Rivista delle flotte spaziali (26)

Un articolo di evidente ispirazione americana che passa in rassegna i lanci di razzi e satelliti per dedurne che l'America ha superata la Russia, ci dà occasione per riordinare la cronaca di questa materia oggetto di molte nostre note negli ultimi anni.

La ridda delle notizie è fatta apposta per confondere le idee e queste sono oggi più che confuse, in modo che i lettori della stampa perdano ogni orientamento, come è nella finalità di tutti i moderni partiti di grido.

Il secolo scorso si vantava di essere il secolo intelligente, ed in una certa misura e nei limiti dati alla forma borghese era vero che si cominciò a credere solo a quello che si capiva, come reazione agli oscurantismi religiosi dei secoli precedenti. Ma oggi siamo nel secolo coglione, il ventesimo, perché tutti credono fiduciosamente a quello che non capiscono, credono proprio perché non capiscono e la loro parola d'ordine è: che grande uomo! Che sapiente! Non abbiamo capito nulla di quanto diceva!

Il fideista disse: credo quia absurdum. Il filoscientista moderno, il tifoso della specializzazione tecnica, dice di peggio: credo quia obscurum.

Flotta russa: satelliti lanciati. Sputnik I di Kg 83,6 partito il 4 ottobre '57 e caduto il 4 gennaio '58. Altezza minima (è il dato critico come più e più volte da noi mostrato) 350 km. Sputnik II di Kg 508,3 partito il 3 novembre '57 caduto il 15 aprile '58; altezza minima 381 km. Sputnik III di Kg 1.324, partito il 26 marzo '58, caduto il marzo '60, altezza minima la stessa.

Razzi "sonde" spaziali. Lunik I, lanciato il 2 gennaio '59, che non colpì la Luna ma fu seguito per 62 ore fino a 597.000 km dalla Terra. Di queste sonde si dice che sono divenuti pianeti del Sole. Tanto essendo inverificabile per i russi e gli americani noi poniamo in forte dubbio che siano usciti dalla sfera terrestre di attrazione, crediamo errati tempi e distanze e li crediamo ricaduti sulla Terra bruciandosi in incognito nella sua atmosfera. Comunque attendiamo che si dica (con prove) di averli visti a "ripassare" dalle nostre parti. Il primo Lunik pesava 361 Kg. Fu chiamato anche Mechta.

Lunik II. Lanciato il 12 settembre '59 avrebbe colpito la Luna distruggendosi nell'impatto. Anche ciò non consideriamo provato appunto per il gran chiasso fattovi e la presentazione retorica. Gli osservatori inglesi dettero solo atto che i segnali radio erano d'improvviso cessati. Lunik III o Orbitinik. Fu lanciato il 12 settembre 1959 e commentammo la oscitanza degli annunzi circa la destinazione a mettere un corpo in orbita intorno alla Luna, fino che si conchiuse che tale corpo ha aggirato Luna e Terra che racchiude in "orbita" che a suo tempo discutemmo mostrando che le cifre di distanze e tempi erano contraddittorie. Rileviamo ora che non si sente più parlare di verifiche di questa rivoluzione di circa 18 giorni intorno alla Terra o di influenza della Luna sulla orbita nei giri successivi. Mistero.

Circa la famosa fotografia della faccia ignota della Luna noi ne dubitammo. La autenticità ne è contestata dallo "specialista" Lloyd Mallan che vi legge ritocchi e trucchi palesi (vedi Photography italiana di maggio 1960). Ultimo satellite. Questo è stato chiamato "Nave spaziale" e mostrammo l'assurdità del termine. Si è diviso in due in modo contrario alle previsioni e i due pezzi viaggerebbero insieme, il primato sta nel peso di ben 4.340 Kg in totale. L'orbita sarebbe quasi circolare, la abbiamo discussa trovando le cifre date non del tutto coerenti; l'altezza minima sarebbe tra 307 e 340 km secondo gli annunzi, non dunque tale da escludere la caduta in pochi mesi.

Bilancio finale: sarebbero oggi in volo tre corpi russi. Questa cosiddetta nave, solo satellite; il Mechta (ma noi non lo crediamo) e il Lunik III di cui poc'anzi, fotografo più o meno falsario.

Flotta statunitense. Vediamo ora le vanterie americane. I veicoli lanciati sarebbero finora 28, contro i sette russi, e di questi sarebbero in volo ben 12, contro i tre russi, noi ne abbiamo ad intervalli parlato secondo le solite note.

1. Explorer 1 del 31 gennaio 1958. Pesava 14 Kg e la sua altezza minima era di 350 km. Non avrebbe dovuto durare a nostro avviso più degli Sputnik, e dubitiamo che trasmetta ancora. I suoi strumenti avrebbero scoperta la famosa fascia di Van Allen che con radiazioni a circa 2.000 km dalla Terra stroncherebbe i viaggi spaziali (salvo le rotte polari ?).

2. Vanguard 1. Del 17 marzo '58. Peso minimissimo di Kg 1,5 ma massima altezza perigea di ben 695 km, con l'apogeo ad oltre 4.000. Si spiega il vanto che starà in alto per secoli, ma è poco credibile che una delle trasmittenti funzioni ancora, e che abbia scoperto che la Terra ha la forma di... una pera (per schiacciamento ai due poli differente di 35 metri!) e inoltre che la luce solare con la sua pressione deforma le orbite dei satelliti made in Earth.

3. Vanguard 2 del 17 febbraio 1959. Il suo occhio fotoelettrico avrebbe data la prima fotografia informe della coltre di nubi dall'esterno. Non ne abbiamo i dati.

4. Pioneer 4 del 3 marzo 1959. Avrebbe trasmesso fino a 655.000 km per 82 ore, mentre noi notammo 550.000 in 55 ore. La messa in orbita solare, sfruttata dai russi, è per noi una spiritosa invenzione del noto von Braun.

5. Explorer 6 del 7 agosto 1959, detto ruota da mulino. Ha l'orbita più eccentrica di tutte, che discutemmo a lungo. Arriva a 42.000 km dalla Terra, e trovammo plausibile il lungo periodo di oltre dodici ore (al solito e meno di due ore) ma la distanza minima è soli 250 km e potrebbe presto cadere. Si afferma che le batterie funzionino sempre utilmente ad energia solare e se ne abbiano preziose notizie.

6. Discoverer 5 del 13 agosto '59 di cui sarebbe in volo la sola capsula mentre il satellite raggiunse il peso di ben 770 Kg. Passa a meno di 220 km e fu esperimento fallito.

7. Vanguard 3 del 18 settembre 1959. Ancora in volo misurerebbe il magnetismo.

8. Explorer 7 del 13 ottobre 1959. Avrebbe scoperto nubi di gas elettrizzato ed altri fenomeni.

9. Pioneer 5. Altro asserito razzo solare. Pesa solo 40 chili. Si è detto di averlo sentito da 10 milioni di km. Ora parlano di 19 milioni: e perfino 22 milioni, attribuendo a tali segnali grosse scoperte su un campo magnetico interplanetario.

10. Tiros 1 del 10 aprile 1960 che ha orbita quasi circolare tra 700 e 740 km, risultato molto brillante. Pesa un quintale. Eseguirebbe fotografie a fini non militari ma di previsione meteorologica, e avrebbe dato grandi successi ultimamente.

11. Transit 1. Pesa più del quintale e sta tra 770 e 373 km, quindi con orbita eccentrica. È una prova destinata a dare segnali ai naviganti per ottenere le coordinate geografiche. Cadrà in 16 mesi, dicono.

12. Midas 2 del 24 maggio 1960. Si ammette che ha fini di difesa militare ossia la segnalazione dei missili balistici in arrivo. Non abbiamo dati dell'orbita di questo satellite. Segreto di guerra?

Diffidando nella emulazione vanitosa tra russi ed americani, a proposito del bilancio non ci resta che escludere le sonde solari, che non crediamo siano in viaggio, nemmeno per l'ultimo Pioneer 5.

Restano ai russi due satelliti in volo: il Lunik III e la "Nave". Agli americani ne restano dieci, superstiti di una vera ecatombe di satelliti che, sia pure messi in orbita, sono caduti in pochi mesi come il Discoverer 1 di 368 Kg del 18 dicembre 1958 che visse due mesi, andando a soli 185 km di minima, l'Explorer 3 del 26 marzo 1958 che visse tre mesi, e tanti altri fino a fare i ben 23 di cui il citato articolo parla.

I russi hanno il primato indiscusso del peso.

Quanto al primato delle frottole o della capacità ad inventarle, non resta che dividerlo ex aequo tra i due sommi contendenti, o lasciare ai posteri la veramente ardua sentenza.

Abbiamo certo prove che uno dei primi fattori del rincoglionimento umano è questa modernissima ed infame nevrosi spaziale. Prove che i rinnegati di moda direbbero, solennemente, concrete.

Da "Il programma comunista" n. 15 del 1960

Note

[1] L'effetto del vento solare era già ipotizzato e il Vanguard ne avrebbe fornito la conferma; anche la deformazione del geoide era già conosciuta ed è improbabile che quel satellite, con la strumentazione di allora, abbia potuto effettuare misure migliori. Oggi si possono effettuare in geodesia misure dell'ordine di centimetri.

La cosiddetta conquista dello spazio