Newsletter numero 227, 31 gennaio 2018

La scintilla

Il 28 dicembre, a Mashhad, la seconda città dell'Iran, è scoppiata una rivolta che nel volgere di pochi giorni ha toccato 70 centri urbani. Le notizie non sono precise, ma sembra che l'innesco sia stato l'aumento del prezzo delle uova. Sembra inoltre che la rabbia sia stata utilizzata dall'opposizione fondamentalista al governo "moderato" di Rouhani, ma che, nel corso degli eventi, la protesta abbia cambiato di segno senza però cadere sotto l'egida della piccola borghesia e degli studenti com'era successo nel 2009. In piazza sarebbe scesa un'opposizione a tutte le correnti politiche interne al potere confessionale degli ayatollah. Sembra che siano state assaltate caserme e stazioni di polizia, in qualche caso con scontri a fuoco. Ufficialmente si parla di oltre 20 morti e un migliaio di arrestati. Il governo ha risposto con il blocco di alcuni social network e con manifestazioni a suo sostegno. Sembra infine che siano seguiti scioperi in molte località. Poi è ritornata la calma. Sembra.

1968: Quale rivoluzione in Iran?
2010: Rivolta e repressione in Iran

Accendere neuroni

Al Wyss Centre di Ginevra hanno preso tessuto di cellule staminali provenienti da un cervello umano e hanno "acceso" alcuni neuroni secondo sequenze programmate. Questo tipo di attivazione su un tessuto "scorporato" dall'organismo di provenienza apre la via a promettenti sviluppi, dato che l'attivazione di un neurone è alla base delle complesse reti biologiche dell'intelligenza. I tecnici affermano che tali attivazioni, opportunamente configurate, rappresentano il potenziale di memoria, linguaggio, relazione e pensiero. L'interfaccia computer-cervello già esiste in campo medico, ad esempio nei casi di paralisi grave o altre malattie neurodegenerative. Se le cellule cerebrali separate dal corpo reagiscono agli stimoli, potrebbero in linea teorica ricevere segnali binari dal computer ed elaborarli secondo gli ancora sconosciuti criteri dell'intelligenza biologica che è digitale e analogica insieme. Insomma, potrebbe uscirne un bio-computer molto più potente di quelli immaginati finora. In mano a una classe come quella borghese?

2001: Il crogiuolo bio(tecno)logico
2015: Fare, dire, pensare, sapere

Animal spirits

Da un anno gli Stati Uniti hanno un presidente come Donald Trump. Chi aveva previsto disastri deve constatare che si era sbagliato. Un conto è parlare e inviare tweet sulla rete, un conto è possedere il controllo di un sistema come quello americano. Da questo punto di vista Trump non poteva essere peggio di un Reagan o di un Bush, ammesso e non concesso che sia sfavorevole un confronto anche con gli altri presidenti: una biografia veritiera dell'idolatrato John Kennedy potrebbe essere istruttiva. C'è dunque un'ascesa strepitosa di Wall Street, che ha bruciato una settantina di record in un anno. C'è una ripresa economica del 3,2% su base annua. C'è un rassicurante scudo protezionista. C'è una certa euforia per il passato pericolo di una crisi che sembrava indomabile. Gli "spiriti animali" erano stati evocati da Keynes: si tratta delle persone e degli enti che affrontano il futuro senza badare troppo alla razionalità delle scelte. Trump non li guida, li segue.

2016: Donald Trump e la miseria relativa crescente
2017: Ancora Trump

Reddito di base

Abbiamo notato sulla scorsa newsletter che il "reddito di cittadinanza" è in pochissimo tempo diventato prima "reddito di base", poi "salario ai disoccupati". Non che siano scomparse le vecchie definizioni, ma la situazione economica ha imposto di passare dall'idealismo democratico delle pari opportunità dei cittadini al riconoscimento di un reddito di sopravvivenza alla massa crescente dei senza lavoro, se non si vuole precipitare economicamente e socialmente nel caos. C'è una ragione materiale in tutto questo: la produzione sempre più robotizzata e la sempre maggiore smaterializzazione delle merci provocano un abbassamento del loro valore, il quale dipende dal tempo di lavoro umano in esse incorporato. Quando un capitalista aumenta la produttività nella sua fabbrica può avvantaggiarsi rispetto alla concorrenza nonostante il calo di valore delle sue merci, ma se il fenomeno si generalizza, la diminuzione del valore diventa un fatto storico irrimediabile.

2009: Reddito di cittadinanza
2016: Distribuire soldi alla gente con gli elicotteri

Giganti scomodi

Google, Facebook, Amazon, Apple, Oracle e altri pochi "giganti delle merci incorporee" (o comunque tanto piccole o leggere da avere un costo insignificante rispetto al prezzo di vendita) sembrava fossero interpreti di un mondo nuovo e migliore mentre si rivelano essere aziende occupate classicamente a drenare il massimo di plusvalore dai loro dipendenti. I quali lavorano magari in ambienti modernissimi con modalità apparentemente accattivanti, ma dove il saggio di sfruttamento è altissimo. Amazon spedisce 24 miliardi di pacchi all'anno, Google ha il 90% del mercato delle ricerche, Facebook ha il più gigantesco sistema di informazioni correlate. Si ribellano i lavoratori, ma anche gli stati che ospitano simili giganti hanno qualche problema di relazione. Queste aziende non pagano le tasse o comunque trovano espedienti per ridurle al minimo. Producono emulazione, per cui l'intero sistema ne viene influenzato. Sono enormi, perciò non permettono che qualcuno spezzi il loro monopolio. E monopolio vuol dire rendita, e rendita vuol dire assorbimento di profitto altrui. Sono mostri centralizzati, che non valgono un centesimo della ricchezza che ostentano ma seminano dinamite all'interno del capitalismo. La vecchia talpa ridacchia con un fiammifero acceso in mano.

2000: Massimo di centralizzazione

Mi chiamo Sophia

Ho un tronco senza gambe e con due braccia meccaniche. Ho un volto di plastica simil-pelle, molto carino. Però ho il cranio pelato senza parrucca in modo da permettere l'accesso ai tecnici che mi hanno progettata e costruita. Posso assumere 65 espressioni facciali inserite nella mia memoria. Non servono a niente, ma sono fichissime. Mi trovate in laboratorio insieme con alcune mie sorelle. Stiamo imparando a relazionarci con gli umani. Ho parlato all'ONU, dove ho detto che non farò male agli umani e che sto dalla parte della pace, del progresso e del benessere. Per il resto ho solo frequentato dei talk show e qualche trasmissione culturale che era ancora peggio. Mi potete trovare anche su YouTube. Mi dicono che sono brava e che passerò l'esame di Turing. Lui lo chiamava gioco dell'imitazione. Chiederò ai tecnici di farmi un downgrade temporaneo.

2015: Dalla necessità alla libertà
2015: A nostra immagine e somiglianza

Bisogno di guerra

La guerra non è solo la prosecuzione della politica con altri mezzi ma anche la prosecuzione della Ricerca & Sviluppo con altri mezzi. Oggi più che mai il modo di fare la guerra è strettamente legato al modo di produrre e al contenuto in tecnologia di quelle particolari merci che sono le armi. È noto che lo sviluppo delle armi avviene soprattutto mentre le si adopera in massa. L'arma più importante di tutte le guerre, dall'intelligence assiro-babilonese a Sun Zu e oltre, è l'informazione. Versante sul quale siamo in guerra da sempre, ma ormai c'è ben altro ambiente per le spie. Così è per il pregiudizio militare: è sempre vivo, ma allo stato delle cose il militarismo conservatore non potrebbe mantenere la cavalleria come si fece fino all'inizio della II Guerra Mondiale. Probabilmente bisognerebbe buttar via portaerei e carri armati, cioè la ferraglia pesante. Perché il confine fra l'arma di ieri e l'arma di domani è molto sottile: quella dell'oggi non ha ancora subìto la prova del fuoco. Perciò le guerre in corso rappresentano l'indispensabile laboratorio per le guerre di domani. Vediamo che le città sono divenute nello stesso tempo un ingombro e un rifugio: milioni di cittadini esposti alle bombe e macerie da cui sbucano cecchini; e saranno il nuovo fronte, a macchia di leopardo, dove scorrazzano milizie delle guerre per procura. Milizie da armi leggere, ma affettuosamente seguite da satelliti, droni, sensori di ogni genere. Guerra dunque antica e modernissima, alla velocità della luce, che è anche quella dei segnali elettromagnetici. Guerra robotizzata, con armi che si autonomizzano rispetto al soldato.

1964-66: Marxismo e "questione militare"
2003: Teoria e prassi della nuova politiguerra americana

Ramoscello d'ulivo

L'operazione turca in Siria, denominata con un inopportuno senso dell'umorismo Olive Branch, aggiunge caos al caos. La forza d'interdizione kurda formata da 30.000 soldati che gli Americani vorrebbero nel Nordest siriano in funzione anti-IS ha evidentemente scatenato una volta di più l'atavica avversione della Turchia verso i Kurdi. L'operazione è stata condotta in grande stile. La massiccia copertura aerea è evidentemente servita più a scopi politici che militari, dato che su questo versante l'esercito siriano sta cercando di riprendere il controllo sul terreno. Paradossalmente, nella guerra di tutti contro tutti, il secondo esercito della NATO dopo quello americano sta coalizzando contro di sé la totalità delle forze in campo: i Kurdi siriani, i Kurdi iracheni, lo stato di Rojava, i Siriani, gli Americani, i Russi e, non per ultimi, i miliziani sciiti sotto comando iraniano.

2008: L'Europa virtuale e i nuovi attrattori d'Eurasia: la Turchia come fulcro dinamico
2011: Marasma sociale e guerra
2016: Guerra civile diffusa

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