Lettera del CE alla Commissione Internazionale di Controllo sulle accuse della Sinistra contro la Centrale

25 luglio 1925

Cari compagni,

vi trascriviamo una deliberazione votata dal CE del PCI nella riunione del giorno 16 luglio 1925.

"Il CE decide di non permettere che la discussione preparatoria del Congresso sia deviata ed insozzata da repliche e controrepliche alla affermazioni calunniose e diffamatorie dei compagni che hanno costituito il Cd'I o che se ne erano fatti difensori. Questi compagni sono perentoriamente invitati a documentare le loro affermazioni di corruzione, di commerciabilità della disciplina, di abuso di poteri, di falsamento delle decisioni del Congresso del Partito, di parzialità nella preparazione congressuale, di violazione della convivenza normale e statutaria nel Partito, di diffusione di pettegolezzi ed insinuazioni, di inganno scandaloso del Partito, di "giolittismo", di mezzi ricattatori, di boicottaggio a1 lavoro dei compagni della sinistra, di compressione delittuosa del Partito, di ciarlatanerie diffuse largamente alla base del Partito e riportate in documenti che o erano di per sé stessi destinati alla pubblicità o furono direttamente pubblicati dai loro estensori. La massa del Partito deve sapere una buona volta se essa è amministrata nazionalmente (ed internazionalmente) da un pugno di avventurieri ovvero se esiste un pugno di professionisti della calunnia che tendono ad avvelenare il nostro Partito ostacolandone così il normale lavoro a sviluppo. I documenti che i compagni cui il presente perentorio invito é rivolto faranno pervenire alla Centrale, verranno inviati per il giudizio alla Commissione di Controllo presso il CE dell'IC alla quale si chiederà di pronunciarsi definitivamente su di essi, sulle accuse relative e sugli autori di queste".

Dagli allegati che vi uniamo potete prendere conoscenza delle accuse (non di contenuto politico) che sono state lanciate contro il CC del nostro Partito.

Come spiega la mozione su riferita la nostra Centrale non poteva occupare le colonne della nostra stampa per combattere queste accuse, né ha trovato compatibile colla propria funzione ed autorità di fare di esse oggetto di discussione in contraddittorio coi loro autori, né infine essa crede di dare, col proprio silenzio, una base di supposta veridicità alle accuse con cui si è tentato di diffamarla. È necessario, a riportare la completa normalità di vita nel seno del Partito, che i compagni siano rassicurati a questo proposito dalla dedizione di un organo godente di piena, incondizionata, assoluta fiducia di tutti: la Commissione Internazionale di Controllo possiede certamente tali requisiti.

Le accuse che sono state mosse contro la Centrale sono di tale genere da permettere la concreta precisazione, l'incidenza su questo o quel caso reale, la documentazione a base di date, di nomi di luoghi. È evidente che un rifiuto di una tale precisazione e documentazione non potrebbe interpretarsi che come un riconoscimento da parte degli accusatori della inconsistenza della loro affermazioni.

Noi richiediamo a ciascuno di essi, con lettera della quale vi alleghiamo copia, di redigere singolarmente una memoria relativa nel senso suindicato, memoria che vi trasmetteremo non appena ci pervenga. Su di esse memorie voi potrete procedere agli accertamenti, alle ricerche, alle precisazioni delle responsabilità, al giudizio. Vi preghiamo di volere predisporre anche per un probabilmente necessario invio di una vostra rappresentanza in Italia incaricata degli accertamenti sul luogo.

Quale il risultato che intendiamo perseguire con questo nostro ricorso alla Commissione Internazionale di Controllo? Esso è chiaramente indicato nella mozione del nostro CE: dove le accuse di corruzione, di falsificazione, di inganno, di abusi, ecc. vengano provate dagli accusatori e da voi accertate voi dovrete proporre al Presidium dell'Internazionale le più severe sanzioni contro i dirigenti del PCI: ma se invece, come siamo certi, nessuna prova e nessuna documentazione sarà possibile da parte dei compagni autori delle accuse, e di conseguenza voi dovrete constatare il carattere diffamatorio di questo, allora dovrete fare pesare il peso del vostro potere contro coloro che non hanno esitato di avvelenare la fraterna convivenza dei compagni italiani.

A voi il decidere se uguale procedimento si debba realizzare per le accuse che sono state lanciate contro l'Internazionale Comunista ed i compagni che ne compongono gli organi dirigenti.

In attesa di potervi inviare il materiale che dovranno fornirci i nostri accusatori vi salutiamo fraternamente.

Allegati:

  • 1) Estratto di lettera del comp. Zuppo di Napoli al compagno Peluso;
  • 2) Estratto di relazione del convegno federale di Novara in data 5 luglio 1925;
  • 3) Copia di lettera del compagno Bottecchia di Biella in data I7 luglio 1925;
  • 4) Lettera del Cd'I al CE del Partito in data 22 giugno 1925;
  • 5) Risposta del Cd'I alla decisione del CE del 7 giugno;
  • 6) Dichiarazione del Cd'I in risposta alla lettera del rappresentante dell'Internazionale Comunista;
  • 7) Lettera del comp. Repossi al comp. Zinoviev.

Da ACS PS 1925, 133/23

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