Newsletter numero 224, 18 luglio 2017

C'è debito e debito

Nell'epoca della globalizzazione ciò che succede a livello nazionale ha inevitabili ripercussioni a livello internazionale e, se si tratta del debito di un paese come gli Stati Uniti, le ripercussioni sono di vasta portata. Giappone e Cina sono al momento i maggiori detentori di titoli che riguardano tale debito. Ma il debito americano ha una struttura complessa, e la sua entità è di per sé inquietante: per esempio il debito dei singoli stati si somma a quello federale e a quello dei privati e dell'industria. Il totale ammonta a 70.000 miliardi di dollari, una cifra pari al PIL mondiale. Il solo debito dei privati cittadini eguaglia il PIL degli Stati Uniti (18.000 miliardi), una cifra in grado di influenzare la finanza internazionale. Gli americani sono i maggiori consumatori di merci cinesi, quindi il loro debito privato in ultima analisi diventa un fatto pubblico globale. Ma ciò vale anche per il debito federale: nella maggior parte dei paesi il debito pubblico è per lo più in mano ai rispettivi cittadini, è un fatto interno, mentre il debito pubblico americano è in mano a stati sovrani. Vi sono paesi molto più indebitati degli Stati Uniti (in rapporto al PIL), ma non influiscono come questi ultimi sul sistema debito-credito mondiale. Due sono gli scenari possibili: 1) gli Stati Uniti continuano a vivere e consumare alle spalle del mondo creando carta-dollaro; 2) il mondo si stufa e ridimensiona il debito americano (in rosso) rendendolo compatibile con la curva del Reddito Nazionale (in blu). Il fatto è che fra il rosso e il blu c'è una cifra pari al PIL di due Europe. Il treno della globalizzazione ha perso la locomotiva.

Total American Debt

1988: La legge del valore e la sua vendetta
1991: La crisi del sistema bancario americano

Il caos indiano

Secondo la Banca Mondiale l'India ha raggiunto la Cina come numero di abitanti effettivi. Il dato era atteso, ma il riflesso che una massa simile di consumatori potrà avere sull'economia globale è sconosciuto: il 67% degli indiani ha meno di 34 anni e, tenendo conto dell'età matrimoniale molto bassa, le prossime due generazioni avranno una capacità riproduttiva enorme, che si farà sentire da subito. Questa capacità si dovrà collegare spontaneamente a un aumento della capacità di produzione e di consumo. L'urbanizzazione nelle grandi megalopoli è in aumento e ciò significa anche aumento della tipologia di consumi. E siccome l'economia dell'India non è pianificata per nulla, nonostante il motto del Primo Ministro Modi "minimum government, maximum governance", c'è da aspettarsi un aumento della tensione sociale non appena l'aumento della produzione non sarà compensato dall'aumento dei consumi. Non "se" ma "quando."

1954: Vulcano della produzione o palude del mercato?

Progetti di pace

Navi militari cinesi sono salpate verso il porto di Gibuti, sullo strategico stretto di Bab el Mandeb vicino al Corno d'Africa. Gibuti sarà la prima base militare cinese d'oltremare e sarà costruita a fianco dell'esistente base americana, l'unica che Washington ha in tutta l'Africa. Il governo cinese ha precisato che i militari avranno come missione il mantenimento della pace e la partecipazione a progetti umanitari. Più realisticamente il Ministro degli Esteri Wang Yi ha parlato di "protezione dei crescenti interessi cinesi all'estero." Oltre alla base in costruzione, Pechino aveva già speso 15 miliardi di dollari per le infrastrutture portuali esistenti. La "strategia del filo di perle", iniziata con l'acquisto di terra agraria e continuata con investimenti in infrastrutture e industrie, adesso si precisa anche dal punto di vista militare. Global Times, un giornale cinese, ha scritto che la base ospiterà certamente militari, ma la sua funzione "non sarà quella di controllare il mondo." Giustificazione non richiesta, bugia manifesta.

2001: Il fiato sul collo (USA-Cina)

Troppo grande per fallire

Undici stati americani hanno dichiarato bancarotta e i loro buoni del tesoro sono stati declassati a "spazzatura". Sono tutti falliti il 1° luglio per aver raggiunto il limite massimo di spesa, il "muro del debito". Connecticut, Delaware, Illinois, Maine, Massachusetts, New Jersey, Oregon, Rhode Island e Wisconsin hanno dovuto chiudere uffici, parchi, musei e altri luoghi pubblici perché non avevano più un dollaro. Se i rispettivi governatori decideranno di rispettare il "muro", anche Pennsylvania e Michigan dovranno fallire. Fino a pochi anni fa tra i grandi malati degli stati americani c'era anche la California. Aveva 60 miliardi di dollari di debito, oggi ne ha 443 ma è considerata sanissima. "Salvata dall'erba?" come titolavano alcuni giornali commentando la legalizzazione della marijuana. No, è semplicemente troppo grossa per fallire. La legalizzazione dell'erba porta solo 1,4 miliardi di dollari. Se la California fosse una nazione a sé, sarebbe al sesto posto nel mondo per l'ammontare del PIL. E ha potuto fare l'impensabile: aumentare le tasse ai più abbienti.

2012: Lo Stato nell'era della globalizzazione

Partigiani

"In testa hanno un mito… quello dei volontari stranieri che nel 1936 andarono a combattere in Spagna a fianco dell'esercito repubblicano contro i fascisti di Francisco Franco… Le brigate internazionali comuniste, un pezzo di storia della sinistra e del Novecento. Cambiano gli attori in campo, non le passioni. Il nemico ora si chiama Califfato, la capitale da riconquistare Raqqa, l'esercito da sostenere lo Ypg (Unità curde di protezione popolare)" (La Repubblica, 2 giugno 2017). Se qualcuno vuole andare a combattere per la borghesia kurda, per quella americana o per quella siriana faccia pure, e rivendichi anche il parallelo con la guerra civile spagnola, massimo esempio di guerra per procura tra grandi potenze imperialiste, guerra che ha mandato al macello un milione di partigiani di ogni tipo, spesso massacrati da coloro per i quali erano andati a combattere. Ma eviti ogni riferimento al comunismo: i comunisti non combattono mai per sostenere una corrente borghese contro un'altra corrente borghese in una guerra borghese. Il comunista si distingue in quanto combattente per sé e per la classe che rappresenta, il partigiano è per definizione colui che combatte per interessi altrui.

1949: Marxismo e partigianesimo

La riconquista di Mosul

In Iraq le truppe governative hanno ripreso il controllo di Mosul. La campagna militare è stata condotta isolato per isolato in modo da lasciare sempre una via di fuga alle milizie dello Stato Islamico. In tal modo, si dice, è stato evitato un numero troppo elevato di vittime civili. Le sacche di resistenza non sono state attaccate ma isolate. Tale tattica è stata funzionale anche alla composizione dell'esercito iracheno: la lentezza dell'avanzata ha permesso il controllo delle frange irregolari che in altre occasioni si erano abbandonate a massacri per vendetta. Il capo dello Stato islamico Abu Bakr al-Baghdadi sarebbe stato ucciso, ma nessuno ha confermato. Mosul rimane un esempio agghiacciante di come si sta sviluppando la guerra civile diffusa: forze relativamente modeste riescono ad attestarsi in una città o regione e per sloggiarle occorre radunare forze di gran lunga superiori. Quando ciò succede, il teatro dello scontro viene letteralmente polverizzato da un livello di fuoco intensissimo. Dato l'esiguo numero dei combattenti, una zona riconquistata è difficile da conservare, e quindi la guerra si caratterizza anche per una grande mobilità. In pratica, nessuno dei gruppi combattenti può raggiungere un'autonomia militare, quindi tutti si devono muovere secondo le decisioni dei tutori imperialisti.

2016: Guerra civile diffusa

Le case salveranno di nuovo il mondo?

Era stato The Economist a scrivere che le case avevano salvato il mondo quando, dopo il terribile crack del 1987, l'enorme massa di capitale fittizio non aveva trovato nelle borse una collocazione sicura. Nel 2002, quando riprendemmo (sul n. 7 della rivista) il titolo dell'Economist, gli effetti del crack erano già stati digeriti e il capitale fittizio era ritornato tranquillamente a sistemarsi nell'aumento dei prezzi azionari. Provocando nel 2000-2001 un'altra bolla finanziaria, regolarmente scoppiata. Nel 2008 la bolla, però, ha coinvolto le case e i mutui per acquistarle, e quindi niente salvataggio mondiale. Adesso che sono passati nove anni il capitale ci riprova. Partendo dal Canada, dove in un anno i prezzi sono saliti del 20%. La Banca Centrale del Canada ha definito il fenomeno "extrapolative expectations", cioè esattamente ciò che si augurano investitori e compratori di case: aspettative da supposizioni. Quanto basta per incominciare a scaldare i motori della speculazione. È già boom in Australia, in Cina (nonostante la sovrapproduzione di case) e in alcune città degli Stati Uniti.

2002: "Le case che salvarono il mondo"

Robocop internettiano

Per quanto riguarda i rapporti fra stati, la rete non è altro che la prosecuzione della guerra con altri mezzi. La criminalità per il momento si accontenta di rendere internettiane alcune delle sue attività tradizionali: il riciclo di denaro sporco, la rapina, la truffa, il sequestro a scopo di riscatto, ecc.. Il "terrorismo" andrebbe perlomeno definito: per il governo turco è terrorista un kurdo che voglia parlare la propria lingua, per il governo di Pyonyang è terrorista il governo degli Stati Uniti e viceversa. Ma indipendentemente dalla visuale da cui si scruta la rete, è chiaro a tutti gli stati e a tutte le aziende che lavorano usando Internet che occorrerebbe un super poliziotto informatico in grado di fare ciò che fanno le polizie fuori dalla rete. A queste esigenze rispondono software come Illbuster, di una ditta svedese, finanziato dalla UE. Anche un Robocop di prossima generazione sarebbe però nient'altro che software e quindi aggirabile con altro software, magari simulando attività regolari. La percentuale di errore per un "arresto" sarebbe troppo alta, salterebbe la ragion d'essere della rete.

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