campo facendo sparire le trincee e gli avamposti fortificati ("guerra di movimento") e da questa innovazione era nato il carro armato moderno. Gli sviluppi della guerra meccanizzata non avvennero però nella Russia diventata staliniana e conservatrice ma in Germania e Gran Bretagna. Oggi i carri armati attivi nel mondo sono 54.000, nella maggior parte dei casi presso paesi che non hanno nemici cui compararsi: infatti, questa macchina semovente, blindata, dotata di un cannone di potenza spropositata, svolge bene il suo compito contro nemici che non la posseggono. Nelle guerre attuali in cui è stata ancora utilizzata da eserciti di analogo sviluppo tecnologico, ha dato una pessima prova di sé, producendo perdite imponenti. Senza contare che la corsa tipica fra cannone e corazza ha provocato un paradosso: la migliore arma anticarro è diventato il carro stesso. Per questa ragione paesi con grandi territori pianeggianti come la Russia sono controcorrente e ritengono che una ben manovrabile massa di carri abbia ancora validità tattica e strategica. Un carro armato russo di ultima generazione ha un prezzo di costo di circa 4 milioni di dollari; le PGM, munizioni a guida di precisione, costano una piccola frazione di quella cifra. Il mitico tank di Rommel e di Patton era un mezzo nato come difesa passiva (corazza) evolutosi in mezzo tipico di offesa (cannone), provocando l'estinzione dell'artiglieria semovente e di quella campale. Se viene mantenuto in carico dagli eserciti non è tanto per inerzia, quanto perché ha una sua funzione residua nelle guerre "asimmetriche", quelle cioè contro forze appiedate o civili insorti.

2003: Teoria e prassi della nuova politiguerra americana
2016: La rivoluzione all'attacco

Il complotto degli asteroidi

L'immediatismo di questa forma sociale orienta gli interessi verso la cronaca del momento impedendo di affrontare in modo scientifico e approfondito i problemi che ci riguardano in quanto specie. Così il coronavirus è considerato di volta in volta o estremamente pericoloso o scarsamente preoccupante a seconda di teorie soggettive senza basi reali su cui poggiare (sfuggito ai laboratori militari? meno letale di una normale influenza? usato per rafforzare il controllo sociale? base per il gigantesco business dei vaccini?). Come effetto collaterale della pandemia sono scaturite osservazioni su altri tipi di pericolo per la nostra specie. Ad esempio si riparla di asteroidi. Se è vero che uno di essi ha estinto i robusti dinosauri, un altro simile potrebbe mettere in pericolo un debole bipede nudo. Il prossimo 2 novembre ne transiterà uno molto vicino alla Terra. Qualche tempo fa ne è passato un altro del diametro di una cinquantina di metri a 71.000 chilometri (l'orbita obbligata per un satellite geostazionario per telecomunicazioni è a 36.000 km). Il 5 giugno ne è passato un terzo, a 300.000 chilometri, aveva 122 metri di diametro, e gli astronomi si sono accorti della sua presenza due giorni dopo il suo passaggio. Nel corso del 2020 hanno sfiorato la terra una cinquantina di questi oggetti, tutti abbastanza piccoli da non mettere a rischio la biosfera, ma alcuni grandi abbastanza per polverizzare una città. La probabilità di impatto è bassa, ma moltiplicata per 50... potrebbe diventare l'ennesimo argomento dietrologico o complottista. Qualcuno potrebbe avere interesse a chiamarli tutti asteroidi, dato che è misteriosamente scomparsa la parola meteoriti (asteroidi piccoli). Magari è in corso la produzione di vacc... scusate, di missili anti-asteroide. Magari qualche grande produttore di materiali orbitanti spinge per la costruzione di un avamposto contro corpi celesti in rotta di collisione. Oppure è in corso un'offensiva "padronale" per distogliere l'attenzione del proletariato dalla lotta di classe. Comunque gli asteroidi ci sono e sarebbe meglio prenderli in considerazione più seriamente di quanto è stato fatto per il virus. Tutti gli oggetti spaziali sono butterati da milioni di crateri da impatto.

2015: Informazione e potere
2019: Coppi, Bartali e le vaccinazioni

All'arrembaggio

Un gruppo di studio dell'Università di Padova ha raccolto dati relativi all'impatto dell'attività umana sui mari. E' risultato che l'uomo ha reso biologicamente sterile una superficie marina pari a 2 milioni di chilometri quadrati. La proiezione dell'andamento attuale al 2028 porta la mineralizzazione degli oceani a un aumento del 50-70%. Vale a dire che nel giro di otto anni la superficie biologicamente morta salirà almeno a 3 milioni di chilometri quadrati, 10 volte l'Italia. Vero è che gli oceani sono vasti, ma nessuno è in grado di sapere quanti chilometri quadrati ne servono per la continuità biologica nel tempo.

2001: Controllo dei consumi, sviluppo dei bisogni umani

L'imperatore di Marte

Elon Musk, l'industriale che ha fondato la casa automobilistica Tesla, l'industria spaziale Space X, una società che scava tunnel per i trasporti ad alta velocità, e un organismo senza scopo di lucro per lo studio dell'Intelligenza Artificiale, afferma che entro cinque anni i computer e il loro software potrebbero assediare il primato dell'intelligenza biologica. Per il momento l'intelligenza naturale si è inceppata su un banale problema di borsa: l'imperatore di Marte, come è chiamato dagli amici, per contrastare una speculazione al ribasso su Tesla (sembrava che non ce la facesse a consegnare le auto prenotate) ha comunicato apertamente di aver trovato finanziamenti attraverso la vendita di azioni a un prezzo superiore di quello previsto dai ribassisti. Per questo sfacciato insider trading a rovescio l'organismo di controllo delle attività di borsa gli ha appioppato una multa da 20 milioni di dollari. Il Congresso americano ha chiamato più volte i maggiori monopolisti a testimoniare sulla loro attività. Un tempo essi sarebbero stati obbligati a scorporare le produzioni e ad aprirsi alla concorrenza; ma era ancora l'epoca in cui lo stato non era ancora del tutto "sussunto" al capitale.

2005: L'autonomizzarsi del Capitale e le sue conseguenze pratiche
2017: Assalto al Pianeta rosso

Che cos'è andato storto con l'OMS?

Se lo chiedono in molti dopo le penose prestazioni nel corso della pandemia da coronavirus. La domanda che gli stati contributori si pongono dopo l'annuncio del prossimo ritiro del maggiore di essi, gli Stati Uniti, è del tutto retorica: non c'è alcun mistero nel malfunzionamento di un organismo centralizzato che dovrebbe dare ordini e invece parla al vento perché gli stati membri seguono politiche nazionali, diverse da paese a paese. Se gli Stati Uniti si ritirano, vengono a mancare risorse finanziarie per un terzo del bilancio, perciò tutti corrono a sottolineare il fatto: occorrerebbero più soldi e ne arriveranno di meno. In realtà ogni organismo che abbia compiti di governo è in grado di dare ordini a costo zero. Il valore dell'informazione non si calcola come quello delle merci normali, anche se, ovviamente, l'informazione in questa società è una merce. Se si producono automobili, il raddoppio della produzione esistente richiede il raddoppio di tutti gli elementi che vi rientrano, mentre il raddoppio dell'informazione esistente è gratis. Il malfunzionamento dell'OMS non è dunque un problema di costi: l'informazione utile al governo mondiale della salute potrebbe stare in una chiavetta elettronica lunga due centimetri del costo di qualche euro.

2020: Prove di estinzione (la dottrina del rimedio)

La Zona Grigia

Quando la Russia invase l'Ucraina, le potenze occidentali si accorsero che nelle loro dottrine militari non avevano uno schema adeguato di risposta. La situazione non era più quella bipolare della guerra fredda e non si era ancora stabilizzata secondo qualche altro principio. Il guaio era che il modello ucraino non era locale ma globale. Era possibile vedere un'invarianza di fondo con altre realtà, all'apparenza completamente diverse. La Turchia, ad esempio, era pesantemente impegnata a costruirsi una atipica autonomia all'interno della NATO; nazioni come l'Iran e raggruppamenti politico-religiosi come Hezbollah erano in possesso di missili a guida precisa; la Cina non era più vista come una minaccia esclusivamente militare ma come concorrente geopolitico globale; l'Unione Europea con le sue divisioni non era riuscita a imporre l'immagine di una realtà statale federata. In tale contesto i servizi di intelligence britannici hanno definito "Zona Grigia" gli eventi ancora non inseriti in un modello e hanno elaborato un processo di "Revisione integrata" delle dottrine. E' molto probabile, invece, che questa situazione divenga permanente. La complessità multipolare non ridiventerà linearità bipolare.

2001: Von Clausewitz contro Sun Zu
2007: Dall'equilibrio del terrore al terrore dell'equilibrio

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