Il drammatico duello cosmico (27)

Era sicura attesa quella che i russi avrebbero clamorosamente spezzato con un gran colpo la serie di successi americani di cui di volta in volta abbiamo notizia. Ed abbiamo avuto il viaggio di andata e ritorno delle due cagnette con relative emozioni universali.

I fatti annunciati da una parte e dall'altra, in questo tempo di spaccio trionfante della frottola, non possono e non devono sfuggire a rilievi critici. Gli americani avevano vantato: recupero della capsula staccata dal satellite Discoverer 13 attuato con pesca nell'oceano - recupero della capsula del Discoverer 14 in aria con velivoli dalle reti per farfalle (ma nelle due capsule che hanno traversata l'atmosfera senza incendiarsi non vi erano esseri in vita) - infine messa in orbita del satellite pallone detto Echo gonfiato al diametro eccezionale di trenta metri in un esile involucro che pare abbia conservato il suo turgore per un tempo assai più breve di quello annunziato di un mese. Non diamo importanza alle telefonate radar attraverso il pallone Echo da un punto all'altro degli Stati Uniti e alla parlata di Ike. È stato detto che per avere questo collegamento stabile Terra-Echo-Terra bisogna riuscire a mettere in orbita tre palloni che viaggino di conserva alla stessa distanza sul cerchio in modo che ve ne sia sempre almeno uno sull'orizzonte. Dunque quello attuale è caduto o si è afflosciato; i tre previsti dovrebbero girare su orbite matematicamente previste fisse e di pari velocità. E questo è molto poco probabile ottenerlo.

Il risultato brillante del primo Echo gonfiato è che era visibile da tutti e quindi l'annunzio era verificabile dall'uomo comune, non specializzato, e senza strumenti, come nei passaggi chiarissimi su Roma, Napoli etc. Avendo una sua eclittica quasi ortogonale a quella del Sole, ed essendo altissimo, l'Echo viaggiava sempre nella luce solare anche quando era allo zenit delle località fino alla massima latitudine di 45°. Effetto imponente: perché non lo si è molto stamburato? Facile dirlo; perché si era al di fuori dell'ermetismo dei circoli specialisti, e chiunque poteva rilevare e calcolare l'orbita e attendere passaggi, che invece non sono stati regolari e costanti. Quindi la prova che in questa materia si azzarda senza poter sapere che a cose fatte quello che si ottiene. Comunque va fatto tanto di cappello allo spettacolo insolito di una stella con moto gradato visibile ad occhio nudo, per diecine di minuti.

I russi con le cagnette hanno "messo da sopra"? Sì, se fosse vero che tutto è andato come previsto. La nave spaziale cosiddetta di maggio si staccò dalla capsula ma questa si perse (o gira ancora in alto?). Questa di agosto ha inviata la capsula a terra intatta o almeno con i molti animali vitali, ma non si è capito perché è discesa anche la nave stessa. Prima non si era, al solito, detto come si prevedeva che le cose andassero. Se poi è vero che la caduta è stata localizzata con l'errore di soli 10 km, questo ha dello sbalorditivo. Ma è la corsa a sbalordire e il rispetto tra i duellanti nel farlo, che ci rende dubbiosi. La "nave" russa col suo periodo di circa 90 minuti non è andata più su di 320 km, e il conto torna: ma le fasce distruttrici della vita organica possono essere più in alto. Il Satelloon americano è giunto a 1.700 km con periodo di oltre due ore. Le cifre dei due contendenti concordano, ed in entrambi i casi si sono ottenute orbite quasi circolari.

Ma per noi la questione centrale è un'altra. Il grande can-can lo farà quello che lancia primo l'uomo (previa scimmia). Non interessa molto se il primo uomo scende morto o vivo, primo caso, pronto un posto di eroe di più nella storia di questa lacrimevole civiltà borghese. Nel secondo caso il problema è se nel percorso spaziale questo corpo vivo vegetava solo, o pensava e tecnicizzava, facendo manovre. Ci si dice dai russi che i comandi saranno sempre mandati da terra. E noi ritorniamo alla nostra soluzione che nel cosmo il futuro farà navigare macchine-robot - che trasmetteranno nuovi rilevamenti - ma non uomini respiranti e consumanti pasti come a terra. E da terra l'uomo penserà gli ordini per il robot, che né ragionano, né mangiano, né respirano.

Da "Il programma comunista" n. 16 del 1960

Note

[1] Soprannome dell'allora presidente americano Dwight D. Eisenhower.

La cosiddetta conquista dello spazio